TOUR OPERATOR

"ESCAPE FROM OMEGA"

Promo last-minute

Intraprendi un viaggio affascinante verso la libertà


Il pacchetto "Escape from Omega" è una botta di lucidità per loboturisti provenienti da Omega


Il nome Will Barrent ti dice qualcosa?

In un racconto di fantascienza di Robert Sheckley del 1960, ambientato in un pianeta distopico popolato solo da criminali cui è stata resettata la memoria, ai condannati e deportati dalla Terra tocca scontare il resto della vita in una sorta di colonia penale gerarchica dove tutto sembra rovesciato e dove l'unico modo di sopravvivere è avanzare di status commettendo altri crimini. Qui vige una comune mentalità in cui gli aggressori ereditano le proprietà delle proprie vittime ed infatti il protagonista Will, appena arrivato, comincia la scalata sparando subito ad un cittadino per acquisire una prospera attività nel settore dei veleni, salvo poi mettersi nei guai mostrando insufficiente devozione verso il culto della malvagia entità suprema che su Omega occupa il vertice della piramide.

Se questa storia non ti dice niente, aspetta di intraprendere il viaggio proposto da questo tour operator: potresti rimanere a bocca aperta!

Potresti perfino scoprire di avere tu stesso discendenze omegane. Non lo credi possibile? Nel corso di questo viaggio potresti trovare sbalorditivi molti degli usi e costumi di un mondo totalmente nuovo che imparerai ad esplorare: la Terra.

Slaccia le cinture e preparati a partire.

AVVERTENZA

Il testo può essere in nero, in rosso o in blu.

NERO > Segui la rotta principale per viaggiatori comuni.

BLU > Segui le deviazioni in blu se ritieni di essere un cittadino istruito, di sublime educazione, ampio uso del congiuntivo e padronanza dell'educazione civica. Il percorso si allungherà, ma l'Esorcismo si adatterà alle Tue Maiuscole Profondità.

ROSSO > Leggi solo il testo in rosso se vuoi farti una prima impressione.

ATTENZIONE! RIMBORSO NON PREVISTO!

ESTINZIONE DEI DEBITI? OCCHIO: NON RESTITUIRANNO MAI IL DEBITO

Occhio perché il debito contratto su Omega non verrà restituito sulla Terra. Meglio guardare avanti.


TEST D'INGRESSO

Procedi di qui a passi spediti verso l'area di sbarco.
È prevista qualche procedura preliminare prima di iniziare a girovagare per la Terra. Durante questi preparativi di ambientamento, preparati a scoprire se commetti ancora, più o meno involontariamente, dei crimini contro l'umanità.

Provi spesso ansia, debolezza o angosce? Rosichi? Se tendi al catastrofismo, al nichilismo, al solipsismo, al pauperismo, al socialismo o alla misantropia, se ti senti un Martire o un Fallito, se sospetti di cadere ovunque in contraddizione, se occupi un posto, una carica, un titolo o uno status, se ambisci a vivere come replicante in una setta collettiva di salvatori, se stai salvando il mondo, se temi di avere pensieri confusi o contrazioni involontarie della laringe, se provi gusto per gli ossimori, se hai il dubbio che Tutto sia troppo doloroso, se provi spesso invidia e rancore, potresti avere la Cittadinanza Omegana con l'aggravante del Morbo del Plato. Non tutto è perduto. Inizia quanto prima la storia della tua evasione, prima che sia troppo tardi!

In questo viaggio, indossa sempre il tuo corpo. Continua a portare con te nel nuovo ambiente la tua coscienza senza protezioni né passaporti sanitari.



"Does Big Brother exist?"
"Of course he exists. The Party exists. Big Brother is the embodiment of the Party".
"Does he exist in the same way as I exist"?
"You do not exist", said O'Brien.
(George Orwell, 1984)


Dunque, ci siamo. Questo sei tu:


Ovviamente, si tratta solo di una semplificazione grafica. Prenditi tutto il tempo che ti serve per vederti.

La storia della tua evasione inizia così: stai camminando sul pontile di sbarco di quella che sembra una nave ancorata al porto. Non ci sono semafori, frecce, istruzioni o comandi a cui obbedire. Strano, molto strano. Sei abituato a seguire istruzioni precise e disciplinate. Chi comanda qui? Dov'è la cabina centrale di regia? Il Quartier Generale? Dove sono le direttive, le restrizioni? Il Responsabile della Sicurezza? Cosa ci si aspetta che tu faccia? Il pavimento scricchiola un po', quindi provi ad avanzare senza perdere altro tempo in direzione di quello che sembra essere un portale abbastanza evidente, sopra il quale riconosci raffigurata la seguente immagine:


DOMANDA: che cosa vedi?

Stai camminando molto lentamente e stai cercando una risposta proprio dentro di te e davanti a te, qui, ora.

RISPOSTA: nell'immagine ci sono almeno 58 individui.

Metti in pausa (εποχή) e rifletti su questa risposta prima di varcare l'ingresso.

Esistono gli individui? Evidentemente .

Ora procedi di tua spontanea volontà con la lettura solo se ritieni di esistere.

Ci sei?

Attenzione! È importante. Solo individui esistenti possono visitare la Terra, che obiettivamente esiste a sua volta. Okay? Se non esisti, non c'è nessun problema. Se non sei mica tanto convinto di esistere, questo manuale turistico ti servirà a ben poco. Converrai già che non potrai viaggiare. Non potrai andare da nessuna parte, anzi queste stesse righe non dovresti neppure poterle consultare. Non perdere altro tempo! Che te ne frega a te? Buona notte! Puoi continuare a praticare la tua autoesclusione selettiva. Il tuo spirito originario s'è già fatto da chissà quanto impenetrabile e inafferrabile per sempre nel silenzio del tuo Sonno Eterno in cui hai raggiunto il Nirvana remoto dell'annullamento, ove ti sei fuso con la storia della tua lobotomia sostenibile. E addio. Chi viene salutato qui? Nessuno, chiaramente.

Ma torniamo a noi, qui ed ora. Supposto che tu ci sia, puoi procedere volontariamente attraverso il portale di ingresso. Questo sei tu che sbarchi sulla Terra:


Come avrai notato, qui c'è un pianeta pieno di risorse: la Terra. Come ci si aspetta che ti muova qui? Era forse diverso su Omega, dove seguivi le prescrizioni? Poniamoci una domanda di base: era forse possibile una schiavitù volontaria?


SCHIAVITÙ VOLONTARIA?

Cerca di prestare attenzione. È una domanda come un'altra, ma serve per testare le tue capacità di ambientamento. Se sei stato un prigioniero, su Omega, ciò deve essere accaduto per coercizione. Devi aver subito aggressione, violenza. Ci stai pensando? Non provare a ricordare. Mantieni semplicemente il focus. Per favore, leggi e continua a provare a ragionare per ambientarti un po' in questo nuovo ambiente. Ciò viene chiamato qui: rational thinking. È un'usanza molto caratteristica di questo luogo. Comincia ad abituarti a fare delle ipotesi, delle deduzioni, ad avere addirittura delle opinioni: ti serviranno. Impegnati a chiarirti le idee senza cadere in contraddizione.

Schiavitù volontaria? Non è forse un ossimoro?

Non tutto è possibile. Vediamo alcuni esempi: la quadratura del cerchio, defecare senza ano, un giorno di pioggia asciutto... Ecco. Sei forse di fronte, qui, ad una specifica contraddizione materiale? Cerca di concentrarti. Puoi renderti per sempre schiavo di qualcun altro garantendo il tuo stesso consenso?

No.

RATIONAL THINKING

Prenditi tutto il tempo che ti serve. Usa tutti gli strumenti che possono esserti utili per ragionare: parlati, scrivi, disegna, confrontati, scrivi (traccia, trascrivi o riproduci immagini o discorsi per poterli vedere), ripercorri il ragionamento più volte, usa le mani, manipola, esamina le premesse, analizzale, ripeti ogni singolo passaggio, fai una sintesi, riscrivi, sorprenditi con una domanda a bruciapelo e metti alla prova la risposta cercando di confutarla.

1 + 1 = 2, ne convieni?

Metti in fila. Prendi nota e rileggi.

Fai delle assunzioni, delle ipotesi, poi cerca di trarne delle conclusioni conseguenti, dipendenti da quelle premesse.


Allenati con calma e dedizione. Datti da fare.

Forse puoi perdere o cedere momentaneamente il controllo di una parte del tuo corpo. Qualcuno può riuscire a disporre del tuo corpo senza il tuo consenso, con la forza. Oppure, puoi suicidarti, con ciò stesso ponendo fine, oltre che alla consultazione di questa guida turistica, anche alla tua medesima volontà futura. Sulla Terra, potrai rinunciare o cedere, provvisoriamente, un utilizzo temporaneo del tuo corpo. Ma potrai mai cederti interamente e indefinitamente, cioè potrai mai cedere volontariamente e per sempre la tua stessa volontà presente e futura, garantendo per sempre il tuo consenso? Potrai cedere un po' del tuo tempo o un po' del tuo lavoro, ma non potrai cedere interamente, per sempre, la tua volontà presente e futura, potendo garantire di far rispettare un simile contratto. È chiaro? Perché la tua volontà sarà sempre con te, inalienabilmente. Non puoi sbarazzarti volontariamente della tua volontà perché, in futuro, potresti sempre cambiare idea e ripudiare te stesso. Ripetiamo per l'ultima volta: rimanendo volontariamente e totalmente asservito alla volontà di un tuo supposto altrui padrone non saresti ancora un suo schiavo, perché la tua sottomissione sarebbe per l'appunto volontaria mentre, se in seguito dovessi cambiare idea, ed il tuo supposto padrone volesse far rispettare con la coercizione la tua schiavitù, quest'ultima non sarebbe più volontaria.


Dunque è totalmente escluso: qui, sulla Terra, la schiavitù volontaria è impossibile.

I test preliminari non sono ancora terminati, ma hai coraggiosamente varcato l'ingresso e ti ritrovi per ora in una spaziosa radura. Da che parte andrai?




Ti guardi in giro. Hai scelto una meta interessante per il tuo viaggio! Questa Terra è piena di roba. È un ambiente complesso. C'è una pietra che può stare appoggiata per terra. Ma potrebbe anche rotolare da un pendio. Un albero potrebbe oscillare al vento, oppure orientare dei rami al sole. Potrebbe esserci una vongola che filtra dell'acqua, un cane che si gratta o che abbaia sullo fondo, uno stormo di uccelli che svolazza più in alto o un tizio umanoide che cammina in riva ad un lago, o che si tuffa per fare il bagno. Dove rivolgere lo sguardo?

Senza istruzioni, ci si potrebbe sentire un po' disorientati.


IL VALORE

Siamo pronti per visitare da vicino la prima attrazione turistica del pianeta: un classico buco terrestre. Chi l'ha detto infatti che sulla Terra anche un buco non possa essere di qualche interesse? Cominceremo da qualcosa di molto semplice.

Tutte queste cose sulla Terra hanno forse un qualche valore? Beh, dipende da cosa ci stiamo domandando, perché questa domanda non è mica così chiara. Non ti è così chiara, vero?

Proviamo a sederci un attimo sull'erba, davanti al buco (sei tuttora un loboturista, quindi occhio a non cascarci). Che cosa significa domandarsi se qualcosa è di un qualche valore o se ha un qualche valore? Che cosa significa attribuire un qualche valore a qualcosa?


Ecco, sulla Terra, in un certo senso, può capitare di attribuire un valore a qualcosa nel senso che viene compiuta un'operazione di misura. Misurazione: ne avevi mai sentito parlare?

Per esempio, un terrestre (uno qualsiasi, mica Einstein) può domandarsi quanto spazio occupa quel buco, o quel vialetto, in lunghezza, o quanto tempo ci vuole per percorrerlo a piedi (meglio il vialetto, in questo caso). Considerando come unità di misura un pesce, un suo passo, o il tuo stesso piede, può percorrere la distanza e poi dire: "misura 100 piedi". Se un altro terrestre effettua la stessa misura con il tuo piede, troverà che la distanza misura sempre 100 tuoi piedi. Quanto è lungo il vialetto? Ovvero: quanto vale la lunghezza del vialetto? Si potrà dire che vale 100 (tuoi piedi, unità di misura). Come puoi vedere, questo 100 è un valore quantitativo, un numero che esprime un rapporto in riferimento ad una qualche unità di misura (senza la quale non avrebbe alcun significato quel numero). Qui valorizzare significa che si può attribuire il valore 100 alla lunghezza (grandezza, proprietà) del vialetto. Niente di che, eh? E chi può attribuirlo? Chiunque: chiunque svolga quell'operazione di misura nello stesso modo, confrontando quella stessa cosa, con la stessa unità di misura. Insomma, si possono descrivere così dei rapporti oggettivi tra cose o eventi terrestri, e con diverse unità di misura (piedi, pesci...) ci si può sbizzarrire nel misurare oggettivamente un botto di oggetti con tutti i loro rapporti.

Un'operazione di misura è un confronto tra cose. Interessante, eh? Ma a cosa ci riferivamo poco fa, quando ci siamo domandati del valore di una qualsiasi cosa sulla Terra, fissando un oscuro orifizio? Cosa succede se ci domandiamo non quanto è corto il buco o quanto è lungo il vialetto ma più propriamente: quanto VALE il vialetto o qual è IL VALORE del buco? Sembra proprio una questione un po' diversa, no?

Quanto vale?

Zero? Quarantadue?? E un albero? Un cane vale forse due alberi? O 100 denari? Che cosa vuol dire? Qui, sulla Terra, grazie al pensiero razionale, gli abitanti non rimangono inebetiti di fronte a questa elementare domanda. Sono tranquillamente in grado di distinguere questo interrogativo da una qualsiasi operazione di misura e possono rispondere: dipende! Le cose, di per sè, non hanno un valore in quanto tale. Sono cose. Coseggiano! Di per sè, sulla Terra, le cose coseggiano, la terra terreggia e la natura intera natureggia e nient'altro!

Che cosa fanno allora i terrestri quando valutano qualcosa sulla Terra? Sono forse pazzi?


PREFERENZA TEMPORALE

Non sono pazzi. Sulla Terra, intorno a te, essi valutano.

Valuta chi agisce. Okay? Semplicemente. Chi agisce può interessarsi prima a qualcosa piuttosto che a qualcos'altro. Chi agisce può ordinare, mettere in un certo ordine certe unità d'azione, anteponendo o posponendo, in altre parole preferendo oppure non preferendo tra le proprie diverse alternative disponibili. Questo è ciò che accade a tutta questa gente!

Time preference: preferenza temporale. Anche una pera, ad esempio, non è che debba valere in quanto pera o perezza per qualcuno, ma in quanto può essere guardata o mangiata da qualcuno, per esempio, oppure no. In questo caso, l'unità d'azione di quel tale è il mangiamento di quella pera là, un'attività che può essere anteposta o posposta, preferita o rimandata, rispetto ad altre unità d'azione possibili e alternative come guardare o mangiare una mela, o restare a digiuno. Così, ogni cosa può essere considerata in quanto elemento riferito ad un'unità d'azione di una prospettiva agente ovvero ordinante. Ci sei? Ti stai già deconcentrando? Ricordati che sei sempre sul bordo di un buco.


Da queste parti è usanza esprimersi così: i terrestri dicono che qualcuno può attribuire valore alle opzioni dell'agire, ovvero che è in riferimento a qualcuno agente, nel suo contesto, dal suo sistema di riferimento, dal suo punto di vista, che un'unità d'azione può essere preferita ad un'altra, anteposta o posposta.

Tutto ciò fa parte dell'esperienza dei terrestri. Tutto ciò emerge oggettivamente dalle loro indagini naturali. È oggettivo che interagiscano ordinamenti orientati. È oggettivo che vengano esercitate preferenze temporali.

Insomma, risulta che vi siano degli agenti che agiscono, potendo ordinare le opzioni dell'agire e scegliendo tra diverse unità d'azione, orientandosi a livello molto immediato (come può accadere ad un'ameba), oppure molto mediato, finanche altamente riflesso e pianificato, come può accadere ad un uomo che, ragionando, può gestire liberamente ogni preferenza temporale.Non esiste altro valore, in effetti, al di fuori dell'agire. L'attribuzione di valore, in tal senso, è "soggettiva", cioè ha senso per una prospettiva agente che per l'appunto valuta tra le proprie alternative. Diciamo di costui: attribuisce valore.

E perché antepone o pospone così e non cosà?


OBIETTIVI

Ebbene, risulta che vi siano distinte prospettive agenti sulla Terra. L'avresti mai detto?

Vi sono obiettivi abbastanza condivisi, probabilmente anche tra tutti i viaggiatori che stanno esplorando la Terra in questo momento con questo manuale turistico, come magari respirare o defecare, per esempio, mentre potrebbero essercene altri meramente distintivi di specifici terrestri, come ascoltare i Pink Floyd o diventare pasticcieri. Condivisi o meno che siano, il conferimento di valore è soggettivo. Si può convergere verso obiettivi condivisi, ma ogni valutazione di volta in volta è soggettiva.

Vogliamo soffermarci ancora un po' davanti a questo buco, perché di solito i loboturisti provenienti da Omega sono un po' de' coccio su questo tema.

Ebbene, anche se un obiettivo (ovvero una qualunque unità d'azione chiaramente ritagliabile come tale per una prospettiva agente) è stato ispirato ad esempio da un bicchiere di sangiovese, anche se (io) l'ho ereditato da una tradizione di antichi monaci tibetani, anche se (tu) mi hai dato l'idea, anche se è condiviso con (lui), con tizio o con caio, anche se dipende dal soddisfacimento di questo o di quest'altro obiettivo mio o altrui, anche se fa parte di un'unità d'azione più ampia, anche se è proiettato verso il soddisfacimento di altri obiettivi, anche se costa, anche se è gradito, o sgradito, a un nonno, anche se mi sono accorto accidentalmente che lo sto perseguendo, oppure se ho cambiato idea da pochi minuti e forse non lo perseguirò più la prossima volta, anche se è sgradito al Sultano, o alla Maggioranza, anche se è indotto all'interno di una grande narrazione storica o mitica, in uno spot, o dentro lo storytelling del super-es collettivo del mio analista o dovuto al movimento delle zampe del cane del mio analista, soggettivo significa che l'obiettivo è pienamente mio, soggettivo significa che esiste una dimensione narrativa ottimale che può essere onnicomprensiva che è la totalità della mia vita come identità personale intessuta nel tempo attraverso la mia memoria autobiografica ed i miei progetti esistenziali da cui l'obiettivo risulta portatore di valore, soggettivo significa che potresti anche influire su di me a qualunque livello, facendomi anche cambiare idea, nondimeno non potrai mai conferire tu quel valore a quello o a quell'altro obiettivo al posto mio, nondimeno sarò io alla fine a valutare e a decidere perché sono io il motore primo dell'organizzazione temporale del mio benedettissimo agire nel mio specifico contesto, e la mia specifica vita individuale è un punto di vista irriducibile che può conferire senso chiunque io sia al benedettissimo mio obiettivo così come a tutto il resto dei miei possibili obiettivi.

Stai continuando a fissare il buco cercando più che altro di usarlo come focus per la tua attenzione.

Non abbiamo ancora finito, perché gli omegani sono particolarmente ostinati su questo argomento, quindi ci soffermiamo qui ancora per qualche minuto.

Dicevamo: soggettivo non significa che la realtà è soggettiva, soggettivo significa che (io) posso realmente rimandare qualsiasi cosa, contestualmente anche respirare (se faccio apnea sportiva ad esempio), pur sempre entro certi limiti naturali indagabili attraverso un'indagine razionale della natura. Soggettivo significa che anche se dovesse valere per tutte le prospettive agenti a me note, ciò che conta è che valga per me agente nella misura e nel contesto in cui io sto valutando. È un desiderio condiviso in ogni angolo della Terra che il sangue continui a scorrere nelle vene? Amen! Ad ogni modo, per me agente, che il (mio) sangue continui a scorrere non fuori ma nelle (mie) vene è un obiettivo non perché lo è per gli altri, ma perché lo è per me, non perché lo ha stabilito qualcun altro in un paper accademico o perché è scritto in una frase su un manuale o perché si dice in un Diskorso o in una Grande Narrazione che sembra reggersi in piedi. Sono in grado di riconoscerlo come un obiettivo che mi riguarda, punto.

D'altra parte, sulla Terra non esiste qualcosa come un bisogno astratto, o qualcosa come un desiderio astratto, qualcosa come un bene di prima necessità astratto o magari di seconda o terza generazione di necessità, o un paniere di beni necessari ed equivalenti per tutti, o qualcosa come un accessorio astrattamente misurabile uguale per tutti. Tutti gli obiettivi sono obiettivi, più o meno latenti o consapevoli, per un agente, che può valutarne l'appagamento sulla base della propria natura, nelle sue condizioni, nel suo contesto e sulla base delle proprie intenzioni. Vi sono vincoli naturali, ma anche se tutti gli obiettivi potenzialmente di valore fossero (non lo sono) appiattibili ad una sorta di livello di stato di necessità, ebbene il punto è: è possibile o non è possibile conseguirli senza commettere crimini? Questo è il punto. Sulla Terra è possibile. Continua ad esplorarla per scoprire come si fa quaggiù. D'altra parte, solo in un mondo distopico l'orizzonte del valore può essere il mantenimento omeostatico essenziale di ogni corpo governato da un Concilio di Priests of Syrinx. Sulla Terra nessuno è più essenziale di nessun altro e nessuno può essere lo strumento sacrificale per la mera sopravvivenza altrui.


Mi servono molecole di acqua o di ossigeno? Mi servono vitamine? Amen! Pure, se disponessi ad esempio di armadi pieni di integratori vitaminici, al punto che mi escono anche dal sedere, se mi venisse offerto un pacchetto di vitamine, probabilmente non attribuirei a quelle vitamine un gran valore rimbalzandole al mittente (marginalità del valore). Probabilmente vorrò bere finché vorrò vivere, ma entro certi limiti naturali è palese che posso perfino rimandare una bevuta, se decido che fare lo sciopero della sete per me è prioritario. Lasciami valutare, chiaro? Attribuirò valore anche ai mezzi se visti come mezzi relativi ai relativi fini, perché vi ineriscono. Niente di complicato da capire qui: dipende da come sono prese in considerazione in rapporto tra loro le distinte unità d'azione, da come vengono ritagliate, da come vengono articolate nell'ambito di una valutazione dalla propria prospettiva agente.

Soggettivo significa che anche se è essenziale, è essenziale per me. Soggettivo significa che io stesso posso attribuire scarso valore ad un bicchiere d'acqua in un dato contesto, mentre io medesimo posso agognarlo come il Santo Graal se mi trovo ad esempio in un altro contesto, tipo nel deserto. Infine, esempi random: una donna terrestre può attribuire scarso valore ad un esame della prostata, mentre un tizio immerso nell'acqua può non ambire granché ad un fiammifero, che invece potrebbe salvargli la vita in un'altra circostanza, di notte, nel bosco. Ad un tale molto basso può non interessare il basket, mentre ad uno a cui piace il gelato alla fragola può non fregare nulla di quello al limone (nota [ 5 ]). Augurandoci che sia chiaro il concetto, torniamo a concentrarci sul buco.


IL BUCO

Ora puoi alzarti per sporgerti quasi fino al bordo, per provare a guardare dentro senza perdere l'equilibrio. È profondo, eh? È proprio un bel buco. Ora, detto tra noi, potresti forse essere disposto a pagare per qualcuno che si offrisse di venire a casa tua per scavare per 9 mesi con una grossa pala un enorme buco come questo nel tuo soggiorno o nel tuo giardino riempiendolo di guano di piccione?

RISPOSTA: probabilmente no.

Se hai risposto sì, il resto di questo manuale turistico sarà completamente inutile per te. Sulla Terra non troverai nulla di tuo gradimento. Ti abbiamo perso. Puoi lasciarti cadere direttamente nel buco. Non sentiremo più parlare di te e quando avrai toccato il fondo e raggiunto il Nirvana forse ballerai insieme a cinquecento vestali omegane vestite di rosso e ornate di guano recitando versi di Osho, sentendoti di nuovo e per sempre a casa nel tuo falansterio domiciliare. Non sorprenderti se nessuno ti seguirà o se valuterà che sei irrecuperabilmente lobotomizzato. Ognuno è destinato a fallire a modo suo.

Se hai risposto no, hai completato le procedure preliminari di ingresso ed ora puoi acclimatarti per il tuo primo pernottamento.

Evidentemente ne convieni: se lavorassi per mesi scavando quel buco nel tuo soggiorno, molto probabilmente non saresti affatto disposto a pagarmi per svolgere cotale attività, per quanto io possa lavorare come un mulo. Perché si dà il caso che il prodotto del mio lavoro sarà di scarso valore per te che ti ritroverai una voragine in casa. Certamente, non può essere il lavoro a conferire valore alle cose. Questo è chiaro e lampante. Né il lavoro, né un certo ammontare medio di lavoro astratto, né un tempo di produzione, né qualsiasi altra fantasiosa misurazione del tempo o dell'energia intesi stupidamente come immaginarie unità di misura universali giacenti dietro le cose possono essere la chiave magica per la valorizzazione generale di qualsiasi cosa. Sulla Terra, una simile bacchetta magica per gli ordinamenti individuali non v'è. Le unità d'azione acquisiscono valore solo all'interno di una prospettiva agente che può valutarle dal proprio punto di vista nell'esercitare una qualche preferenza temporale ove ve ne fosse l'occasione.

Valorizzare è agire ordinando, esercitando delle preferenze temporali.

Anche quando avviene uno scambio, in definitiva, non vi è né vi deve essere alcunché di comune tra le due cose perché vengano scambiate, come se fosse possibile attribuirvi lo stesso ordinamento ridotto ad un ammontare-de-che di equivalente che porta a compimento lo scambio. È proprio perché due prospettive scambianti attribuiscono un diverso valore a ciò che viene scambiato che un qualunque scambio può avere luogo (cioè vengono esercitate preferenze complementari).


Ora puoi saltare 'sto buco senza correre il pericolo di finirci risucchiato dentro. Ci siamo soffermati un po' qui perché c'era un grosso ostacolo da superare dentro di te. Ma ormai ti stai ambientando e puoi procedere, naturalmente, a tuo rischio e pericolo. Ricorda sempre che sulla Terra si vive pericolosamente.




LIBERTÀ

Hai già incontrato in giro per la radura alcuni abitanti sotto forma di individui agenti umanoidi.


Hai presente? Ecco, quei cosi lì sono delle entità abbastanza particolari che appaiono in grado di agire liberamente. Che cosa vuol dire?

Che tu sappia o non sappia spiegare come facciano è un altro paio di maniche. Ma questi individui agenti non sono interamente prevedibili o determinabili. Non sono note le equazioni del moto della gente, sulla Terra. Non vi è un sistema di equazioni attraverso cui calcolare come agirà ogni tizio, ovvero come valorizzerà. Non si sa.

Non sappiamo risolvere il problema degli n-corpi, se sono traiettorie di più di 3 rocce che vagano nello spazio, figuriamoci se possiamo calcolare le traiettorie di quella gente viva, là, ora. Suvvia, ce la fai? Cerca di non dimenticare mai questo squisito dettaglio. Annota.

Ora un tizio si alza dalla panchina e ulula al lago. L'avevi previsto? Ovviamente no.

Dai, la stessa apertura dell'agire che puoi descriverti in un'analisi in prima persona ti appare per l'appunto come indeterminabilità incompleta quando individuata in altri agenti empirici; attraverso il riconoscimento di altre sorgenti di azione individuale, puoi confermare te stesso come libero a tua volta, cioè in condizione di esercitare una o l'altra preferenza temporale tra diverse alternative più o meno mediate e non già predestinate. Tutto qua: anche queste sono evidenze empiriche che fanno naturalmente parte almeno di questa tua esperienza di viaggio (se non te ne eri accorto prima).


Stai facendo fatica? Cerca di portare pazienza. La Terra è molto diversa da Omega, ma potrai imparare ad apprezzarla presto. Viaggi Lobotomizzati è un tour operator specializzato che offre un consolidato pacchetto viaggio dedicato proprio a loboturisti provenienti da Omega con destinazione Terra. Poiché qualche loboturista trova oscuri alcuni di questi semplici passaggi iniziali, proprio dall'esperienza del tour operator è nato questo affidabile manualetto turistico di diritto naturale che si propone di assistere i più zucconi nell'affrontare le ripide conseguenze del loro viaggio di riabilitazione.

Prendi nota di quanto letto e, se qualcosa ti è ancora poco chiaro, cerca di essere indulgente che le nebbie si diraderanno tra non molto.

Stai camminando da un po' quando realizzi di avvertire un po' di stanchezza. È normale: la tua energia, il tuo tempo, la tua attenzione, le tue risorse sono limitate. A questo punto, un po' di sano riposo è caldamente suggerito per predisporsi meglio alle prossime scoperte. Prima della prossima escursione, che potrà condurre verso la visione nientemeno che di una morale umana universale, normalmente i viaggiatori possono raggiungere una località di pernottamento terrestre tipo questo albergo qua, eccolo:


E fu sera e fu mattina: primo giorno.

Puoi finalmente uscire per la colazione. Oggi puoi fare qualche sano esercizio mattutino, come allungare un po' le braccia e le gambe e, già che ci sei, allunga anche un po' la vista per favore... Guarda là: che cosa vedi? Vedi forse qualcun altro in grado di valorizzare oltre a te? Vedi altre prospettive agenti?

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Come dici? La numero (4)? Che ridere. È una pietra, dai. La sua prospettiva agente sembra piuttosto limitata: potrebbe rotolare se spinta da un calcio. Puoi fare di meglio? La numero (2) è un tranello, occhio alle cordicine. La numero (6) e la numero (3) rappresentano senz'altro delle prospettive agenti, piuttosto elementari: sono sicuro che la numero (6) potrebbe esercitare preferenze tipo saltare in qualche modo per ritrarsi di fronte ad un pericolo, mentre la numero (3) potrebbe allungarsi volentieri per un po' di luce in più. Ora, sei in grado di distinguere tra la numero (1), la (5), la (8) e la (7) un individuo agente da un fake? Ce la fai? La risposta è la numero 7. Incredibile eh? Già, perché le altre sono collezioni di individui.

Osserva le seguenti figure: sai distinguere 1 macchia da un insieme di macchie? Dai, su!

macchia
macchie

Sulla Terra, puoi formare delle collezioni e puoi fare anche delle descrizioni delle collezioni prese insieme cioè come insiemi, come per esempio descrivere la forma di uno stormo di uccelli. Li chiamano proprio così: insiemi. Ne trarrai sicuramente molte considerazioni interessanti. Ma per quanto tu possa considerare, descrivere o studiare queste collezioni di elementi insieme, esse sono pur sempre collezioni di elementi, non confondibili con sorgenti di azione individuale che esistevano già prima che tu pensassi alcunché o aprissi anche solo bocca.

Non è che qui non siamo capaci di pensiero astratto, il fatto è che capiamo che quello che stiamo facendo è astrarre, cioè sappiamo distinguere le nostre operazioni cognitive da quella piantina verde là o da quel tizio lì che invece è una sorgente di azione, cioè qualcuno, un'unità vivente, senziente, con proprie sensazioni, con un proprio corpo, con immaginazione, capacità di elaborare queste informazioni per agire singolarmente, separatamente, in un senso o in un altro e, nel caso di un uomo, addirittura capace di mediazione, di calcolo, di deliberazione riflessa, di astrazione, in altre parole razionale, cioè capace di agire razionalmente, capace di vedere le opzioni dell'agire nel futuro preferendo volontariamente tra complesse articolazioni, anteponendo o posponendo, orientandosi verso il conseguimento di obiettivi, che di volta in volta possono emergere dalla propria prospettiva agente, dotati di più o meno valore contestuale, insomma un'intelligenza cosciente in grado di valutare, decidere e agire, per i propri obiettivi, eventualmente condivisibili.

Verso tutti questi obiettivi possono convergere anche più individui, molti anche, tantissimi, eventualmente tutti quelli attualmente in vita. Ricordiamo che anche in questo caso, questi obiettivi sono pur sempre di ognuno di loro.

FOR EACH
Sulla Terra usano questo quantificatore universale: per-ogni. Ogni individuo, l'universale, la più piccola minoranza del mondo, un'alterità come te, un acting man, ciò che ognuno di noi, ciò che ogni lettore di questo manuale turistico, ciò che ogni viaggiatore giunto sulla Terra è: un ἄ-τομος (se lo tagli, non ottieni un'altra unità capace di agire/valorizzare); è quell'unità lì (7): c'è, è davanti a te, esiste, vive, agisce, può esprimersi, può desiderare, può godere, può soffrire, può valorizzare per sè; se lo pungi, sanguina (Shakespeare). È chiaro? Può agire singolarmente. È un'unità senziente, vivente, agente, valorizzante. Irriducibile, irripetibile, insostituibile.

Qui sulla Terra, uno stormo di uccelli non ha dei sentimenti propri, non ha dei ricordi propri, non ha una faccia, non decide di posarsi su un ramo, non è una prospettiva agente che decide di fare questo o quello, semmai ogni uccello ha i propri sentimenti, ogni uccello può esprimersi, può sanguinare, o può posarsi su qualche ramo magari insieme ad altre centinaia di uccelli con cui sta competendo o cooperando convergendo anche solo emotivamente verso intenzioni condivise, ma non è che Lo Stormo di Uccelli possa essere considerato come Uccello Gigante Kollettivo che prende una Decisione Gigante o che Macro-Preferisce posarsi su un Macro-Ramo, perché non è mai esistito alcuno stormo di uccelli che abbia valorizzato o mai preso la decisione di posarsi su alcun ramo in quanto stormo, sei in grado di comprendere questo?

Guardati in giro. Li vedi ora? Ci sono degli individui agenti, ci sono degli uccelli, dei gruppi di individui e forse anche degli stormi di uccelli. Riesci a distinguerli meglio? Sulla Terra, un gruppo di individui umanoidi, una squadra di calcio, un'associazione, un'impresa agricola o una folla, ognuna di queste entità, qualunque cosa sia, non può essere considerata come una sorgente d'azione individuale (giammai razionale, poi) perché non percepisce, non immagina, non ha un cervello, non ha un sistema nervoso, non è in grado di orientare il proprio corpo per prendere una decisione, non prova piacere o dolore, non valuta sintesi di unità d'azione, non applica strategie, non può calcolare né astrarre, non sceglie come sceglie un uomo. È chiaro? Da qualche parte, in quella collezione, potrà esserci piuttosto qualche sorgente singolare, qualche individuo che sceglierà, imponendo nel mondo reale un'unità d'azione di solito agli altri. Ma torneremo su questo punto più avanti, nel corso del viaggio.

Ora che hai familiarizzato un po' con le creature agenti che bazzicano in giro per la tua meta turistica, mentre passeggi all'aria aperta, è giunto il momento di usare la prenotazione di oggi per la visita con accompagnamento ad un'importante struttura terrestre in cui normalmente diverse creature razionali interagiscono tra loro per mutuo beneficio.




IL PROGETTO DEL VERO

Sei quasi pronto per una delle escursioni più importanti del viaggio. La struttura che visiterai ti lascerà letteralmente a bocca aperta. Non esiste niente di simile su Omega, il pianeta penitenziario da cui provieni. Preparati a rimanere estasiato!

Per esaltare le differenze tra Omega e la Terra, ricordiamo insieme in una manciata di paragrafi che su Omega dovresti essere sopravvissuto fino ad oggi come detenuto lobotomizzato in un ambiente grigio e ostile grazie al conseguimento della Luce Consociale.

Sappiamo infatti che su Omega un certo Nikola Tesla scoprì come ricavare gratuitamente energia dalle scorregge delle mosche. Essendoci abbondanza per tutti, voi tutti siete stati conformati di conseguenza in un Branco Gregario, una Komunità Compatta, un Kollettivo Uniko di Eguali che respirano la fragranza dei Bisogni come un unico Naso. Ricordiamo che su Omega ogni X è un cittadino e che tutti i cittadini appartengono alla Società trascendente che li Possiede e nella quale essi si identificano chiamandosi tra loro gregariamente concittadini proprio perché sono coagati omogeneamente o, per meglio dire, si ritrovano prepartecipati e precoagati coercitivamente nel medesimo progetto di reciproco intervento copartecipativo senza neppure aver perso tempo ad aderire volontariamente. La Società intera, su Omega, è Unitaria e ovviamente Civile, guidata dal Protettorato o Guidatorato del Civico, un aggregato altrettanto organizzato di cittadini speciali che Dettano la Legge Civica distribuendo Giustizia mediante Comandi Civici cui tutti possono cobeatamente obbedire per il Governo del Contutto Consociale. Sappiamo che questi comandanti sono cittadini solo un po' più cittadini degli altri. Essi stanno a capo del penitenziario perché hanno una caratteristica fondamentale: essi sono Elevati, essi sanno. Questa Suprema Intelligenza Kollettiva può detenere il Potere prendendo Giuste Decisioni demandate per Conto del Kollettivo, centralizzando l'informazione e coordinando gli interventi ovunque vi sia da prelevare per il Bene Kollettivo. In quanto saggi, grazie alle loro comprovate competenze, essi possono prendere le Migliori e più Giuste Decisioni per la Kollettività, il cosiddetto Bene Komune, la Giustizia Convenzionale Maiuscola, cui tutti voi siete Con-Partecipati. Su Omega, il Vostro Guidatorato sa da che parte andare, come prelevare dall'abbondanza e come distribuire nella giustizia così che tutto sia semplicemente una questione di Sovranità. Tutti i concittadini, deresponsabilizzati ed obbedienti agli ordini, vivono così passivamente protetti dalla Legge, che giustamente garantisce a tutti i Diritti Civili con il monopolio centralizzato del Giudizio e della Difesa. Il Governo omegano ha cancellato la povertà. La Società omegana, governata e guidata, fila dritta.

Ricordiamo che su Omega il Valore può essere misurato grazie all'astratta Unità di Conto garantita dal Sovrano di Ultima Istanza che è Illuminato e consensuato da un punto di vista misurativo. Ogni Quanto Magico può essere usato convenzionalmente per quantificare il valore di tutti con la medesima unità di misura detto anche konio, un Puro Segno fiduciario, una scrittura del Debito, una Promessa di Pagamento assoluta, un segno del Suo Potere Maestoso di Valorizzazione, Calcolo e Garanzia. L'immissione in circolazione del coniato fatato viene chiamata anche creazione del Debito Komune. Pura magia.

Ubi mayor, minor cessat? La Sicurezza Kollettiva viene garantita centralmente dal Central Planner mediante periodiche e opportune manovre di requisizione, restrizione e disciplinamento delle varie attività e dei pericoli cui i singoli concittadini possono andare incontro kontrollando e indirizzando tutto l'ambaradan verso il Bene Progressivo Komune. Con la comodità, per altro, di prendere tutte le delibere principali in Riunione, con i vari capi e sottocapi seduti tutti in cerchio intorno ad un Tavolo Marrone di legno massiccio al centro della Cabina di Regia, mentre si centralizzano tutte le informazioni e si guardano i grafici aggregati del Valore misurato in giro e sorseggiando tè, in attesa di mandare in giro le Volanti!


Ricordiamo inoltre che su Omega sono previste diverse modalità di selezione delle Autorità di Governariato: si sono succedute nel tempo esperienze di capi solitari con la corona o con lo scettro, capi selezionati per votazione più o meno ampia, triumvirati, capi per maggioranze maggioritarie o controproporzionali, capi eletti per alzata di mano, capi in mazzi da decine o centinaia, capi eretti su piattaforme informatiche, capi a rotazione, capi con le pari opportunità, eccetera, basta che vi siano dei Capi che si separano per Comandare che tutti su Omega filano dritti, tutta la Piramide rimane in ordine e tutto va sempre a gonfie vele. Come fareste, su Omega, senza un Governo? Senza un Vertice?

Inoltre, è importante sottolineare che su Omega tutti i concittadini possono ricoprire ruoli di comando e coordinamento, nominandosi vicendevolmente, in gerarchia. Un greco, un certo Platone, detto il Plato, scoprì infatti come ottenere il Sapere mediante un po' di Dialettica. Successivamente, le Accademie hanno aggiunto la revisione Paritaria dei Paper e il Doppio Cieco ed il risultato è stato l'elaborazione del Vero convenzionale consensuato, centrale, simmetrico, omogeneo e autorevole. Tale Verità può essere raggiunta da ogni omegano attraverso l'Edukazione, la quale può elevare ogni accidentale cittadino semplice, il peota selvaggio, il peone selvatico e cattivo, l'ignaro pedone, il barbaro e volgare prolet, allo Status di Alfiere o Cittadino Omegano Istruito e Consensuale, posseduto, normalmente dotato di qualche Carica che è trascritta con la Maiuscola. L'alleanza tradizionale tra bulli e nerd, tra forzuti e intellettuali, su Omega ha chiuso il cerchio, anzi il triangolo, riportando il Fondamento di questa Sovranità su una raccolta di Libri Certificati e Costituiti, la cui voce viene fatta risuonare passivamente a ripetizione nei crani di ogni omegano. È per questo che l'Istituzione più importante di tutte su Omega è quella che protegge il Progetto del Vero stesso elevando il cittadino sulle scale della piramide dove, così posseduto, potrà finalmente distinguere, traendone le dovute conseguenze, le fonti autorevoli e certificate dalle fake news, i dilettanti dagli Esperti, i miserabili dai civili: la Skuola. Nelle divisioni omegane centralizzate di contingentamento coercitivo dell'apprendimento del Vero si impartisce dall'alto soprattutto la regina di tutti gli indottrinamenti: l'Edukazione Civika. È proprio questa sublime procedura innalzante di lobotomizzazione kollettiva che forgia quella mentalità che pervade ogni angolo di Omega, ovunque nell'universo tristemente famigerata.

D'altra parte, essendo stati abituati ad attingere al grande rubinetto magico del Valore, i viaggiatori provenienti da Omega trovano davvero sconcertanti gli usi e costumi della Terra dove la gente deve darsi perfino da fare per valorizzare e intervenire nella natura per soddisfare i propri obiettivi, in contesti asimmetrici, spesso perfino facendo un po' di fatica e passando il tempo ad ipotizzare rischi, produrre, scambiare, decidere come agire, pagare costi, perfino lavorare! Vivono nell'incertezza e fanno fatica, incredibile!! Ti viene quasi da ridere: ti fanno quasi pena. Buffi terrestri! Quando su Omega basta ascoltare la voce della Convenzione che risuona intera e simmetrica, basta aprire il rubinetto, stare a bocca aperta e accogliere il Valore che viene giù a pioggia dalla bocca centrale! Come mai sono così strani questi terrestri?

Eccoli qua tutti asimmetricamente indaffarati, in questo strano spazio che si sta aprendo davanti a te:
l' _ _ _ _ _ (non sveliamo ancora le cinque lettere del nome di questa meravigliosa struttura che tra poco visiterai meglio).


IL MISTERO DEL QUANTO MAGICO

Insomma, come insegnano a Skuola su Omega, il vostro Sovrano di Ultima Istanza, sotto il suo Occhio, crea dal nulla il quanto magico, la moneta koniata, che viene immessa in circolazione, pronta per la spesa fino ai piedi dello schema piramidale. Possibile che sulla Terra non ne sappiano nulla? Come fanno a vivere senza? Ti avvicini così ad un terrestre, impegnato in strane attività produttive, per spiegargli come funziona da voi questo magico artificio ponziano. Il tale sembra attento. Ti ascolta, poi ad un certo punto sgrana gli occhi. Ti fissa come se avesse visto uno spettro. Ti guarda dritto in faccia e ti rivolge qualche insolita domanda, francamente impertinente. Come si permette??

"Ti senti bene? Scusa ma con chi siete indebitati? Con chi sono indebitati tutti quelli del Debito Komune? Sono indebitati con loro stessi? E perché mai su Omega i concittadini pagano pure le tasse quando basterebbe creare convenzionalmente moneta dal nulla per coprire tutte le spese di giustizia del Sovrano? E perché non spendere ad libitum? Perché non create soltanto montagne di quanti magici per Decreto e perché non distribuirli addirittura per Decreto direttamente sui conti di tutti i concittadini a fine mese? Perché non succede questo?? È forse una questione di Bontà o di Volontà del Vostro Sovrano"?

Francamente, ti sembrano domande assurde. Ma non sai precisamente cosa rispondere... Mannaggia! Ti mancano le parole, la terminologia tecnica! Non sei mica così esperto! Ti senti come inebetito. Diamine... Cosa ti tocca sentire! Insolente provocatore, stupido terrestrucolo sfacciato, come osa mettere in dubbio le Autorità di Omega? Se fossero qui a sbattergli in faccia qualche grafico, qualche Titolo, qualche Laurea! E non sai neanche cosa rispondergli! Perché non sai cosa rispondergli? È rabbia, ma ti senti anche venire meno... Che succede?


Non temere. È una sensazione normale, molto frequente tra gli omegani nel corso della loro prima visita sulla Terra. In effetti, è solo il cervello che si riaccende. Quella specie di nervosismo che senti non è altro che il ritorno in funzione di una componente fondamentale del tuo organismo: il sistema nervoso, per l'appunto.

Un'altra tipica struttura gerarchica, solo che in questo caso sei tu e a capo c'è il tuo capo, il tuo cervello!

Questo è il tuo capo:


Lo avevi mai notato?

È tutto okay, tranquillo, è tutto a posto! È un segnale positivo. Qui sulla Terra il cervello viene usato autorevolmente e abitualmente, quindi lo troverai molto utile nel prosieguo del tuo viaggio. Comincia ad abituarti a sentirlo palpitare: ti piacerà! La tua riabilitazione è in corso. Ti sei però allontanato da quel terrestre antipatico, perché hai stabilito che, per il momento, ti senti più a tuo agio osservando tutta quella gente da lontano. Vuoi sforzarti di capire meglio con calma come ragionano e come vivono, prima di interagire con loro rischiando altre figure di merda.

In effetti, non è che ragionano in chissà quale modo. Ragionano.

Comunque, sulla Terra, come comincerai a vedere parzialmente con i tuoi stessi sensi e con il tuo proprio cervello operativi, tutto è molto diverso.

Tutti questi terrestri, anziché vegetare sotto la Luce dell'Occhio, se ne vanno in giro con a capo il proprio cervello nel capo, osservano addirittura con i propri occhi e ragionano attivamente. Sono spesso impegnati in attività produttive in cui si relazionano tra loro addirittura volontariamente. A volte perfino cooperano trovandolo conveniente. Ora sono davanti a te che si danno da fare all'interno di questa stupefacente struttura di cui non riesci ancora a scorgere i contorni. Essa sembra estendersi indefinitamente, in larghezza come in lunghezza, e sembra quasi trasparente. Sarà fatta di vetro? Insisti nel cercare della segnaletica sul pavimento, ma non trovi nulla, neppure dei semafori. Gli individui non occupano posti e non si muovono seguendo precise traiettorie opportunamente disegnate dalle frecce, anche perché non ci sono frecce. Ma c'è un ordine... Forse. Si muovono, si incontrano, dialogano forse, fanno cose. Cosa fanno? Non hanno paura di sbagliare?


FALLIBILISMO

Ecco, sulla Terra, diversamente da Omega, non esistono creature agenti infallibili!

Prendi nota.

Quaggiù sulla Terra si commettono un sacco di errori. Tutte queste creature agenti ritengono di essere ignoranti. Sulla Terra, ogni valutazione è sempre parziale, asimmetrica, contestuale, mai assoluta. Le informazioni disponibili sono sempre imperfette o incomplete. Nessuna prospettiva agente è in grado di agire, sulla Terra, disponendo di Informazione Perfetta. Le creature agenti, sulla Terra, cercano di ragionare correttamente entro i propri limiti, cercando coordinazione tra premesse, percorsi, conclusioni. Non possono fare altro. Per restare coerenti, sanno di dover rinunciare alla completezza. Pensare di poter centralizzare l'informazione per fare delle valutazioni più centrate è ritenuta un'idiozia, un'ebetudine. L'informazione centralizzata non esiste, è puro nonsenso. Ognuno sulla Terra riconosce di essere fallibile. Si vive con ritagli parziali, in condizioni di incertezza.

Il Progetto del Vero convenzionato stesso è ritenuto falso, una grande fregnaccia da spernacchiare. Sulla Terra si trovano tutti in queste stesse condizioni di fallibilità. Da queste parti chiamano questa condizione: fallibilismo (nota [ 1 ]).

Si sbaglia. Si può solo sbagliare. Si commettono errori. Si commettono solo errori.

Benvenuto sulla Terra, nel favoloso mondo della probabilità e degli errori. Qui, l'unico modo di procedere è provare a sbagliare, coordinandosi con tutti gli altri, auspicabilmente sempre di meno, nell'ambito del proprio contesto, imparando dalle proprie esperienze e da quelle altrui. Giorno per giorno, sulla Terra puoi provare a commettere errori meno sbagliati rispetto a quelli commessi in precedenza. Se vuoi prolungare il tuo soggiorno qui, comincia ad abituarti ad adottare delle euristiche fallibili: ti serviranno. Abituati a metterle in discussione. Abituati a sperimentare, abituati a navigare al buio, abituati a sbagliare.

Ci si può correggere.

Non c'è da aver paura. Rational thinking. Ricordi? In quanto creatura razionale, grazie al tuo sistema nervoso, puoi fare molto per navigare in queste condizioni così rischiose. Mantenendo lucidità, puoi toglierti parecchie soddisfazioni. Una prima cosa da fare è impegnarsi a non cadere in contraddizione. Questo criterio della contraddizione è molto utile anche per valutare le testimonianze delle esperienze altrui. Se cadono in contraddizione, c'è qualcosa che non va, c'è qualcosa di sbagliato, quindi qualcosa può essere scartato, può essere corretto. Non si fa che scoprire continuamente nuove contraddizioni e nuovi errori, correggendosi e chiarendosi meno peggio le idee.

Spesso, tuttavia, questo criterio della contraddizione risulta insufficiente. Come sapere tra diverse opzioni, che paiono al momento compatibili e possibili, quale può avere successo e quale può fallire? Qui si tratta di fare esperienza, empiricamente, predisporre esperienze, esperimenti, per scoprire in un certo senso il rivelarsi della natura, cioè vedere quale delle opzioni alternative ha successo. Qui, si riesce, o si fallisce.

Sono momenti cruciali, da valutare di volta in volta, nel contesto delle ipotesi disponibili, delle informazioni disponibili e dei propri obiettivi. La realtà obiettiva non è elaborata, ma scoperta.

Sulla Terra, prima di agire potevi solo ipotizzare un grado di probabilità di fallimento. Dopo l'esperimento, potrai constatare un risultato emerso. Riuscito? Si fa per dire: si dirà che è andata, ecco tutto; si potrà dire che per quella volta, contingentemente, sembra aver funzionato; si dirà che provvisoriamente, per quel frangente, contestualmente, sembra essere andata (di nuovo?) a buon fine; si dirà che fino a prova contraria l'ipotesi non è ancora stata confutata ma, in effetti, anche quando si riesce, non sarà che un fallimento minore mascherato da provvisorio, presunto, fantomatico successo, soltanto in attesa della prossima correzione. Sulla Terra tutti sono sempre, costitutivamente, in attesa delle prossime correzioni. I terrestri sono come marinai che devono riparare in mare aperto, mentre viaggiano, la nave su cui continuano a viaggiare errando, cercando di errare sempre meno peggio.

Torni ad osservarli mentre si muovono, cercando di cogliere meno scorrettamente se c'è un ordine. Li osservi per cercare di capire come fanno a correggersi di continuo o se vi è qualche coordinazione tra tutti questi tentativi.


METODO SCIENTIFICO

Sulla Terra, quando qualcosa funziona, si può disporre di una nuova tecnica, di una nuova tecnologia. In attesa che si rompa, che smetta di funzionare. L'insieme delle tecniche e delle tecnologie terrestri adoperate nell'indagine rigorosa della natura stessa da queste parti può essere chiamata metodo scientifico.

Le tecniche sono pratiche, sono insiemi di operazioni svolte da uno scienziato. Tecnologia è un'altra parola molto usata per indicare l'insieme di tutta la strumentazione possibile, materiale o anche immateriale. Qui, le Accademie o i voti per alzata di mano sono impotenti. Se funziona, funziona; se non funziona, non funziona. Se accade, accade. Non è che un sasso non cadrà, se la Maggioranza si esprimerà con un voto contrario. Qui ognuno può prestare attenzione all'evidenza dei dati sperimentali e alla consistenza logica e matematica, qui ognuno può usare scrittura obiettivante, forme, numeri e operazioni di misura, si ripetono gli esperimenti, si valuta la capacità predittiva delle teorie, si valuta se i programmi di ricerca crescono o si afflosciano con la scoperta di nuove evidenze, si scopre la falsità di qualche precedente ipotesi, si traducono i modelli, si rimette sempre tutto alla prova e si valuta la crescita autocorrettiva di ogni teoria. Ogni scienziato ricercatore può fare una nuova scoperta.

Sulla Terra non esiste una komunità scientifica. Da cosa dovrebbero essere uniti? Dalla forza di gravità? No, tutto è molto diverso da Omega dove, come ricordiamo, conta l'autorevolezza, il consenso della maggioranza, della kollettività o magari della komunità ascenzionale, dove viene predicata la benedizione delle Accademie o degli Esperti, dove si contano le Certificazioni Convenzionali, si sconfessano le Bufale e le Fake News con la Luce della Dottrina Verificata, ci si appella al numero dei paper confermati, alla revisione paritaria, ai Curriculum, ai Consulenti dei Ministri, al doppio cieco e al doppio carpiato ritornato. No, qui sulla Terra non c'è niente del genere: niente bufale, qui c'è della gente normale che ricerca, intenzionalmente e fallibilmente, pagando per i propri errori, con i propri errori.

Continui ad osservarli, mentre si incrociano, si avvicinano e si allontanano tra loro. È questo che fanno? Si toccano? Cercano di scambiare dati, idee, descrizioni?


NARRAZIONI E SCARSITÀ

Tutte le narrazioni di qualunque ricercatore sono storie di dati, sono frame, dati considerati in prospettiva, in un contesto. Siano esse raccontate ad alta voce, trascritte o disegnate a fumetti. Non c'è niente di strano nel narrare, basta non confondere mai una narrazione con la realtà.

Le narrazioni non sono semplicemente ritagliate e astratte dalla realtà: i comportamenti umani influenzati dalle narrazioni evidentemente influenzano gli eventi. Tutte le narrazioni sono astrazioni, sono miti, sono prospettive agenti destinate ad essere rimesse in discussione prima o poi, cambiando contesto, obiettivi o riferimenti. I terrestri sono abituati a non fare altro che smontare miti. Naturalmente essi non conoscono che ciò che ormai è stato smontato (nota [ 8 ]).

Ogni smontatore terrestre vive in condizioni narrative asimmetriche di limitatezza/parzialità/scarsità. Hai preso nota di questa scarsità originaria?

COMMUTAZIONE DI ERRORI

Essendo tutti in queste stesse condizioni, ecco che si può entrare volontariamente in relazione gli uni con gli altri per effettuare proficuamente scambi. Tutte le creature agenti cercano di fare tesoro di margini di errore. Valutare diversamente è proprio commutare errori. Relazionandosi con gli altri, ogni individuo può effettuare degli scambi, ovvero commutare errori. Individui distinti possono fare esperienza di sè e della presenza di altri individui con i quali è possibile vivere accanto o interagire, dove ogni relazione è già sempre una possibilità di scambio di valori, dove cioè è possibile uno scambio proprio perché valori distinti vengono valutati diversamente dalle diverse prospettive irriducibili.

Sulla Terra c'è una certa voglia di relazionarsi volontariamente per commutare errori. Tanta voglia.

RESPONSABILITÀ

Nella dimensione degli scambi, ogni terrestre può assumersi la responsabilità delle conseguenze delle proprie scelte e delle proprie azioni. Errando, praticando l'errore esplorativo insaziabile e inesauribile, ognuno può cercare di mantenere coerenza nell'incompletezza continuando ad esplorare tra il falsificato ed il falsificabile. In mezzo a rischi ed incertezze, sbagliando di errore in errore, mettendo alla prova le proprie euristiche, ognuno può correre i propri rischi e raccogliere i frutti del proprio lavoro. Fino a prova contraria, gli individui valutano i propri costi e i propri rischi interazione per interazione. Valutano i propri successi come i propri fallimenti, in prospettiva e nel contesto. E possono assumersi di volta in volta la responsabilità delle proprie azioni. Ogni successo, ogni fallimento, ha un responsabile, evidentemente perché è il successo o il fallimento di qualcuno. Ognuno può pagare per le proprie responsabilità. Ognuno può guadagnare dai propri successi. Ognuno può pagare o essere appagato.


AGORÀ

Osservando quello che a questo punto ti sembra essere una specie di villaggio terrestre, ti sembra di cominciare a scorgere un certo ordine. Evidentemente, quest'intero villaggio può svilupparsi, crescere ed evolvere con tutte queste interazioni in una continua metamorfosi proprio grazie alla commutazione di tutti questi scambi ed a questa diffusa assunzione di responsabilità individuale, dove ogni individuo terrestre reale non può fare altro che divenire giorno per giorno più responsabile.

Puoi cominciare a distinguere meno peggio i contorni di quella che ti era sembrata inizialmente una radura disadorna, uno spazio cristallino apparentemente privo di confini e popolato da uno strano dinamismo interattivo, con un ordine non già calato dall'alto, ma emergente spontaneamente dal basso.

Vedi tracce che si sedimentano e divengono lentamente forme, strutture.

Sulla Terra, questa affascinante struttura viene chiamata: agorà.

Ecco svelata la parola misteriosa di cinque lettere.

Ridendo e scherzando, hai trascorso quasi tutta la giornata ad osservare i movimenti asimmetrici di questa strana gente! Hai già imparato tante cose. Vuoi riposare? Domani sarà il caso di approfondire questa cosina esotica degli scambi, degli errori e delle responsabilità, insomma tutto quanto. Ti sembra interessante, ma non ti è mica tanto chiaro come possa emergere qualcosa di ordinato da questo casino. È un casino, dai! Saranno anche dinamici e responsabili, ma non sarà tutta energia sprecata? Tutti questi errori! Non hanno una guida, una coconduzione? Che spreco! Omega è molto più comoda! Molto più ordinata! Ben governata! Mah! Meglio dormirci sopra.

E fu sera e fu mattina: secondo giorno.




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MORALE
(nota [ 9 ])

Oggi che ti senti insolitamente pieno di energie vuoi andare a fondo della questione: come mai la Terra in apparenza è così diversa da Omega? E da dove viene tutta questa voglia che hai di scoprirlo? Sarà l'ambiente terrestre? Sarà quella cosa del sistema nervoso? Chissà! Ti senti un po' più leggero di ieri, ma sei rimasto ancora in sospeso con diversi dubbi che vorresti provare a dissipare. Decidi di tornare ad analizzare più da vicino quello che hai intravisto.

A quanto si dice nella guida turistica, questi terrestri dispongono di una morale cioè pretendono di essere in grado di distinguere il bene dal male, in mezzo a tutto quel casino, quell'incertezza, quegli errori e quei fallimenti. Come fanno? Come decide ognuno di loro cosa fare? Come valutano, sapendo che ogni valutazione sarà fallibile? Come distinguono un individuo che si comporta bene? Magari, universalmente bene? E come fa l'intero villaggio a non collassare?

Procediamo dunque con calma, osservando più da vicino pochi terrestri liberi, adulti, dotati di razionalità, immersi in questa natura terrestre che è, volendo, un insieme indifferenziato di potenziali risorse disponibili per i loro obiettivi. Esaminiamo da vicino qualcuno che sembra impegnato in qualche attività produttiva. Ricordiamo che, sulla Terra, non esistono pasti gratis. Qui, quel Genio della Lampada di Nikola Tesla non è ancora arrivato. Sembra proprio che il problema principale di questi terrestri limitati sia dover faticare, dover spendere dell'energia per intervenire nella natura in qualche modo.

ENERGIA

Ebbene sì, essi lavorano. Sì, evidentemente è questo che fanno. Assurdo, no? Sulla Terra, tutto ha un costo che da qualche parte deve essere pagato per trasformare qualche natura originaria in natura appagante. Dell'energia deve essere spesa. Obiettivamente, potenzialmente, c'è della roba, o meglio se-ne-può-ricavare da un comune indifferenziato esserci di naturale-non-so-che. I terrestri possono scoprire i propri obiettivi e possono scoprire che la natura offre risorse disponibili per soddisfarli, imparando a distinguere le mele dalle pere, l'acqua dai veleni, la merda dalle stelle, e così via.


APPROPRIAZIONE ORIGINARIA

Tutte queste risorse sono in comune? In un certo senso, finché sono in natura, sulla Terra, sono semplicemente e potenzialmente là, in comune, ovvero non ancora manco differenziate come risorse in quanto tali, in generale sono ancora natura non appagante, nulla della quale è pronta per la soddisfazione di alcunché: anche una mela va almeno colta dall'albero.

Ci sei? Un minimo di intervento, un gesto, una trasform-azione, un minimo di lavoro va svolto in direzione di un appagamento provvisorio. La natura dei terrestri, anche over-modificata, non sarà mai una sorta di automa/macchina completa, perfettamente funzionante da sola. Tutta la natura potrà sempre modificarsi, per altro davanti ad obiettivi che potranno cambiare. Anche un universo trasformato e perfezionato in un gigantesco campo di grano automatico che fa spuntare il grano e lo ficca automaticamente nelle bocche non provocherà mai l'esaurimento di ogni azione fattibile con la bocca. Vi sarà sempre imperfezione, si riveleranno, emergeranno indefinitamente, creativamente, nuovi obiettivi, che domanderanno nuove soddisfazioni.


Prendiamo un tizio, quello là, Bob, il quale tra tutti gli obiettivi e tutte le risorse possibili sulla Terra, proprio in questo paragrafo, oggi, coglie una mela dall'albero. Et voilà. È forse legittimamente sua?

Ragioniamo, okay? È un passaggio importante. Proviamo ad accompagnarci con questo manuale turistico, all'occorrenza. Facciamo un passo di lato e vediamo se riusciamo a concepire una morale universale per uomini liberi, semplicemente ragionando come farebbe ogni terrestre.

Se esisto, se porto a spasso il mio corpo, se parto dalla mia condizione naturale, che fine farebbe la mia libertà se, per esempio, non assumessimo che io ho almeno diritto alla piena proprietà del mio corpo? Abbiamo almeno le seguenti alternative: considerare il (mio) corpo in comune, o il (mio) corpo originariamente appartenente a qualcun altro o ad altri gruppi. Come potremmo concepire una morale in quest'ultimo caso? Qualcuno avrà forse diritto a digerirmi (cannibalismo)? Chi? In base a quale criterio di superiorità? Se invece il corpo fosse in comune, almeno in teoria sembrerebbe una norma universale, ma in pratica? Beh, è praticamente impossibile che tutti riescano ad esercitare un pieno controllo su tutti gli altri per esercitare la propria quota paritetica di controllo di tutti i corpi. In pratica, possiamo immaginare che questa situazione tenda a degenerare, finché un gruppo acquisirà controllo su altri corpi, rientrando nel caso precedente. Magari non posso neanche grattarmi finché non ho ottenuto il consenso di tutti gli altri? Non scherziamo, dai. Possiamo assumere ragionevolmente che ho diritto alla proprietà assoluta del mio corpo finché non nuoce al corpo altrui.

Ma allarghiamoci un po', perché il mio corpo a quanto pare si estende, fa cose, lavora. Già! Avrò diritto alla piena proprietà del mio lavoro sì o no? C'è Bob che ha colto una mela. Vogliamo forse negargliela? Doveva forse chiedere il permesso a tutti gli altri? Stiamo semplicemente ragionando. Se aspettassimo di avere il consenso di tutti per svolgere qualsiasi attività, da un rutto a cogliere una mela, praticamente nessuno farebbe più niente e si schiatterebbe miseramente in breve tempo nell'inazione generale. Quando comincia ad essere mia la mela? Quando la digerisco? Quando la ingoio? Quando la tengo in mano? Quando la colgo dal ramo? Se non è quest'ultimo atto di raccoglierla, non diventerà mai mia neanche in seguito. Proviamo allora a dire questo: che sembra ragionevole assumere che sia legittimamente mio non solo il mio corpo, non solo il mio lavoro, ma anche il frutto del mio lavoro.

Quando mi rivelo, quando intervengo sulla Terra, quando tolgo qualcosa dal suo stato originario, ovvero di natura non valutata ed inappropriata, quando "mi mescolo con la natura", trasformo la natura appropriandomi del trasformato, o meglio il trasformato è proprio l'appropriato, finché non entrerò in conflitto con l'attività appropriante altrui.

Sembra razionale un principio di homesteading. Di qualunque cosa stiamo parlando, di una mela, dell'oro, di tutto l'oro della Terra o di un piccolo pezzo di terra, innanzitutto vale una specie di priorità per il primo arrivato. Costui, infatti, rivelandosi originariamente, non invade alcunché. È al mondo, soltanto arrivato prima contestualmente a qualcosa. Qualcuno deve pur arrivare prima da qualche parte, no? È inimmaginabile che ognuno arrivi ovunque contemporaneamente. Uno si rivela e arriva lì, comincia a lavorare una terra mai calpestata prima o un albero mai visto, non sta facendo del male a nessuno, la natura o il terreno di per sè non soddisferebbero il proprio obiettivo, lavora per soddisfarlo, spende energie, paga attivamente un costo e coglie la mela per primo. È stato forse un furto? A chi? Nessuno se ne era appropriato prima, infatti nessuno avrebbe potuto manco cederla (non può appartenere qualcosa che non si può neppure volontariamente cedere). Quindi è proprio il suo gesto che ha costituito l'appropriazione originaria di una risorsa rispetto ad una situazione precedente di eguali possibilità in comune - è l'atto originario di appropriazione l'origine di qualcosa che possiamo chiamare: proprietà.

Cerca di rimanere concentrato, per favore. Ragionando con calma, sembra che stiamo ricostruendo un criterio obiettivo di legittimità per un'appropriazione originaria che è un diritto naturale dell'individuo.

Ho diritto di rivelarmi al mondo e di estendermi e ho diritto di proprietà sul mio corpo, sul mio lavoro e sul prodotto del mio lavoro. Posso chiamare produzione o homesteading il risultato del mio lavoro originario di rivelazione, trasformazione e appropriazione. Finché non invado la sfera altrui, questa sfera delimita un mio legittimo diritto di proprietà.


DIRITTO NATURALE, PROPRIETÀ
(LEGITTIMA) ESTENSIONE DELLA CORPOREITÀ
PRIVACY: RIVELAZIONE SELETTIVA

Qui, diritto naturale significa proprio che non abbiamo ancora avuto bisogno di chiedere il permesso o il consenso di nessuno per partire finché non viene invaso alcun diritto altrui. Questo diritto di cui parliamo è un diritto naturale e originario dell'individuo che precede qualunque patto convenzionale o relazione contrattuale.

Come terrestre, come corporeità agente, sulla Terra, in effetti comincio a rivelarmi e ad appropriarmi di tutto fin da quando vengo al mondo, nel senso che anche la mia stessa corporeità più prossimale non è nient'altro che un succedersi continuo di appropriazioni in cui mi approprio di ogni mio arto o muscolo compreso quello dell'ano dove ogni mia estensione è un'appropriazione nella memoria di un concompimento o ricompimento di gesti che mi è capitato di esperire dapprima senza alcun controllo. Tutta la mia corporeità è appropriata con particolare priorità alle appropriazioni prenatali ed immediatamente post-natali, quando imparo per esempio a percepire, afferrare e manipolare interagendo con il mondo.

Dove inizia e dove finisce la mia legittimità? Evidentemente dove finisce e inizia quella altrui.

Ma andiamo avanti e fissiamo l'attenzione sulla mela. Può forse Bob accaparrarsi tutte le mele? Bob è, come tutti i terrestri, un individuo scarso con risorse finite. Le sue energie, il suo tempo, sono limitati. Appropriarsi costa. Per avere appagamento, Bob deve pagare un costo, e può farlo fin quanto e fin dove è in grado o fin dove vuole, potrà darsi da fare e lavorare per poter produrre risorse funzionali al conseguimento dei propri obiettivi e sarà in grado di arrivare fin dove sarà in grado di intraprendere, il che varrà per lui come per tutti gli altri. Nella misura in cui ha pagato dei costi (tutti da valutare soggettivamente), corso rischi, effettuato rinunce o sacrifici, potrà godere delle conseguenze delle sue azioni.

Ragionando così, evidentemente, per essere un uomo libero, sulla Terra, posso avere diritto a rivelarmi selettivamente ed a difendermi dall'aggressione altrui, non solo al mio corpo, ma anche a quell'estensione della corporeità che sono tutte le mie legittime proprietà, ovvero legittime estensioni del mio corpo. Sulla Terra, un legittimo proprietario è un individuo agente legittimato ad intervenire interferendo con la libertà altrui quando e proporzionalmente nella misura in cui questa stessa stia concretamente invadendo la propria.

Vivi e lascia vivere? Non esattamente. È di più. Stiamo dicendo che l'ingiustizia, in questo scenario, è quella compiuta da chi rompe le scatole violando i diritti naturali e universali di ogni individuo. Stiamo dicendo che ogni individuo è legittimato ad agire nei confronti degli altri individui finché e affinché i propri diritti non vengano calpestati. Altrimenti, non vi è alcun diritto.

Che cosa vuol dire, in definitiva, diritto? Come stiamo usando questa parola? Cosa intendono i terrestri con legittimo, quando ragionano in termini di diritto naturale o natural law? Legittima estensione della corporeità: diritto. Ovvero proprietà. Si parla chiaramente della stessa cosa. Originariamente, non c'è alcun diritto, se non diritto di proprietà.

Bisogna ragionare con calma e comprendere con chiarezza che la corporeità di Bob, che gli appartiene, non può finire inequivocabilmente dove ha le unghie dei piedi o delle mani. Può estendersi oltre. Fin dove si può estendere? Non è affatto ovvio, come mostra pure il classico esperimento psicologico della mano di gomma. In generale, ci si può appropriare solo di ciò che si può anche perdere o cedere, cioè avere è già sempre aver perso o poter perdere. Ogni (altra) cosa che è (essere) può diventare una possibile appropriazione (avere). Che cosa significa? Nient'altro che ho-esteso-il-mio-corpo, è un'estensione del corpo col-gesto-di-appropriazione. Ogni cosa è sempre potenzialmente un essere-avere, cioè avere ed essere sono in continuità sempre l'uno con l'altro. Se mi stacchi la mano, anche la (mia) ex mano diventa una cosa che posso perdere o riacquisire e magari dovrò riattaccarmela. Possedere significa già sempre poter cedere eventualmente a qualcun altro. Ogni rivelazione è già sempre esposizione in pericolo, possibilità di essere attaccato e derubato. Ogni avere è un'estensione appropriabile/rapinabile della mia corporeità. Se partiamo dal presupposto che ho diritto al mio corpo, dobbiamo ammettere che devo aver diritto ad ogni possibile estensione legittima del mio corpo, perché in effetti tutto il mio corpo è già sempre res-extensa in gioco, di cui posso più o meno appropriarmi come apprendo a controllare le mie mani o il mio fegato. Che corporeità sarebbe la mia se non potessi estenderla? Se non potessi appropriarmi di un beato piffero?

No, io mi estendo dunque sono (diritto, proprietà).

Una legittima estensione può essere liberamente e volontariamente condivisa dal proprietario. Condivisa con chi vuole, naturalmente, non certo coercitivamente con tutti (rapina). Qui, privacy non comporta secrecy, o oscura segretezza comune (di un segreto, per definizione, nessun altro dovrebbe essere a conoscenza). Qui, semplicemente, vi può essere volontà di un legittimo proprietario di condividere qualcosa con qualcun altro. Privacy: ovvero, è semplicemente legittimo volersi rivelare, selettivamente, contestualmente, in tutte le proprie legittime estensioni, al mondo intero. In generale, pretendere che qualcun altro si riveli per forza è una violenza; tirar fuori qualcun altro esponendone la potenziale superficie di attacco contro la sua volontà è l'anticamera del crimine. Ogni rivelazione di estensione è un potenziale esporsi, ovvero un mettersi in pericolo.

Non solo dunque io mi estendo, dunque sono; finché non entro neppure in relazione con te, io posso rivelarmi selettivamente, contestualmente, dunque allora sarò.

Io, naturalmente, spontaneamente e poi volontariamente e sempre più selettivamente e deliberatamente, mi estendo e inglobo una mela, io mi estendo e uso il bastone, mi estendo e lavoro della terra, io corporeggio e corporeggiando mi estendo, semplicemente per godermi la vita, la mia vita, finché non confliggo con l'altrui medesimo legittimo estendersi. Partendo dal presupposto che questa estendibilità debba valere per tutti gli individui (tutti quelli per i quali è concepibile un diritto naturale come quello descritto in questi paragrafi di questo manualetto turistico), evidentemente la legittimità si arresta quando sconfina con la legittimità altrui, ovvero quando si sta invadendo una legittima proprietà altrui, dove un'appropriazione originaria altrui può già accampare i propri diritti. In tal senso, sulla Terra, illegittimo equivale fondamentalmente a naturalmente lesivo della natura razionale di ogni coscienza incarnata.

Come puoi vedere, qui sulla Terra è tutto molto diverso da Omega. Laggiù, si odono contrazioni della laringe in cui viene detto che un omegano ha diritto magari al pane o all'acqua. Beh, cosa vuol dire? A chi si sta rivolgendo la voce di quel povero omegano? Chi può garantire quel pane? Quale autorità? E come? Non vuol dire niente, okay? Sono dichiarazioni al vento, sono parole vuote, sono contrazioni passive della laringe alle quali non corrisponde alcuna attività di ragionamento fondato sottostante, è vocalità che non si rivolge a nessuno se non ad un sovrano trascendente, ad un superpotere paterno o materno o soprannaturale. Cos'è il diritto al pane? Bisogna fare il pane perché ci sia del pane da mangiare. E chi fa il pane? Il difensore dei diritti del pane? Il notaio? Il parlamentare? Sono i panettieri che fanno il pane, pagando i costi della panificazione.

No, diritto è una parola che ha un senso prima di essere usata nelle cosiddette legislazioni positive omegane dove utopisticamente e irrazionalmente si favoleggia di diritti civici o civili. Sulla Terra, c'è un livello di diritto che è naturale e universale, non perché lo dice chi scrive qui o perché lo afferma qualcuno in un manuale turistico o perché lo difende un'autorità, non perché è scolpito su tavole di argilla, ma perché si deduce ragionando a partire da un'indagine delle condizioni naturali dell'umanità.




TRASFORMAZIONE DELLA NATURA: HOMESTEADING E PRODUZIONE
DILAZIONE DEL CONSUMO E RISPARMIO

Stai facendo un po' di fatica, ma forse sei giunto in cima ad una montagna, quindi da qui in avanti potrebbe già essere leggermente in discesa.

Torniamo dunque ad osservare dei terrestri al lavoro. La visita di oggi ti ha portato a concentrare l'attenzione su pochi individui che sembrano impegnati in un'attività produttiva sulla riva di un lago. Come si estendono? Come soddisfano i propri obiettivi?

L'homesteading è un caso particolare di produzione originaria, dove vi è un primo apporto di lavoro che istituisce un'appropriazione originaria dove prima vi erano solo eguali possibilità in comune di appropriazione. Consideriamo più da vicino Bob, un individuo onesto che sembra abbastanza sveglio, tanto che è passato in poco tempo dall'homesteading alla coltivazione di mele, finché si è lanciato addirittura nel settore dei pesci. Evidentemente, Bob si sta dando da fare per vivere davanti ai tuoi occhi, in riva al lago, senza nuocere a nessun altro. Egli può passare la sua giornata pescando, poniamo a mani nude: produzione. E poniamo che estragga 2 pesci. Se li mangia. Consumo. Apposto. Sforziamoci di immaginare come proseguirà la sua vita. Il giorno dopo, Bob potrebbe pescare altri 2 pesci. E mangiarseli. E avanti così. Sopravvivenza? Una vita abbastanza insignificante. Può fare di meglio? Forse sì. Il giorno dopo, potrebbe pescare 2 pesci, ma mangiarne solo 1. Potrebbe mettere da parte il secondo pesce in una pozza d'acqua da tenere sotto controllo a vista. Dilazione del consumo.

Niente di magico. Tutto molto naturale e razionale. Geniale? Certo, ma nulla potrebbe accadere senza un costo pagato da qualcuno, senza un sacrificio esperito.

È possibile che con 2 pesci Bob si sarebbe sentito meglio, ma con 1 pesce potrebbe riuscire comunque a passare la notte. Valuta dal proprio punto di vista un rischio da correre, un costo da pagare (un rischio che è lui a correre e che è lui a pagare). Potrebbe farcela, e il giorno dopo potrebbe pescare altri 2 pesci. E mangiarne solo 1. Così potrebbe trovarsi già 2 pesci da parte! Il giorno successivo, grazie a questo risparmio, potrebbe fare il figo, e starsene in panciolle a godersi i suoi 2 pesci senza lavorare! Fantastico. Ma potrebbe fare anche di meglio. Per esempio, potrebbe spendere il suo tempo in qualche nuova attività più interessante. Qualche idea?

Potrebbe costruire uno strumento produttivo. Potrebbe prendere dei bastoni, intrecciare delle cortecce e costruire una primitiva canna da pesca. Il giorno dopo, grazie alla sua nuova tecnologia, potrebbe pescare 4 pesci al posto di 2. Sarà sempre lui, stesso tempo, stesse energie spese, anzi, forse di meno, 4 pesci al posto di 2. Sempre più geniale! La tecnologia potenzierà la sua produzione. Andrà meno peggio! Di giorno in giorno, rimandando il consumo, risparmiando, mettendo da parte, reinvestendo il proprio tempo, Bob sarà in grado di costruire una rete, magari addirittura una barca e, alla fine, diventare gran pescatore, con una produzione potenziale di decine e decine di pesci ogni giorno.

E c'è di più. Tutto il villaggio potrà potenzialmente guadagnare qualcosa da questi cambiamenti, ad esempio perché Bob potrebbe prestare pesci o addirittura strumenti da pesca ad altri individui. Incredibile!

OTTIMIZZAZIONE DELLE RISORSE
ECONOMIA

Fino a qui, alla grande! Bob sarà senz'altro produttivo e apparentemente autosufficiente ed in grado di vivere una vita dignitosa sulla Terra. Ma sarà comunque abbastanza povero, no? Niente a che vedere con i fasti della distribuzione magica di prelibatezze che avviene su Omega. Non ti pare?

In che senso sarà povero, poveretto? Il problema è che quando allarghiamo il campo a tutti i suoi obiettivi, come bere o trovare riposo o protezione per la notte, si capisce che la scarsità delle sue energie e del suo tempo e la potenziale scarsità delle risorse in natura lo pone in una situazione critica in cui ogni giorno dovrà veramente sbattersi come un mulo per soddisfare una pletora di obiettivi tra i più basilari senza mai riuscire ad occuparsi di attività più piacevoli e interessanti o potenziare ulteriormente le proprie tecniche. Ce la farà mai questo povero disgraziato a migliorare le proprie condizioni?

Ottimizzare le risorse: eccoci all'alba dell'economia. Certamente, una materia completamente sconosciuta ad ogni viaggiatore omegano. Sulla Terra, Bob potrà cercare semplicemente di ottimizzare risorse. In fondo, nessuno sulla Terra vuole faticare o lavorare come obiettivo intrinseco. Semplicemente ogni terrestre riconosce, indagando razionalmente le proprie condizioni naturali, che da qualche parte della fatica andrà fatta, e di conseguenza si impegna, ma cerca anche di migliorare le proprie condizioni, ovvero cerca di faticare sempre di meno, se possibile. Possiamo quindi capire che l'economia non riguarda meramente la produzione in quanto tale. L'economia riguarda l'ottimizzazione, l'allocazione delle risorse in senso lato. L'economia riguarda il compiere delle scelte, e non certo il non fare fatica, ma l'adoperarsi per fare potenzialmente e concretamente sempre meno fatica nel corso del tempo. Inoltre, l'economia riguarda effettivamente la scarsità: in assenza di scarsità non c'è granché da economizzare. Ora vediamo in che senso Bob potrà ulteriormente economizzare.


RELAZIONE E LIBERO SCAMBIO VOLONTARIO
SPECIALIZZAZIONE DEL LAVORO

Ebbene, viaggiatore, senti questa! Ecco cosa potrà fare Bob, per fare un ulteriore passo in avanti. C'è un'altra cosina che potrà fare con i pesci, oltre a consumare e a risparmiare. Ed è scambiare! Semplicemente un altro possibile uso del pesce!

Incredibile!! Che scoperta!! Bob, che non vive solo come un pesce (nota [ 4 ]), è in grado di apprendere che entrando in relazione con altri individui che svolgono altre attività, potrebbe dare per esempio 1 pesce per ottenere in cambio 1 secchio d'acqua, così non dovrà perdere tempo ad andare a raccogliere anche l'acqua al fiume. Come dice certa gente complicata, Bob potrà continuare a massimizzare la propria funzione di utilità. Bob gradirà interagire con altri individui. Ci credi? Può funzionare? A Bob interesserà, a Bob converrà interagire con altri individui! Interagire volontariamente con altri individui sarà una grandiosa opportunità per fare ulteriore economia. Migliorare la produzione è okay: tre, quattro o otto pesci possono anche essere una benedizione; ma quarantadue pesci non avrebbero più molto senso, se non perché potrebbero diventare oggetto di scambio con altri individui, continuando ad avvantaggiarsi delle proprie affinate capacità. Capacità che potranno essere continuamente affinate con ulteriore specializzazione!

Qualcun altro, tipo Alice, potrà specializzarsi nella raccolta di secchi d'acqua, mentre Bob potrà specializzarsi nella pesca di pesci. Dopodiché si incontreranno e volontariamente scambieranno con reciproca soddisfazione. Una moltiplicazione miracolosa di acque e di pesci? Nient'affatto, tutto molto naturale e razionale. Sulla Terra si chiamano specializzazione del lavoro e libero scambio volontario. Sei stupito eh? Accadrà questo: che ad entrambi converrà diventare sempre più bravi in una specifica attività, per poi scambiare i risultati del lavoro con quelli altrui e riuscire a soddisfare anche altri obiettivi (vantaggi comparati). Anche se Bob fosse il più figo del villaggio, in grado di pescare più pesci, raccogliere più secchi d'acqua o coltivare più grano e costruire ripari meglio di tutti gli altri, egualmente gli converrà dedicarsi solo ai pesci, sua attività relativamente più redditizia, per scambiare i risultati di quella specifica attività prediletta con i secchi di Alice, il pane di Gertrude e così via.

Che cos'è uno scambio? Vengono volontariamente trasferiti dei legittimi diritti di proprietà. Ecco.

Naturalmente, il presupposto fondamentale degli scambi è che si possano scambiare liberamente dei diritti di proprietà con estensioni di cui si è legittimi proprietari. Ogni legittimo proprietario può così effettuare dei trasferimenti volontari per ottimizzare le proprie condizioni nel contesto dei propri obiettivi. Ognuno può decidere di concludere uno scambio partendo dalle proprie legittime appropriazioni, a seconda del valore che attribuisce soggettivamente a ciò che viene scambiato. Qualche terrestre addirittura si può specializzare nell'abilità di scambiare, ottenendo scambi più vantaggiosi, diventando perfino un intermediario per gli scambi altrui (nient'altro che un'altra possibile specializzazione).


Insomma, sono ore che guardi più da vicino le attività di questi sorprendenti terrestri specializzati e hai già visto molte cose interessanti. Ma stai per fare una scoperta letteralmente sbalorditiva, che non manca di lasciare di stucco ogni omegano! Reggiti forte, perché il tuo cervello sta per svoltare!

Stai per entrare in una miniera di grano!


LA MINIERA DI GRANO!

Questo è un momento storico per il tuo viaggio sulla Terra. Prendine nota sul tuo diario, perché da oggi potresti cominciare ad apprezzare di più lo stile di vita terrestre! Ricorderai a lungo questo giorno!

Sulla Terra, infatti, esiste una tecnologia formidabile, sconosciuta su Omega! Qualcosa di strabiliante che fa fare un salto di livello a tutto il villaggio, rendendo addirittura possibile il coordinamento tra persone adulte che pescano pesci o svolgono ogni altro genere di specializzazione con reciproca convenienza, nientemeno che senza pestarsi i piedi tra loro! L'avresti mai immaginato?

Ebbene, ammesso che ogni terrestre potrebbe vivere alla giornata, producendo e scambiando ciò che capita a tiro, l'incertezza del futuro induce tuttavia a pararsi le chiappe, mettendo in qualche modo al sicuro i risultati del proprio lavoro, quando sono favorevoli. Si può forse credere di potersela cavare ogni giorno investendo sulle proprie fatiche quotidiane? Rischioso, troppo rischioso. Tragici imprevisti sono sempre dietro l'angolo. L'idea dei terrestri qui è fare scorte, mettere da parte, riservare, conservare. Si tratta di risparmiare risorse della natura mettendole opportunamente da parte.

Non tutto si conserva allo stesso modo: i pesci, per esempio, deperiscono subito. Un chicco di grano invece si può conservare meglio di qualunque merluzzo. Ecco perché può essere intelligente conservare e risparmiare ciò che è più comodo da immagazzinare e proteggere, come un sacco di grano, che sia durevole nel tempo (durabilità). Una riserva di valore che sia possibile riutilizzare in scambi futuri.

CHICCHI DI GRANO: RISERVA DI VALORE, MEDIO DI SCAMBIO, UNITÀ DI CONTO

Nei villaggi terrestri in cui aumentano gli scambi, certe cose durevoli possono tendere a diffondersi perché risultano più comunemente desiderate negli scambi, più facili da piazzare e scambiare (salability). Se Bob dovesse ottenere ogni cosa dando in cambio un merluzzo appena pescato, o una vongola, ad esempio, non avrebbe vita facile nell'ottimizzare le proprie risorse. Potrebbe fare fatica a trovare un altro tizio che gradisce proprio quel pesce in cambio di qualcosa che Bob sta cercando proprio in quel momento (difficoltà di incontro degli obiettivi). A certa gente il merluzzo neanche piace, oppure non fa in tempo ad arrivare, o deperisce troppo presto, e puzza.

Ecco che Bob può valutare di procurarsi del grano. L'idea qui è utilizzare preferenzialmente quel grano (frazionabile, trasportabile, divisibile in mucchietti, piace quasi a tutti...) per concludere altri trasferimenti volontari, scambiandolo con altre cose. Altra gente potrebbe fare autonomamente la stessa scelta di Bob, convergendo nella scelta del grano per lo stesso scopo, preferendolo al guano degli uccelli o alle noci di cocco. È così che il grano potrebbe diventare un medio di scambio comunemente accettato.

Crescendo l'interesse (domanda) per il grano, anche a questo scopo di mero risparmio, più gente gradirà specializzarsi nella fornitura di nuovo grano (offerta). La produzione aumenterà. D'altra parte, il grano è un prodotto come un altro e, per produrlo, per generarlo, bisogna spendere dell'energia, pagando tutti i costi necessari per cercarlo, estrarlo, raccoglierlo o trasferirlo.

Ora presta particolare attenzione. Se fosse troppo facile inondare l'intero villaggio con nuovi chicchi di grano, se piovesse ad esempio grano dal cielo in abbondanza ogni giorno, l'uso del grano come riserva di valore o come medio di scambio potrebbe perdere di senso. Immagazzinare grano come riserva di valore, quando c'è troppo nuovo grano ovunque, per tutti, in arrivo ogni giorno, potrebbe essere molto stupido.

Perché dunque il grano e non la sabbia? Le tecnologie che funzionano meglio sotto questo punto di vista sono quelle che presentano una caratteristica fondamentale: l'hardness (difficoltà, durezza, inelasticità). In poche parole, deve esserci in un certo senso della scarsità. In che senso? Deve essere abbastanza difficile produrre nuove unità (nuovi chicchi di grano), rispetto al volume ed alla capillarità complessiva di tutto il grano già in uso. Quanto è facile produrre direttamente del nuovo grano, anziché entrarne in possesso in uno scambio? Questo rapporto tra la quantità di nuovi chicchi che può essere prodotta (in un certo periodo) e la quantità totale di chicchi già in circolazione (nello stesso periodo) può dare una stima del grado di inelasticità di quella soluzione come riserva di valore. Questa peculiare caratteristica, sulla Terra viene chiamata stock-to-flow: rapporto tra stock e nuova produzione. È un tipo particolare di scarsità: non è che questa tecnologia debba essere rarainelastica in assoluto nel senso in cui è dura una pietra o rara una nuvola a forma di elefante: questa scarsità si riferisce ad una inelasticità tra domanda e offerta.

Ci sono diverse caratteristiche che possono influire sulla scelta di una tecnologia come riserva di valore o come medio di scambio. Oltre alla durabilità o all'inelasticità, bisogna considerare anche la comodità d'uso e la trasferibilità a distanza, la divisibilità in unità, la verificabilità, ovvero la difficoltà di ingannare in qualche modo l'interlocutore in uno scambio, la relativa facilità con cui si può tendere a centralizzare le riserve o meno, e perfino i costi per la sicurezza. Anche quest'ultimo aspetto è significativo: in ogni trasferimento di valore, è importante potersi rivelare selettivamente e contestualmente, fornendo solo le informazioni strettamente necessarie al completamento di quella transazione, per non vedersi estorte o esposte e rivelate altre estensioni di sè che non c'entrano un tubo o che si preferirebbe non esporre. In ogni transazione, qualsiasi esposizione non volontaria e non richiesta potrebbe semplicemente essere fonte di eccessivo pericolo.


PREZZI

Potrebbero diffondersi diverse tecnologie di conservazione o trasferimento di valore, oltre al grano, complicando la valutazione soggettiva di costi e ricavi, in un villaggio con grandi volumi di scambi. La previsione, la valutazione di quali scelte di spesa fare, di quali scelte di risparmio o di investimento, in quali circostanze, con quali soluzioni, potrebbe diventare più faticosa per tutti, aumentando i costi di ogni transazione. Per questo si è verificata, sulla Terra, la tendenza a convergere verso pochi mezzi o addirittura verso un unico standard locale che finisce per essere preferito rispetto ad altre alternative, per sue proprie caratteristiche distintive.

Uno standard arriva a coprire una funzione in più, ovvero quella di unità di conto. Abituandosi ad esprimere i rapporti di scambio nei termini di uno standard diffuso, unità di quel prodotto possono diventare comode per un calcolo economico soggettivo abbastanza ampio. Quest'attività tipicamente terrestre ha portato alla diffusione di un sistema di prezzi (così viene chiamata questa tecnologia dell'informazione), ovvero la tendenza a registrare per comodità e praticità una traccia consolidata dei rapporti con cui si sono svolti altri scambi nei termini dell'unità di conto più standard.


Un sistema di prezzi può diventare un catalizzatore portentoso per gli scambi di tutto il villaggio, ed una tecnologia di coordinamento per una moltitudine di azioni portate avanti in autonomia, dalle diverse prospettive agenti. Il prezzo, di per sè, non è una magica misura del valore di alcunché. Un prezzo non è altro che un'indicazione (semplificata, approssimativa, in realtà dinamica e continuamente rivedibile, ovvero soggetta al reciproco andamento di domanda e offerta) che in passato qualcuno ha concluso un certo scambio tra cose in quei termini. Qualsiasi cartellino appiccicato in giro è solo una semplificazione pratica: i prezzi nella realtà oscillano continuamente e interminabilmente perché continuamente può oscillare l'incontro tra la domanda e l'offerta relativa ad ogni prossimo potenziale scambio. Di per sè, ogni prezzo parla solo del passato, non garantisce che un prossimo scambio avverrà allo stesso modo, fornisce una stima provvisoria per scelte future, facilitando il calcolo economico, che può essere svolto da ogni individuo agente, che valuterà come offrire, se consumare, se offrire, se acquisire o rimandare, se rivolgersi altrove, se rinunciare o preferire, nelle proprie condizioni, dalla propria prospettiva agente. Ogni prezzo può essere semplicemente uno strumento informativo per il prossimo individuo agente che vorrà compiere la prossima scelta, effettuando il prossimo scambio in un modo o in un altro, valutando soggettivamente dalla propria prospettiva, nel proprio contesto, entro i propri obiettivi.


COORDINAMENTO!

L'intero sistema dei prezzi è una tecnologia di coordinamento.

Un tale coordinamento emerge con l'intensificarsi degli scambi e delle valutazioni effettuate dalle diverse prospettive. Non è pianificato, eterodiretto o eteroimposto, predeterminato o calato dall'alto. Solo un povero omegano può credere che l'unica alternativa ad un ordinamento imposto dall'alto sia l'abbandono al disordine dal basso. Nel villaggio di Bob, grazie a sistemi di comunicazione, grazie a mezzi di trasmissione di informazione e valore, grazie al grano e ai prezzi, una moltitudine di attività, di scelte, completamente differenti, hanno trovato un coordinamento stupefacente tra loro, senza che nessuno abbia dovuto imporre alcunché dall'alto.

Se un terrestre guadagna, vuol dire che è entrato in una dimensione di scambi dove ha creato valore per qualcun altro che lo ha remunerato. In un coordinamento di liberi scambi volontari, si guadagna solo creando valore per qualcun altro. Povero omegano! Quella finta contrapposizione tra obiettivi egoistici konsociali su Omega era solo una squallida menzogna, serviva soltanto a finanziare attività che forse non creavano valore, i cui costi infatti venivano coperti solo con risorse sottratte a terzi attraverso la coercizione.

Eccellente, no? Hai fatto proprio una scoperta grandiosa. A quanto pare queste miniere di grano terrestri sono proprio una manna dal cielo! Le contempli: sono così affascinanti. Ora puoi apprezzare più chiaramente da dove vengano l'ordine spontaneo e la prosperità che puoi osservare nei villaggi terrestri. In questi villaggi infatti c'è cooperazione volontaria. Questi villaggi creano valore, si sviluppano, prosperano. E tutto con pochissimi, semplicissimi, ingredienti razionali!

Una tecnologia monetaria funzionante non ha niente a che vedere con il Quanto Magico virtuale con stampato il faccione autoritario calato dall'alto dal Sovrano di Omega. Ma avremo modo più avanti di tornare su questo argomento. Ora è tempo di un'ultima gita, prima del meritato riposo odierno. Faremo una bella passeggiata, passando per i boschi e rientrando a valle, dove a quanto pare c'è gente che organizza delle squadre per lavorare insieme verso obiettivi condivisi.

SCAMBIO DI LAVORO

Ci fermiamo a studiare una struttura di relazioni un po' più articolata che, sulla Terra, in alcuni casi può assumere, volontariamente, perfino una forma gerarchica.

Nel frattempo, il villaggio si è evoluto ed è pure passato dal grano all'oro ;-)

Ecco Bob, che estrae oro dal fianco di una montagna, e poi lo scambia con un sacco di roba di Mario. C'è Jimmi che trasforma risorse della terra per produrre asce e scambia un'ascia con un certo ammontare di oro di Mario. Mario usa l'ascia per abbattere degli alberi e vende il legname a Paolo, il quale rivende il legname a Martina, per oro. Martina costruisce una casa per Gennaro, anche lei in cambio di oro. Ma analizziamo tutto più da vicino, perché forse è un po' più articolato di così. In effetti, Mario deve inviare la legna lungo un fiume per trasferirla a Paolo, quindi decide di vendere ad un'intermediaria, Luigia, che noleggia i servizi del lavoro di Aldo, Giovanni e Giacomo per trasportare i tronchi.

Ora, attenzione: perché l'impiego del lavoro di Aldo, Giovanni e Giacomo nella trasformazione e nel trasporto del legname in una località più opportuna non attribuisce loro alcun diritto di proprietà su di esso? Succede questo: Luigia trasferisce dell'oro ad Aldo, Giovanni e Giacomo ed in cambio essi le vendono i loro servizi di lavoro. Luigia non ha venduto il legname a questi individui in cambio di oro, piuttosto ha venduto loro dell'oro in cambio dell'impiego dei loro servizi di lavoro. Può aver comprato il legname da Mario per 40 grammi d'oro, pagato 20 unità ciascuno Aldo, Giovanni e Giacomo, quindi può aver venduto il legname a Paolo per 110, ricavando 10 dall'insieme degli scambi. Aldo, Giovanni e Giacomo avrebbero potuto acquistare direttamente da Mario i tronchi per 40 per poi trasportarli in proprio e venderli a Paolo per 110, intascandosi la differenza di 10. Perché non l'hanno fatto? (1) Perché non hanno ridotto i propri consumi e risparmiato abbastanza, in misura sufficiente da disporre dell'equivalente di 40 unità d'oro; (2) perché desideravano il pagamento in oro mentre lavoravano e non erano disposti ad attendere il tempo necessario a trasportare e vendere il legname; oppure (3) perché non erano disposti ad accollarsi alcun rischio che i tronchi non potessero essere venduti a 110.

Disponendo del proprio corpo, del proprio tempo e delle proprie energie, ogni terrestre ha come una porta d'ingresso sempre pronta davanti a sè per entrare produttivamente in relazione con il resto del villaggio, anche quando dovesse trovarsi in condizioni di estrema indigenza.

Ragionando con lucidità, la funzione utile di Luigia è quella di risparmiare ad altri lavoratori terrestri la necessità di limitare i consumi per accumulare riserva di valore, nonché quella di aspettare la loro remunerazione finché il prodotto non venga (sperabilmente) venduto a valle; ben lungi dal privare in qualche modo il prestatore di lavoro di un supposto legittimo diritto di proprietà sul prodotto, Luigia rende anzi possibile il pagamento al prestatore di lavoro molto prima della vendita del prodotto; questa creatura agente e lavorante a sua volta risparmia ad un altro prestatore di lavoro il rischio che il prodotto non possa essere venduto vantaggiosamente o addirittura subire una perdita. Luigia ha il suo bel da fare nell'intraprendere, nel risparmiare, nello stringere relazioni, nell'organizzare risorse, nel valutare rischi e prodotti e soprattutto nell'assumersi rischi. Luigia prova a intuire delle possibilità di margine che potrebbe anche calcolare male, rischia a volte non solo il fallimento ma la propria pelle, lavora come gli altri e in una serie di contratti volontari compra e vende legittimi diritti di proprietà. Nella catena degli scambi, Luigia ha ricoperto un ruolo legittimo e logicamente utile che sulla Terra si può arrivare, con sacrifici e risparmi, a ricoprire. In effetti, questa gente tipo Luigia si rende di grande utilità agli altri prestatori di lavoro perché rende possibile l'intera rete di scambi verticali di una catena produttiva più o meno complessa come quella che abbiamo appena esaminato.



DEBOLI E FORTI?

Godendo del diritto di proprietà sul proprio lavoro, chiunque, anche lo scemo del villaggio, anche l'anello più debole del mondo, anche l'ultimo arrivato dei nullatenenti dispone di una porta d'ingresso per l'agorà terrestre potendo entrare in relazione di scambio con altri individui meno deboli. In una dimensione di specializzazione del lavoro e di liberi scambi, dove a chiunque conviene specializzarsi nella specifica direzione in cui si rivela più produttivo lasciando il resto agli scambi, i forti non divorano o schiacciano i deboli, al contrario, è qui che il debole può raccogliere i frutti della propria produttività perché è vantaggioso per il forte concludere innumerevoli altri scambi volontari con lui (vantaggi comparati).

La differenza, evidentemente, la fa la volontarietà. Dove c'è un villaggio fatto di scambi volontari su ampia scala, dove c'è cooperazione sociale volontaria, si può arrivare a vivere in un certo modo; dove invece vengono istituiti dei rapporti gerarchici di forza, specialmente su ampia scala, sui grandi numeri, dove non vi è possibilità di difendersi da questa offensiva, dove l'interazione su ampia scala non è più volontaria, ma coercitiva ovvero fissata e disciplinata dall'alto, là è l'inizio della decomposizione irrazionale e del declino.

È tempo di rientrare in albergo, perché domani ti aspetta una giornata altrettanto esaltante.

E fu sera e fu mattina: terzo giorno.


DONO, TRANSITO E INGRESSO NELL'ETÀ ADULTA

È una splendente giornata di sole, occasione ideale per un'altra passeggiata, magari nel verde. Non passa molto tempo che vedi giungere alla spicciolata tanti dinamici terrestri che si mettono a giocare in piccoli gruppi sparsi, ai piedi di qualche albero. Non puoi fare a meno di notare quanto siano graziosi, ma di piccole dimensioni. Come mai? Sono bambini: ebbene sì, i terrestri non vengono al mondo già adulti.

Ora cerca di fare attenzione perché molti viaggiatori omegani si smarriscono su questa quisquilia. Dopo aver girovagato un po' per la Terra, e proprio quando stanno cominciando ad apprezzare un po' la libertà, l'industriosità e l'intelligenza di queste creature, ecco che gli omegani vengono confusi da mille voci disordinate, non appena si accorgono che questi individui non vengono al mondo già fatti e finiti, cioè non sembrano rivelarsi fin da sempre come dei legittimi proprietari capaci di estendersi e di difendersi legittimamente dall'invadenza altrui. In origine, infatti, vengono al mondo piccoli, anche molto piccoli; e si rivelano inetti, anche particolarmente inetti, fin troppo fragili.


Che ne è dunque dei loro supposti diritti naturali? Vi sono forse dei limiti teorici per questi fantomatici diritti naturali dei terrestri? Dove/quando iniziano e dove/quando finiscono naturalmente self-ownership e self-defense? Viaggi Lobotomizzati ti invita a ripassare con calma quel criterio che, ragionando, hai recentemente appreso: qui sulla Terra ognuno arriva a comprendere razionalmente di godere di assoluto diritto di proprietà sul proprio corpo, sul proprio lavoro e sul prodotto del proprio lavoro intorno a risorse naturali non ancora appropriate; ognuno comprende di potersi rivelare ed estendere liberamente, di poter agire nei confronti degli altri senza che chicchessia gli debba concedere alcunché, ovvero di poter fare tutto ciò che è in grado di fare, affinché i suoi diritti non vengano calpestati, finché non compie un atto di aggressione contro qualsiasi assoluto diritto di proprietà altrui; ovvero potendo limitare gli altri solo nella misura in cui sta difendendosi dall'invasione altrui.


Non è che non vi siano limiti a questo criterio: questo criterio definisce per l'appunto una limit-azione.

A questo criterio di limitazione si può giungere ragionando, senza necessità di ulteriori limitazioni del limite (?): così concepito, questo criterio morale è attribuibile naturalmente ad ogni sorgente di azione individuale che si sia rivelata al mondo, senza eccezioni di sorta, sia essa più o meno fragile o capace di difendersi. Il fatto che uno zigote o una blastocisti, ad esempio, trovatisi lì, siano particolarmente inetti nel rivelarsi, nascondersi o difendersi mentre percorrono le tube di falloppio, non significa che non avrebbero il diritto di farlo, cioè di rivelarsi selettivamente e di difendere la propria corporeità dall'offensiva altrui!


Va preso atto che è una condizione naturale di questi terrestri il venire al mondo in un certo modo e non in un altro, in attesa che qualche nuova tecnologia della gestazione possa essere inventata. Come vengono al mondo? Beh, come puoi osservare, essi sono mammiferi. Talvolta due o più terrestri adulti si appartano e possono fare cose interagendo naturalmente, consapevolmente, volontariamente, trovandosi nelle condizioni di mescolare molto da vicino qualcosa di loro - se vogliono, altrimenti possono responsabilmente evitarlo - ed ecco che lo speciale prodotto di questa loro curiosa e spesso divertente attività genetico-cooperativa sarà con un certo grado di probabilità l'avvio di uno o più nuovi percorsi di sviluppo ontogenetici di ciò che potrà diventare una o più di una nuova sorgente di azione individuale (Singolarità), da un nuovo zigote dopo la fecondazione, fino all'impianto, dall'impianto, fino alla nascita, e così via fino all'età adulta.

Qualcuno, sulla Terra, può aver scelto di riprodursi.

Apparentemente, nessuno qui ha scelto di venire al mondo.

Ognuno si ritrova, fin da subito, in certe condizioni. Ognuno viene al mondo, e si rivela, originariamente, senza neppure avere appreso a rivelarsi selettivamente. Qualcun altro può accorgersi presto della sua presenza. Ognuno è, originariamente, un prodotto dei propri genitori. Ognuno può sopravvivere e divenire infine adulto riproduttivo o per sfacciata fortuna o solo venendo accolto, ovvero grazie ai doni di qualcun altro, in un mondo già parzialmente appropriato da qualcun altro che lo ha preceduto. Si viene al mondo così e si viene generalmente accolti, adottati e accompagnati all'età adulta da altri genitori terrestri, legittimi proprietari che gradiscono volontariamente prendersi cura dei nuovi arrivati.


È palese che doni, o eredità, intesi come trasferimenti volontari, sulla Terra sono assolutamente legittimi. Evidentemente, il dono è un tipo particolare di scambio in cui la controparte ottenuta nel trasferimento normalmente può essere un'affezione, un'attenzione, un piacere, un riconoscimento o l'istituirsi stesso di una relazione. Chiunque può accogliere o essere accolto, adottare o essere adottato.

Non spetta per altro a noi stabilire come e quando o se qualche terrestre sia stato messo giustamente al mondo o si sia rivelato nel momento giusto, o se sia giusto che si riproduca o che adotti o non adotti dei nuovi arrivati a sua volta. Accade che vi sia una certa evenienza di produzione e riproduzione sulla Terra a quanto pare e non vi è una ragione giusta per venire al mondo superiore alle altre, qui si viene al mondo a volte così e a volte cosà; e pare siano già vissuti più di 100 miliardi di terrestri; andare ad indagare quali ragioni, quali circostanze, in seguito a quali scelte altrui possano essere venuti infine al mondo non è affare nostro. Non è che c'è un modo giusto di nascere. Nuovi venuti al mondo vengono al mondo continuamente e possono sopravvivere fino a rivelarsi e possono essere adottati e accompagnati all'età adulta. Ad un certo punto, possono fare ingresso nell'età adulta. Possono divenire adulti, ovvero legittimi proprietari.

Ora, il fatto che dall'ovulazione alla fecondazione, dall'impianto alla gastrulazione, dalla gravidanza al parto, dal primo allattamento ai primi passi, dalle prime parole ai primi giochi, ogni fragile nuovo individuo terrestre normalmente venga adottato e accompagnato all'età adulta grazie a disponibilità di dono altrui, il fatto che goda dei medesimi diritti naturali di ogni altro individuo, il fatto che possa esporsi e subire dei crimini, non significa giammai che possa anche costringere qualcun altro a fargli da genitore fino al raggiungimento di una qualche autosufficienza economica, anche ammettendo che possa essere in grado di esercitare a lungo una simile pressione.

Per lungo tempo, tanti nuovi piccoli terrestri crescono grazie a qualcun altro, che li ha preceduti, che li aiuta a sopravvivere finché diventeranno autosufficienti ed in grado di difendersi, ovvero in grado di impegnarsi autonomamente verso il raggiungimento dei propri obiettivi. In altre parole: finché non diventeranno adulti e responsabili. Ti stai domandando quando ciò avviene? Beh, dipende. Evidentemente, non c'è un percorso che si ripete uguale e identico per tutti. Qualcuno può rivelarsi più precocemente, qualcun altro può richiedere più tolleranza. Questa domanda ha una sola risposta logica: si diventa autosufficienti quando si diventa autosufficienti. Vi sono gesti piuttosto chiari che esprimono una dichiarazione di autosufficienza. Autosufficienti e responsabili significa poter vivere da legittimi proprietari. In poche parole stiamo dicendo che sulla Terra, sotto l'aspetto ontogenetico, diventare adulti significa adottare pienamente, attivamente, consapevolmente, un criterio morale come quello poco sopra riassunto in questo manuale turistico. Sorprendente?

Si può fare, no? Sulla Terra qualcuno di quei piccoli terrestri che giocano sotto quell'albero potrebbe voler diventare adulto adottando un simile criterio, imparando a vivere in mezzo agli altri senza pestare loro i piedi ovvero interagendo in relazioni produttive e riproduttive. Vogliamo forse negarglielo? O vogliamo forse occuparci per forza amorevolmente di lui per sempre? Ti fa così tenerezza che vuoi forse portertelo via in uno zaino per trasferirlo su Omega, dove potrà godere a vita dell'alta protezione del tuo mitico Sovrano di Ultima Paternità? Vogliamo forse che resti un infante inetto a vita perché lo abbiamo deciso noi con le nostre così amorevoli buone intenzioni coercitive non richieste? Siamo forse degli stalker?

Un dato naturale da prendere in considerazione è che qui i minori diventeranno maggiori, ma i maggiori purtroppo diventeranno pure molto maggiori, infine vecchissimi, e questi ultimi terrestri, con tutta probabilità, cadaveri: insomma altrettanto naturalmente schiatteranno. Il criterio morale che hai appreso tiene conto dell'intertemporalità e dell'intersoggettività propria di ogni condizione umana transitoria di possibile adulto o legittimo proprietario vivente incarnato, ovvero la sua collocazione transitoria in un mondo a sua volta mutevole di legittimi proprietari in transito. Ovviamente, migliori tecnologie di conservazione, smaltimento, riciclo o rigenerazione corporea, ovvero di transito, potrebbero in futuro rimettere in discussione alcuni confini, per coscienze potenzialmente immortali, ma non dovrebbero palesarsi grosse ricadute, se non piccoli assestamenti intorno al diritto ereditario.

I terrestri sono in transito. È con questa consapevolezza che possono divenire adulti e responsabili, separandosi dal ventre materno e poi dal nido. Ed è con questa consapevolezza che possono mettere qualcosa da parte per affrontare con i propri risparmi le difficoltà della vecchiaia. Stiamo parlando di assumersi la responsabilità di un transito, della propria stessa vita transitoria. Quei pochi terrestri che non lo fanno, quando ne hanno la possibilità, pur essendone in grado, quelli che non lo fanno in assenza di quel dono volontario altrui di aiuto nel sostentamento, se sopravvivono consapevolmente sulle spalle altrui senza il loro consenso, ebbene qui sono considerati come minimo dei falliti, perché anziché partecipare fallibilmente come tutti gli altri nell'agorà rimangono dentro una irresponsabile deriva parassitaria pericolosa per l'intero villaggio. Insomma, tutti i terrestri che non ricevono doni volontari che soddisfano ogni loro potenziale obiettivo potranno darsi da fare per conseguire i propri obiettivi da self-owners in mezzo a tutti gli altri self-owners. Se non lo faranno, non c'è da stupirsi se la loro presenza nel villaggio non sarà gradita.

A proposito di villaggio, come mai quei bambini sono a spasso sotto gli alberi anziché essere nel villaggio là dove dovrebbero giustamente essere? Un dubbio prettamente omegano ti sovviene: come mai non sono all'Asilo? Diamine, ora che ci pensi, è davvero molto strano! Ti guardi intorno, in cerca di un Asilo. Non ci sono Asili sulla Terra? Un Asilo, una Piccola Skuola! Non ci sono piccole skuole o skuole per i piccoli? Non dico una grande, ma neanche una piccolina?

Non te la prendere: sul manuale turistico, per questa mattina, era in programma una visita ad un tipico asilo terrestre, ma... ta daaa! Era tutto uno scherzo! Ci sei rimasto male? Hai appena fatto una scoperta strabiliante. La visita è già terminata, perché non ci sono asili da visitare! Come mai non ci sono edifici edificanti da visitare? Sulla Terra i bambini rimangono forse tutti asini? Torneremo più avanti su questa stranissima caratteristica della Terra. Per ora, segnatelo: niente asili.


SOCCORSO O SOSTEGNO A INABILI O SCEMI

Vogliamo notare di passaggio che in un prospero villaggio terrestre, dove c'è abbondanza di valore generato, conservato, investito o scambiato, qualcuno può essere in grado di destinare volontariamente una parte delle proprie risorse per la soddisfazione degli obiettivi di altra gente che versa in condizioni meno soddisfacenti: deboli, inabili, incidentati, infortunati, malati, handicappedpets.com, scemi, soprattutto scemi, ecc. cui tipicamente si vuol bene. Ammettiamolo: è difficile ricevere aiuto da una manica di disgraziati o di mentecatti. Molto più facile è riceverlo dove c'è sviluppo, dove ci sono risorse, da qualcun altro che sia nelle condizioni di fornirlo, in una dimensione meno disgraziata e totalmente volontaria. A tutti può accadere una disgrazia. A tutti si può voler bene. Sulla Terra, ci si innamora di tutto e di tutti.

Un terrestre vuole aiutare qualcuno? Può contribuire volontariamente. Perché un terrestre dovrebbe farlo con le risorse degli altri? Che strano modo di ragionare sarebbe? Sostenere che è meglio farlo fare agli altri, costringendo gli altri, non ha fondamentalmente senso. Se l'obiettivo sarà condiviso, più individui potranno convergere nel sostegno che risulterà condiviso. In generale, sulla Terra gli individui gradiscono spesso offrire sostegno perché possono ritenere di trovarsi in condizioni di difficoltà un giorno o l'altro a loro volta. In generale, anche i più scemi possono godere di una vita felice in un villaggio in cui altri meno scemi siano in grado di vivere liberamente offrendo loro sostegno prima ancora che se ne rendano perfino conto, grazie al benessere complessivamente generato nel villaggio dal naturale impiego del ragionamento umano da parte dei meno scemi, lasciati liberi di vivere e ragionare.

Ciò che vale per un sostegno generico vale anche per un soccorso nel senso più emergenziale del termine. Un terrestre sarà certamente propenso a salvare contestualmente un bimbo che sta annegando se non comporta rischi per lui, o valuterà il da farsi nel caso ne comportasse. Volontariamente, e se è nelle sue possibilità, come opzione virtuosa, potrà soccorrere o offrire sostegno a chicchessia. Ma sarebbe inaccettabile, totalmente irrazionale, per un terrestre, una qualunque coercizione ad intervenire per un sostegno forzato motivato da istanze comandative altrui di sorta. Come non esiste neppure sulla Terra un obbligo morale a ribellarsi da una qualsiasi ingiustizia o da una qualsiasi autorità del piffero. In fondo, non è che uno sia obbligato ad agire affinché i suoi diritti non siano calpestati: evidentemente, ognuno è caldamente legittimato ad intervenire, ma non è che sia costretto a farlo. Magari è un pirla. È spiacevole, molto spiacevole, anche sulla Terra, ma non potrà mica essere illegale essere dei cretini??

Mentre ti fermi per la pausa pranzo, mentre leggi queste righe sul manuale turistico, molti inetti stanno soffrendo, qualche individuo con intenzioni non proprio benevole purtroppo sta minacciando di violare o sta violando qualche diritto, obiettivi di vario genere non vengono appagati, imprese falliscono o individui sconosciuti stanno intraprendendo azioni fallimentari o si troveranno in condizione di chiedere aiuto. Come mai stiamo qui a pranzare e a leggere queste righe, anziché correre subito a "fare la cosa giusta"? Siamo forse insensibili? Dobbiamo forse assumercene ogni responsabilità? Vi è forse una simile cogenza ad agire rettamente in tal senso? Sulla Terra si può avere il pieno diritto e tipicamente si avrà desiderio di aiutare qualcun altro come opzione virtuosa, se risulterà essere tale per quella prospettiva agente, ma in nessuna misura verrebbe mai ritenuto razionale una sorta di reato di omissione di sostegno in caso contrario con conseguente legittimità ad aggredire proporzionalmente la persona non aiutante. Il criterio descritto in questo manuale turistico non lascia spazio a legittimità alcuna di intervento contro la libertà altrui se non si tratta di difendersi da un atto che sta invadendo la propria.

Aiutare, condividere, essere solidali o magari coordinarsi, finanche in gerarchie, sono tutte opzioni eccellenti in diverse circostanze, purché siano contestuali, relative ad uno specifico obiettivo condiviso, volontarie. Non si può neppure pensare di imporre un aiuto. Si possono disapprovare anche molti comportamenti altrui non coercitivi, ma fondamentalmente si è legittimati ad intervenire, a nostro rischio e pericolo, usando coercizione proporzionale e contraria, solo per impedire o risarcire azioni coercitive criminali altrui.




IL MONDO DEL CRIMINE

Nostalgia di casa? A questo punto del viaggio, il tour operator ritiene che i loboturisti siano pronti per affrontare un'esperienza decisiva che potrebbe segnare una svolta definitiva nel loro viaggio. Preparati a visitare, nel pomeriggio, un moderno osservatorio astronomico terrestre con museo annesso. Predisponiti di conseguenza a rivedere, da lontano, da un punto di vista nuovo, terrestre e razionale, il tuo pianeta di origine: Omega!

Tale triste luogo di perdizione è da tempo conosciuto sulla Terra dove viene studiato da lontano attraverso i cannocchiali, documentando tutto tenendosene ben alla larga. Puntare ora il cannocchiale da qui e rivedere certe cose probabilmente ti farà trasalire! Come viene rappresentata la tua atavica patria nei corridoi di questo museo?


Guardando dalla Terra, attraverso il cannocchiale, Omega appare come un penitenziario a cielo aperto.


Si distingono chiaramente almeno 4 grandi bracci principali, sui quali ci soffermeremo tra poco, visitandone il relativo salone del museo. Ognuno di questi bracci è dedicato ad una deviazione criminale tipica. Che potrebbe suonarti familiare.

Attenzione! Non è che sulla Terra manchino i criminali. È possibile che anche qui qualche deficiente non comprenda di poter entrare in relazione virtuosa con gli altri con reciproco guadagno, senza rompere le palle al prossimo e venendo ad ottimizzare la propria fatica nel tempo, per cui si estranea pigramente, a priori, attaccando gente in un villaggio terrestre come un agente patogeno. Cos'è il crimine? Si commette un crimine compiendo un atto illegittimo, quando vengono violati dei legittimi diritti di proprietà, aggredendo un corpo o una legittima estensione della corporeità, quando si esercita una violenza su qualcun altro, sul suo lavoro, sui suoi scambi, quando ci si impadronisce con la coercizione del suo lavoro o del prodotto del suo lavoro, quando si aggredisce qualche legittima estensione esercitando coercizione contrapposta alla sua volontà. In altre parole, al netto della pigrizia, il crimine è il resto del diritto.

Anche sulla Terra, purtroppo, può accadere che qualcuno commetta un crimine. La tipica mentalità criminale anche qui sulla Terra è quella di quella minoranza parassitaria che cerca di campare con le risorse degli altri senza il loro consenso. Al netto di tutto il valore prodotto in un villaggio, questi invasori scoordinati non aggiungono nulla, soltanto sottraggono, senza offrire nulla di utile a nessun altro, prelevando unilateralmente. Non forniscono alcun servizio. Essi tolgono: in ultima istanza la vita. In un certo senso, ogni violazione ricade sotto la categoria della sottrazione, del furto. Tutti questi cretini sono fondamentalmente ladri. Essi non conseguono i propri obiettivi in un quadro interno di relazioni e contratti volontari ampiamente disponibili, con mezzi economici (homesteading, produzione e scambio di diritti di proprietà), ma dall'esterno, con mezzi violenti, basati sulla coercizione, tramite l'imposizione di rapporti non consensuali.

Questi stronzi purtroppo ci sono anche sulla Terra, dove tuttavia sono piuttosto rari e disincentivati in quanto le persone oneste possono difendersi. Ta daa!

Su Omega, ovviamente la questione è un po' diversa: l'intero pianeta infatti è un penitenziario a cielo aperto, abitato da criminali, talvolta inconsapevoli. La Legge stessa di Omega è un grande Apparato irrazionale di deresponsabilizzazione kollettiva che incentiva moral hazard: istituisce con la forza ogni facoltà di aggredire il prossimo, decretando svariate ragioni coercitive di prelievo, trascritte in lunghissimi Codici privi di qualsiasi integrità referenziale interna. L'intera Società è semplicemente un Aggregato Piramidale di Stronzi, abituati a ricevere e a imporre gli ordini, scaricando ogni colpa sul livello superiore, risalendo su fino ad un'Autorità Maxima. Omega è una grande, immensa, collezione criminale di cariche: puoi ripercorrerne una raccolta nella prima anticamera del museo che stai visitando (clicca qui per illuminare una teca). Su Omega, ogni volta che qualcuno obbedisce ad un ordine, sta scaricando la colpa su qualcun altro. Non è una cosa carina, né intelligente, non trovi? In assenza di un criterio morale come quello che hai appreso nei giorni scorsi, purtroppo, dove non ci sono regole, né responsabilità, ci sono solo colpe irrazionali, istruzioni, comandi, doveri e obbedienze.


REGOLE

I viaggiatori omegani di solito si rivelano totalmente incapaci di distinguere la banale differenza tra una regola ed un comando. Praticamente per gli omegani sono la stessa cosa. Incredibile!!

Durante la visita all'interno del museo, gli omegani tendono, forse per nostalgia, a soffermarsi per ore e ore di fronte alle statue delle autorità, davanti ai quadri coi baffi, davanti alle riproduzioni delle divise e dei diversi tipi di scettro, così come alle teche delle bandiere e degli stemmi. Sorvolano invece rapidamente, con occhiate distratte, sulle pareti con le immagini dei pattern regolari che rappresentano una moltitudine di forme ordinate visibili sulla Terra. Tendono a non capire cosa c'entrino queste immagini con la punzuta autorevolezza di uno scettro e con la sua ineccepibile capacità di dettare disciplina.


Disciplina? Già. Sinonimi: comando, obbligazione, istruzione, imposizione, intimazione, prescrizione, impero, disposizione, direttiva, decreto, dovere, ordinanza, coercizione, costrizione, disciplina. Come ben rappresentato dagli allestitori del museo, su Omega vige il cosiddetto Diritto Romano Germanico Barbarico, in cui ogni sentenza è una direttiva che fa parte di un elenco di coercizioni imposte con l'esercizio dell'autorità. Ogni disciplina è un'insieme di istruzioni ordinate da qualcuno che comanda, esercitando violenza su qualcun altro che obbedisce.

Vista da un mondo di adulti, questa dettatura è ritenuta l'anticamera dell'immoralità e viene ben distinta dalla nozione di regola o di ordine nel senso originario della regolarità che si oppone all'irregolarità o disordine. Naturalmente, ordine spontaneo e regole razionali possono emergere in assenza di qualsivoglia coercizione. E naturalmente non vi è alcun bisogno di rispettare o di obbedire ad una regola. Sarebbe folle! È ai comandi che si obbedisce, non alle regole.

Le regole sono pattern regolari, per l'appunto, che puoi liberamente seguire o meno. Si osserva una regolarità quando un certo ritmo si ripete, ovvero quando c'è corrispondenza nei ritorni in fenomeni ciclici a confronto tra loro, mentre si considera irregolare l'assenza di cotali corrispondenze identificabili. Parlando del comportamento dei terrestri, si può osservare che individui adulti che agiscono liberamente, assumendosi la responsabilità delle proprie azioni, possono gradire di entrare volontariamente in una dimensione di cooperazione per reciproca convenienza diffusa dove, in determinate circostanze, possono attivamente convergere su obiettivi condivisi, aderendo pertanto volontariamente a certe regolarità che formano certi pattern, consolidando una regolarità di comportamento in quanto ciò può consentire loro di ottenere, cooperando nel tempo, determinati obiettivi condivisi.

A qualcuno piace chiamare questa cosa: abito corporeo. Gli individui sviluppano abiti, abitudini comportamentali aderendo alle quali possono convergere verso standard utili per i propri obiettivi in una dimensione di cooperazione sociale volontaria. Questi abiti molto utili sono ciò che normalmente i bambini apprendono crescendo. Qualcuno ama chiamare l'insieme di questi abiti tradizioni e dall'insieme degli abiti così intesi può emergere anche qualcosa che altra gente ama chiamare legislazione in un senso che, come si può vedere, non ha niente a che vedere con il Diritto Romano Germanico Barbarico Omegano che tratta di comandi. Perché anche sulla Terra si possono consolidare codici di comportamento.

Sulla Terra, quando giri con l'automobile verso destra entrando in una rotatoria, mica lo fai per obbedire ad un Ordine della Motorizzazione. Non c'è nessuno al centro della rotatoria che sta urlando. Non c'è nessuno che sculaccia o minaccia di picchiarti o di prelevarti qualcosa, né alcun terrestre ha mai cominciato ad obbedire ad un giramento del genere in seguito ad un comandamento impartito dal marciapiede. Come terrestre, apprendi a farlo volontariamente perché non vuoi andare a scontrarti contro un altro terrestre; quel tizio e quell'altro tizio condividono presumibilmente l'obiettivo di circolare per la strada senza andare a sbattere l'uno contro l'altro. Perciò, sono interessati ad aderire ad un pattern regolare come quello di girare sempre in un medesimo verso. In effetti, non hanno alcun bisogno di obbedirsi. Se aderiscono ad una regola, non stanno obbedendo ad alcun comando, ad una coercizione imposta dall'esterno (sia essa giudicata sensata o meno), stanno semplicemente convergendo volontariamente verso una regolarità selezionata tra le opzioni disponibili, un abito condiviso che, consolidandosi nel tempo, può diventare uno standard acquisito per ottenere obiettivi condivisi con altri individui, facendo emergere un certo ordine, come ad esempio la circolazione di automobili che non si spiaccicano frontalmente ad un incrocio. Se non aderiscono, probabilmente rischiano di spiaccicarsi, pagandone le conseguenze. Non è che se non c'è la Coercizione Circolatoria allora c'è il Traffico o l'Anarchia. È chiaro? Se c'è libertà, si può ottenere irregolarità o regolarità a seconda delle circostanze, talvolta possono emergere regole e normalmente ciò accade dove e perché ciò razionalmente convenga.


Chi ordina? Una soggettività agente ordina, esercitando preferenze temporali. Ordinamenti: niente a che vedere con le ordinanze coercitive altrui nel senso dei comandi.

D'altra parte, potrebbe mai esistere un articolo di Legge che prescrive l'osservanza degli articoli di Legge? Ragionando, evidentemente, no: ne servirebbe sempre un altro per prescrivere l'obbedienza a quest'ultimo, e così via all'infinito. In definitiva, chi può concedere l'autorità all'autorità? Nessuno. Ragionando, tutto appare piuttosto chiaro.

Una differenza fondamentale tra regole e comandi è che le regole regolano.

Lo fanno sempre, per definizione. Ovvero, si sedimentano procedure e vi è sempre razionalità in cammino, mentre i comandi spesso non regolano un tubo, per non dire che possono essere del tutto irrazionali. Se vivi dove comanda accidentalmente il signor Geppetto, il quale ordina che secondo le sue istruzioni di vita bisogna denunciare alle autorità tutte le persone con gli occhi marroni per deportarle in campi di solletico in cui far loro il solletico sotto i piedi, non è che siccome è Legge dunque Tu Devi Agire così e denunciare i tuoi vicini di casa. Ma come ragioni? Come vivi? Sulla Terra, noi pensiamo che tu abbia la responsabilità di delegittimare quel tiranno, quel criminale, quel povero stronzo del signor Geppetto. Diritto naturale: le sue direttive cosiddette legali invadono legittime proprietà ovvero ledono la natura umana. Dunque si ha il pieno diritto di difendersi da tale violazione che a tutti gli effetti è un crimine, si ha il pieno diritto di intraprendere e agire finché e affinché i propri diritti non siano calpestati.


PATTERN SPONTANEI

Molte strutture, molte istituzioni umane compreso il villaggio terrestre medesimo che hai visitato recentemente sono emersi ed emergono nel tempo, spontaneamente, dal basso, dalla dimensione delle interazioni, per ottenere fantastici vantaggi condivisi (nota [ 3 ]). Emergono prima di diventare eventualmente delle convenzioni: se lo diventano, come minimo sono già emerse prima. Nessun Capo Costruttore ha mai ordinato dall'alto l'Ordine dell'intero Villaggio come un architetto ordinatorio che disegna ogni casa, ogni giardino, ogni strada o ogni forma: le città si formano, vengono su nel tempo, dal basso, con una certa forma, in seguito al consolidarsi di innumerevoli interazioni umane dotate ognuna del proprio senso. La stessa specializzazione del lavoro e la dimensione degli scambi medesima, come hai visto, non sono altro che grandi abiti verso cui si converge perché consentono di perseguire un livello di benessere altrimenti irraggiungibile per dei poveri pirla isolati tra loro.

Strutture altamente complesse come le lingue o come gli alfabeti vengono su con un ordine incredibile nel tempo, evolvono e vengono apprese da ogni nuovo arrivato non perché vi sia ad ogni angolo qualcuno che ordina a qualcun altro che parola usare o come pronunciarla o in quale ordine, non sono praticate per obbedire al suono gutturale della lettera "g" o a tutti gli altri suoni in quanto istruzioni dettate da qualcuno che le ha inventate e create dall'alto della sua autorità parlante, ma con lo scopo di comprendersi, evidentemente perché vi è un diffuso obiettivo condiviso di comunicare nel tempo, di trasmettersi delle informazioni, per coordinarsi nel fare delle cose, possibilmente capendosi. Sulla Terra, i parlanti convergono nei giochi linguistici nel tentativo di comunicare comprendendosi. Ovviamente, le lingue terrestri, una volta emerse, possono anche essere insegnate in una dimensione consensuale, per accelerare l'apprendimento. Ma perché uno arriva a parlare così e non cosà? Forse perché obbedisce? Ma dai! Perché funziona, no? Perché se parla diversamente, non lo capiscono! Ecco che, come avviene con le lingue e con la generica trasmissione di informazione, allo stesso modo può avvenire con la trasmissione di quella particolarissima informazione che è il "valore", quando cresce dal basso quel fantastico sistema di coordinamento dei prezzi di cui si è parlato.

IL MITO DELLA SIKUREZZA KOLLETTIVA

Ti trovi ora nella sala dell'irregolarità, che non a caso è allestita in modo irregolare: perfino le piastrelle del pavimento sono tutte storte! C'è un maxischermo dove girano video di Omega ripresi con potentissimi telescopi. Scene agghiaccianti si succedono a rotazione. I più disparati crimini vengono commessi quotidianamente per le strade del penitenziario: omicidi, estorsioni, sequestri, furti, saccheggi, stupri, stermini di massa, ogni genere di prelievo forzato o violenza a quanto pare viene sistematicamente perpetrata ai danni di ogni concittadino per il conseguimento della Giustizia Consociale, tutto Governato dalle Autorità Organizzate che controllano tutto simmetricamente dall'alto di un gigantesco tavolo di coordinamento marroncino (?), riunite in Assemblea!


Dal telescopio, non si distinguono tutti i dettagli, ma l'immagine di insieme della publik choice ideology si coglie tutta. Nelle immagini, gli Eletti mediante l'Equazione della Rappresentanza Preferita o Elevati di Status si dispongono in una specie di Falange Concentrica che, probabilmente, nella testa di un povero omegano, serve a proteggere tutti i concittadini di Omega, benché non sia affatto chiaro come!!

I terrestri che visitano il museo non mancano mai di rimanere basiti dall'ebetudine di queste credenze popolari omegane. D'altronde, essi ragionano, quindi non si lasciano certo stordire dal mito della sikurezza kollettiva. Un mondo di legittimi proprietari è tale se, decentralmente, ad ognuno di essi è consentito di ottimizzare attivamente le risorse per difendere le proprie legittime proprietà, direttamente o affidandosi volontariamente ad altri professionisti con cui stringere regolari contratti.

Se qualcuno acquisisce una posizione di monopolio centralizzato della violenza, invece, ecco che comincia a comandare gli altri (in effetti non ha mai smesso) addirittura impedendo loro di difendersi. È così che può diventare un pericolo per tutti perché può finire col rifilare protezione praticamente da sè stesso. È da qui che vengono i più grandi stronzi della galassia.

L'immagine seguente non è forse la rappresentazione artistica di una distopia orwelliana?
P.S. È la sede omegana dell'ONU.


Sulla Terra, con la specializzazione del lavoro, qualcuno si può specializzare nei servizi di difesa o di protezione. Può essere un'idea simpatica in una dimensione di interazione prossimale e organizzazione volontaria. Le agenzie di assicurazione sono i candidati più probabili per offrire liberi servizi di protezione e di difesa perché quanto migliore è la protezione della proprietà assicurata tanto minori sono i risarcimenti dei danni e quindi i costi per l'assicuratore che avrà quindi tutto l'interesse a proteggere ogni assicurato con efficacia.

    ?
DEFENSE OR SELF-DEFENSE?

Benché rara, anche sulla Terra puoi trovare in giro gente strana, potenzialmente pericolosa. Essendo la vita pericolosa, perché i terrestri dovrebbero sentirsi più al sicuro dopo aver concentrato tutte le armi e tutto il potere di difesa in uno solo, in un single point of failure, che li obbliga a rimanere disarmati e indifesi come pulcini? Sarebbe proprio sciocco, non trovi? Come potrebbero sentirsi più al sicuro disarmati e indifesi, al cospetto di un bel monopolio della protezione più o meno mentecatto o magari inetto e fallimentare, armato fino ai denti? 

Sulla Terra non ci sono gli Agenti da una parte e poi la Gente dall'altra. Non ci sono tanti agnellini, ma tanti agentini. Sulla Terra tutti sono creature agenti; gli agenti agiscono, quindi si prendono le proprie responsabilità. Ogni volta che devono prendere una decisione, possono assumersi i rischi di ciò che stanno facendo. Ognuno può valutare i propri rischi, no? Se valuta di entrare con una spranga in casa del suo vicino, per esempio, si assume i rischi di quello che sta facendo. Semplice, no? Non era forse meglio evitare la spranga? Poniamo che un terrestre decida di entrare da qualche parte con la spranga. Beh, è lui che ha deciso, è lui che entra, quindi è lui che deve assumersi la responsabilità di quello che sta facendo! Banale, no? In quest'ottica, sarebbe fortemente disincentivato se sapesse che il vicino è di là che lo aspetta con una mazza da baseball. A cosa pensa di andare incontro quando prende in mano la spranga e spacca un vetro, poi gira la maniglia con la mano ed entra dal balcone? Forse era meglio evitare, no? Forse forse, se avesse voluto evitare un colpo di mazza da baseball, forse forse sarebbe stato un tantino meglio lasciar perdere la spranga ed entrare con una torta di mele, no? O non entrare affatto, se non dopo aver suonato il campanello!

Quando X è disincentivato ad aggredire Y? Quando X sa o crede che Y possa difendersi. Quando X e Y smettono tendenzialmente di attaccarsi? Quando hanno modo di valutare che attaccare direttamente non ha più senso, perché il loro gentilissimo interlocutore è in grado di metterli in condizione di non nuocere. Quando si è incentivati ad attaccare? Quando l'interlocutore è ritenuto indifeso come un pulcino; e magari deve anche chiamare il numero +000 spiegando alla Centralinista del Maresciallo cosa sta succedendo mentre gli danno una botta in testa, e il Maresciallo era pure in ferie!

Il monopolista della forza è proprio colui che è incentivato ad attaccare perché non paga con la propria pelle. Il Monopolista, l'Elevato, l'Esterno, non partecipa allo stesso livello degli altri. A differenza dei propri sottoposti, può far conto sul prelievo di risorse altrui per condurre i suoi affari esterni. È freddo, spudorato, perché è fuori dal calcolo, perché può sempre esternalizzare il costo di tali comportamenti pericolosi al di fuori di sè. Com'è facile anche fare la guerra! Tanto ci manda gli altri. Un Leviathan non paga in prima persona, è una struttura di deresponsabilizzazione con cui qualcuno fa pagare qualcun altro, cioè preleva da qualcun altro. È separato: è matematico che possa essere più pronto ad assumersi dei rischi dando inizio a delle aggressioni o a dei conflitti esterni: non vi è più alcun sistema interno di disincentivi che possa rendere pacifico o etico un monopolista unico centralizzato.

Anzi, normalmente un simile Apparato Protettore di Ultima Istanza campa con un modello di business che è proprio la paura, lo stato di emergenza e insicurezza permanente che è l'altro lato del vittimismo sudditante, dove terrorismo, conflitti e guerre non sono altro che campagne di marketing perennemente in onda. Non c'è niente di più pericoloso, insicuro e assurdo di un monopolio della difesa che può esternalizzare ogni costo: solo l'autodifesa diffusa, decentralizzata, è un principio fondamentale di sicurezza in un mondo di legittimi proprietari. I terrestri ragionano così, sono abituati a potersi difendere dall'aggressione altrui, ed è con questo sistema di disincentivi che si abituano a crescere tra adulti responsabili, minimizzando realisticamente i rischi nei limiti del possibile.

LE AUTORITÀ OMEGANE DI PROTEZIONE DEGLI SCAMBI

Molto più agevole è l'esercizio del crimine su Omega dove l'aggressione è istituzionalizzata e dove la mentalità criminale è radicata, installata nel cranio di ogni omegano ad ogni livello. Tra i delinquenti più mirabolanti, una menzione speciale, per creatività e talvolta genialità, va riconosciuta alle varie Autorità Omegane di Protezione degli Scambi.

Una parete intera della sala delle irregolarità è dedicata a loro! Questi megastronzi si divertono a interferire a livello di ogni minimo accenno di scambio rilevabile in giro, perfino verbale (con gravissimi attacchi contro la libertà di parolafree speech). Si intromettono negli affari altrui avanzando ogni genere di pretesa diretta o indiretta e sembra proprio che se la spassino molto nel farlo, per esempio partecipando allo scambio altrui ove non richiesto, dicendo agli altri cosa possono o non possono scambiare (facendo quelli che si scandalizzano talvolta nel mentre o arrossendo), aggiungendo o sottraendo agli scambi una parte, o blaterando cosa ritengano sia giusto scambiare e cosa no, contingentando, impedendo o inducendo scambi a modo loro, obbligando l'omegano medio a scambiare usando i loro mezzi di scambio che di norma valgono come il due di picche, frequentando i loro luoghi deputati allo scambio e non altri luoghi, decidendo il valore delle cose scambiate al posto di quelli che le stanno scambiando, decidendo che le cose devono avere un certo valore di scambio oggettivo, minimo o massimo, piuttosto che un altro, e così via; c'è proprio un'infinità di rompiture di palle che sono state concepite a riguardo e ci vorrebbe davvero non un museo ma un Expo intero solo per loro per esporle tutte.

Sulla Terra non spetta ovviamente a nessuno stabilire come debba concludersi uno scambio volontario e consensuale altrui. Uno scambio va in porto quando gli scambiatori raggiungono un accordo, quando domanda e offerta si incontrano, trasferendo un diritto di proprietà nelle modalità gradite agli scambiatori, non certamente ad un terzo separato povero stronzo che non c'entra nulla.

Ti sembra quasi di sentire ancora passivamente l'eco confusa delle Autorità Omegane che si scagliano contro il "libero scambio" bofonchiando ai quattro venti che questo tanto declamato "libero scambio" sarebbe una corbelleria degli "ideologi del libero scambio" non corripondendo a Verità, in quanto nella Verità gli scambi sarebbero guidati dalle Ragioni di Scambio così che alla fine questi sarebbero imposti da una delle parti e giammai liberi. Beh, ma gli omegani devono essere proprio ridotti male, e da parecchie voci confuse nella testa, per fare così fatica a ragionare! Non è che una voce diventa più ragionevole solo perché la senti rimbombare fino alla nausea! I terrestri semplicemente sono in grado di ragionare quindi se qualcuno impone uno scambio, beh, sono perfettamente d'accordo che lo scambio non sia stato libero. Toh, loro lo chiamiamo un mentecatto, uno stronzo, cioè uno che ha aggredito una legittima proprietà altrui. Ci siamo? È un ladro. Okay? Non è che lo scambio non sia stato libero, non c'è stato proprio nessuno scambio! C'è stato un furto, una violenza; e quello è un criminale.

È piuttosto semplice. Se ci incontriamo nel bosco e scambiamo due cervi per un castoro, dopodiché appena ti giri ti rifilo una martellata, mi riprendo il castoro e vado via, non è che questa è "la confutazione dell'ideologia del libero scambio". Mannaggia questa è un'aggressione, cioè c'è un criminale, e non c'è altro da aggiungere. Anche un migliaio di pagine omegane in tedesco contro il feticismo-delle-cose non servono a confutare alcunché. Un cavallo con scritto cane è ancora un cavallo, con scritto cane; non è un cane. Uno scambio volontario libero è uno scambio volontario libero, un crimine è un crimine. E toh guarda, un classico del crimine è proprio interferire con gli scambi volontari altrui!

In fondo è abbastanza semplice. Non servono autorità terze di intromissione negli scambi altrui per completare dei trasferimenti volontari, così come non serve un'autorità fiduciaria che certifichi che qualcosa è stato abbandonato o smarrito autorevolmente, perché uno è in grado da solo di dichiarare e comunicare un abbandono come la constatazione di uno smarrimento. Non è che una matita è abbandonata se è stata riposta in un cassetto. O una stanza se è rimasta vuota per più di 24 ore. Una volta effettuata una legittima appropriazione originaria, i casi possibili sono: tenersela, usarla, consumarla, metterla da parte, condividerla selettivamente, trasferirla volontariamente, lasciarla selettivamente in eredità, smarrirla (involontariamente, amen, la prossima volta starai più attento), venire esplicitamente abbandonata, finire perfino distrutta (magari per disastro naturale?), infine rapinata. Ecco, in quest'ultimo caso vi sono tutte le sfaccettature possibili del crimine: shoplifting, burglary, larceny, robbery, squatting, shrinkage, cleptomania, estorsione in tributo, esproprio militare, eccetera!

Le autorità di estorsione possono essere anche molto creative! Ciò che segue non è certo una classificazione completa.




I 4 PRINCIPALI BRACCI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

Ci avviamo a visitare, scendendo al piano di sotto, come in un girone infernale, la grande esposizione permanente del museo del penitenziario omegano. La visita dei prossimi 4 saloni, in poche parole, per ogni viaggiatore omegano medio, equivale ad una sessione di introspezione acuta, una terapia d'urto viscerale, una vera e propria svolta apicale del viaggio. Sei pronto, Dante? Scendi le scale e fai un lungo respiro: stai per vedere le Voci, le contrazioni involontarie della laringe che affliggono i tuoi consimili, catalogate nei 4 Saloni del Male.


SALONE (A)
IL FILONE TEOCRATICO

Le voci di questo filone criminale omegano calcano la mano sulla natura storica del valore e su un'impropria truffa identitaria, molto tipica in contesti di gestione centralizzata delle identità.

Le voci di questi imbroglioni del tutto umanoidi aggiungono che in origine tutto sarebbe stato già di proprietà degli dèi o di qualche figura ibrida, geneticamente modificata e solitaria, separata dalla congrega divina ma in grado di conservare qualche essenza divineggiante, di cui quei portatori sono discendenti, emanati sotto il tuo naso. In altre parole, stando alla loro stessa testimonianza ed identificazione imposta, quelli là sono gli eredi emanati ed incarnati e ciò deve essere reso presente a tutti (gli altri). Ciò noto, se ne deve dedurre che chi è così disceso da laggiù ha letteralmente ereditato la proprietà di ogni ben di dio. Tra i suoi possedimenti, ci sei anche tu (che sei un po' meno discendente o incarnato di loro).

Generalmente, un terrestre in carne, a spasso per questo salone, può facilmente cadere in convulsioni ridanciane.

CHI sono e come si identificano ESSI?

In attesa che venga mostrata un'evidenza, cordiali saluti.

La gestione centralizzata dell'identificazione è una truffa.

Questa consapevolezza non deve condurre a conclusioni teologiche di alcun tipo, perché l'indagine teologica riguarda dio, la razionalità della natura, l'anima o la spiritualità comunque intesa. Di certo non ha niente a che vedere con tale truffa identitaria e tutta terrena di identificazione centralizzata eterodiretta.

In questo salone bisbigliano talvolta voci che vociferano di forme di vita. Forme di vita? Certo, per ora mi identifico in un uomo e non in una mangrovia. Ergo mi avvalgo di un criterio morale "umano". È così strano? Un giorno forse incontrerò altre coscienze in grado di agire come libere sorgenti di azione individuale basate magari su una biochimica diversa dalla mia. Ottimo. Sarà una buona occasione per entrare in relazioni di scambio produttivo (non criminale) con loro per estendere questa categoria di umanità-estesa con cui provvisoriamente stiamo identificando delle coscienze incarnate. Nuove self-replicating machines? Androidi che sognano pecore elettriche? Cloni (che per altro sono in giro da tempo, vedi gemelli omozigoti)? C'è spazio per tutti nell'ambito del criterio di limitazione illustrato: chiunque, anche quella vespa potrebbe gentilmente chiedermi se può fare un nido sotto la grondaia, anche il robot di Blade Runner potrebbe delinquere, oppure rispettare il prossimo tramite homesteading, produzione o scambio di legittimi diritti di proprietà. Vediamo come si comporta e poi ne riparliamo. Chi sei? Identificati, poi ne riparliamo.

Altre forme di vita si sono forse estese sulla Terra prima di noi? I batteri hanno forse volontariamente colonizzato l'ambiente terrestre prima di noi? Il punto è che dobbiamo ancora incontrare sulla Terra dei batteri che abbiano letto, scritto o condiviso un manuale turistico di filosofia morale dove venga proposto un criterio di limitazione dignitoso almeno quanto quello illustrato da questo tour operator. Dovesse manifestarsi il riconoscimento di un incontro con costoro, si vedrà.

Nell'attesa, possiamo continuare ad ingerire fermenti lattici. Nell'attesa, i sarcofagi possono rimanere chiusi. Posa lo scettro, Tutankhamon. Diceva Gilgamesh: "Io guardo a te, Utnapishtim, le tue fattezze non sono diverse, tu sei uguale a me, sì, tu non sei diverso, uguale a me sei tu"!

Possiamo già proseguire verso il prossimo girone, che va decisamente più di moda.


SALONE (B)
IL GRANDE SODALIZIO LIBERALE

I sodali omegani del Gieffe Massimo, minimo, ultraminimo o minimalista, i miniarchisti, i sadomasochisti, i minisadomasochistini e tutti i loro compari più o meno trendy, apparentemente, non comprendono o fingono di non comprendere alcun criterio morale, pertanto si trovano costretti o fingono di trovarsi costretti ad interpellare una Terza Parte Inculatizia che, ovviamente, anziché aiutarli, disciplinatamente, ne approfitta per fotterli. Et voilà: il Gieffe (the Big Brother).

Nel momento stesso in cui ipostatizzano questa Terza Parte, quando cominciano a pensare da quel punto di vista "esterno" come se fosse il loro stesso punto di vista, da quel momento cominciano ad essere posseduti, da allora la sovranità è perduta, da allora l'apparato gieffino è forgiato per cui ogni ulteriore addomesticazione o abbandono ad esso altro non fa che affilare sempre più questa macchina sempre accesa, mai assopita, che sta là pronta per la giustificazione di ogni prossimo crimine, perpretrato di fatto da parte di nuovi omegani nei confronti di altri omegani.

UNA MACCHINA PER IL CRIMINE ORGANIZZATO?

C'era una volta un famoso tizio, del Seicento preomegano, ritratto nel dipinto davanti al quale ti sei fermato, che diceva, nel suo bel De Cive, che prima della costituzione di un bel Gieffe "non c'è nulla di cui qualcuno possa dire che è suo senza che un altro possa con lo stesso diritto dire altrettanto [...] ed è proprietà di qualcuno ciò che egli può trattenere per sè secondo la Legge ed in virtù della volontà di chi detiene la Sovranità".

Ebbene, addio! Ciò viola sulla Terra tutti i modelli fisici ad oggi noti e adottati inerenti creature agenti materiali, le quali evidentemente si appropriano senza che ciò avvenga per (gentile?) concessione di alcuna Entità che le abbia precedute, magari edificata contrattualmente da qualcun altro; semmai, esse lo fanno rispettando i vincoli naturali, se proprio piace esprimersi così. Quel tizio del Seicento preomegano andava in direzione posseduta e contraria, diametralmente opposta, rispetto al semplice ragionamento per proprietari che hai appreso durante questo viaggio. Tutti i sodali di quel tizio non hanno fatto altro che affinare nel tempo la Grande Macchina Inculatizia della Giustizia Penitenziale Omegana, un grande Apparato plurisecolare Übermensch di spoliazione legale, di irresponsabilizzazione e sodomizzazione kollettiva per la giustificazione di ogni crimine organizzato. Non a caso, la parete di fondo di questo salone ospita dei nudi sacrificali piuttosto espliciti, tutti raffigurati in tributo nelle varie posizioni dell'erario.

LE TAVOLE DELLA LEGGE?


Nella piccola teca di bronzo illuminata dai potenti riflettori al centro del salone, viene conservato il Grande Dizionario Perculatore della Vocalità Omegana, un tomo in titanio contenente una vasta, per quanto incompleta, collezione di spassosissime espressioni, spesso equivalenti, molte delle quali in lingue morte, in uso presso gli omegani, detto anche Vocabolario del Legalese Omegano. Stai passando di fianco alla teca dove le pagine si stanno sfogliando automaticamente e non puoi fare a meno di notare che questo legalese è un'accozzaglia di voci che creano artificiose complicazioni per nascondere, dietro l'arbitrarietà della clava barocca declinata con il congiuntivo, il vuoto argomentativo della mentalità criminale riposta tra le pieghe dei suoi articoli di Legge.

In una sola pagina scorgi un guazzabuglio di almeno trecento termini in uso, tutti sinonimi, per indicare un trasferimento volontario oppure un trasferimento coercitivo di valore, ovvero un pagamento o un'estorsione: pagamento, sovvenzione, sussidio, concessione, finanziamento, indennità, indennizzo, retribuzione, remunerazione, compenso, risarcimento, rimborso, contributo, versamento, deposito, trasferimento in denaro, erogazione, paga, salario, stipendio, ricompensa, rimessa, corresponsione, emolumento, onorario, parcella, canone, esborso, provvigione, corrispettivo, contropartita, liquidazione, stanziamento, accredito, elargizione, destinazione di fondi, bonifico, saldo, acconto, caparra, competenze, cauzione, anticipo, rata, sostegno, sponsorizzazione, foraggiamento, spesa, devoluzione, conferimento dell'importo, conto, premio, riconoscimento, cachet, ingaggio, quietanza, taglia, estinzione di un debito... E naturalmente estorsioni, multe, contravvenzioni, infrazioni, ammende, penali, imposte, tasse, contribuzioni, aggravio fiscale, tributo, dazio, gabella, balzello, pedaggio, gravame, imposizione, dovuto, ritenuta, trattenuta, quota, aliquota, prelievo; ma anche agevolazioni, sgravi, bonus, esenzioni, dispense, esoneri, detrazioni, deduzioni, ristori, decontribuzioni, sconti.... Da parte del fisco o dell'erario, del demanio (del demonio?), o dell'agenzia del demanio o delle entrate (delle uscite?), agenti di riscossione, finanze pubblike, ministeri dei tesori (dei bottini?)... Chi più ne ha più ne metta! Non riesci a finire l'elenco perché le pagine scorrono da sole, ma hai fatto in tempo a vedere con i tuoi occhi la confusione creata da tutte queste incredibili voci intorno al semplice concetto di estorsione. Poveri omegani!

PICCOLE CLAVE?

Chissà come finiscono rimbecilliti dal rumore di questa vocalità trituratrice. Di fianco alle Tavole della Legge è posta un'altra minuscola teca in cui sono esposte alcune piccole clave in miniatura: è la techina degli omegani minimalisti. La dimensione della teca rappresenta ciò che rimane di loro, dopo il trituramento. Ben poco, a quanto pare. Essi sfoggiano amore per il minimal design criminale: secondo loro, i Gieffe devono essere di dimensione ridotta, o ridottissima; devono esercitare soltanto coercizione, devono soltanto difendere le proprietà, soltanto commettere questo piccolo criminuccio contro l'umanità, mica nient'altro, soltanto questo! Soltanto!

Nient'altro? Apposto!

L'ARGOMENTO DELLE PARI OPPORTUNITÀ?

Non che non vi siano altri criminali spiritosi all'interno del grande sodalizio liberale.

In questo bestiario, troneggia ad esempio il busto in bronzo del signor Mill, un altro tizio della banda con evidenti lacune in fatto di pensiero razionale, famoso per la sua pensatona della partenza egalitaria ai nastri di partenza nella corsa della vita o qualcosa del genere, la quale chiaramente necessiterebbe degli starter con la pistola. Banalmente, senza considerare la pistola, puoi osservare che è folle e impraticabile.

Gli pseudoargomenti delle cosiddette pari-opportunità hanno il catastrofico difetto di ignorare ogni condizione naturale, la concretezza, la contestualità, l'individualità e l'intertemporalità dell'agire. Mica potremo mai nascere tutti insieme nello stesso luogo e nello stesso momento e nello stesso modo e così via o comunque a occhio non s'è mai visto! E se ogni seguente avesse ogni volta il diritto di resettare il precedente o quello che è accaduto prima, nessuno potrebbe più agire e conseguire legittimamente e letteralmente alcunché, perché ci sarebbe sempre qualcuno che verrà dopo di lui! No, la domanda di buon senso da fare è: la posizione di quello là che è già arrivato è legittima? Questa è una domanda realistica e meno scorretta. Un'altra idea complanare e figlioccia è proprio quella del mero rispetto verso i soggetti futuri: questa trovata è davvero difficile da prendere sul serio, perché se dovessimo aspettare di chiedere il permesso per fare qualsiasi cosa, non solo alla gente che c'è, ma pure a quelli che verranno in futuro, beh, addio!


HOMO HOMINI LUPUS?
SCENDI GIÙ, PROSOPOPEO MISANTROPO

Questo salone è pieno di Statue. C'è anche la statua di un lupo feroce che digrigna i denti. Perché poi dovremmo essere dipinti come homo homini lupus? Non siamo bestie. L'evidenza empirica sulla Terra è completamente contraria a questa fantasia horror. Solo un omegano può avere un così spontaneo atteggiamento misantropo verso i suoi simili. Gli individui terrestri possono entrare volontariamente in dimensioni di scambio e cooperare, possono tranquillamente aiutarsi e volersi bene. Essi, generalmente, gradiscono costruire relazioni e finanche organizzazioni volontarie, magari pure verticali ed efficienti. Sono assolutamente in grado di farlo. Per la maggior parte lo fanno, se non possono nascondersi in strutture di deresponsabilizzazione ed esternalizzazione dei costi. Per la maggior parte, la gente normale lasciata a sè stessa prova semplicemente a vivere e vive, si procura da mangiare, coltiva la terra, fa il pane, si accoppia, si sposa, balla, si fa una birra, compete nei giochi, va per la propria strada oppure prova a coordinarsi, lancia attività produttive, scambia un maiale con dieci cesti di mele, ecc. Sulla Terra non siamo affatto schiavi di una specie di istinto violento o di un impulso irriflesso volto alla distruzione propria o reciproca, siamo creature in grado di apprendere a ragionare, riconoscere i rischi dei nostri possibili comportamenti, scegliere una strada prudente e ragionevole, oppure pagare un costo, un sacrificio, un rischio, con l'aspettativa di un ritorno futuro.

Stai percorrendo il fondo del salone, mentre rifletti su quanto possano averti condizionato quel disprezzo e quell'avversione ingiustificata verso i tuoi consimili di cui sei tu stesso un esemplare, finché giungi di fronte ad un grande dipinto che ritrae un imperscrutabile volto coi baffi. Grazie a questo tuo soggiorno sulla Terra, ormai non dovresti più confonderti nel riconoscerlo. È lui.

Immaginiamo che immagini di rivolgerti a lui:

"Caro Gieffe, la tua ombra è perfezione, ma non il corpo che la proietta! Sei solo linee, sei un arabesco! Sono stato posseduto da te, mentre ho creduto di avversare i miei simili! Ma "era tutto uno scambio di maschere, di barbe, un volapuk, un guaranì, un pungente charabia che nessuno poteva intendere"! Non c'è nulla dietro la maschera, nulla da reificare, personificare o agentificare! Central planner, tu sei una fantasia, un'astrazione nefasta! Sei tu la fantasia pericolosa che diffonde moral hazard. Sei una macchina che andrebbe messa in condizione di non nuocere. Sei come un intelletto disembodied e trascendente che finge di osservare le dinamiche viventi da fuori fingendo di risolvere un problema che non lo riguarda. Fai considerazioni di macroingegneria sociale da una sala comandi che non esiste. Non hai skill-in-the-game. Pensando, adottiamo senza rendercene conto il "tuo punto di vista" misantropo e catastrofista, pienamente posseduti da un incrollabile pessimismo cosmico. Ma chi sei? Da dove sei uscito e dove vuoi poter andare? Dall'alto di cosa pensi di poter intervenire per risolvere i problemi di chi? Perché non sei in mezzo a noi/loro? O sei uno di noi/loro, oppure non sei nessuno. Voi altri che vi atteggiate a ingegneri sociali siete al limite un comitato di 10 stronzi, o un partito di 1000 stronzi, siete 10 stronzi, siete 1000 stronzi, non siete Qualcos'Altro, non è che dopo esservi riuniti in Commissione ed aver indossato una Maschera con una Parrucca o con i Baffi o una Maiuscola avete dato vita ad una nuova Entità, siete la stessa manica di imbecilli di prima, soltanto che vi siete rivestiti con un costume! È un barbatrucco! Ma sapete una cosa? Lasciateci in pace, non vi abbiamo chiesto nulla, okay? Non aderiamo. Toh... Cosa farete di quelli che non intendono parteciparvi? Ohibò, come si permettono? Proprio così! Fatevene una ragione. Che cosa farete? Un bel gulag? Pensate un po'! Non hanno aderito. Non hanno dato il loro consenso. Non vogliono essere partecipati da voi! Che cosa farete? L'integrazione forzata, ovviamente? Vade retro"!

POSSESSIONE?

Ovviamente, stiamo solo immaginando che tu possa rivolgerti così a quello che dopotutto è solo un dipinto. Caro loboturista, Viaggi Lobotomizzati ha fatto il possibile finora per metterti nelle condizioni meno peggiori per liberarti dal Male, ma queste ultime parole presupporrebbero la tua liberazione dalla possessione, un traguardo che potresti non avere ancora raggiunto. Riesci a rivolgerti al dipinto come se fosse espulso fuori di te? Per quanto possa apparire bizzarro, è come se ogni omegano avesse assimilato come uno zombie posseduto il punto di vista del Gieffe cui appartiene, un punto di vista esterno, nocivo, con esiti irrazionali, demoralizzanti e deresponsabilizzanti.

Molti omegani profondamente posseduti, soprattutto quelli con nobili livelli di istruzione ottenuti presso le tanto acclamate e certificate Lavanderie del Lavaggio del Cervello o Accademie del Crimine, tendono ad adunarsi ancora nelle sale successive, prima di tornare finalmente all'aria aperta, depurati per contrappasso. La giornata non è ancora finita. Proviamo a fare un ultimo sforzo e stringiamo i denti, tenendo alta la concentrazione, in vista del prossimo salone. Lasciamoci alle spalle quest'ultimo girone infernale ed entriamo a capofitto nel girone degli omegani più compromessi.


SALONE (C)
IL RADUNO DEI CRETINI: LA TRADIZIONE COMUNITARISTA

Bisogna avere molta pazienza, ma fino ad un certo punto. Forse su Omega spesso avevi incontrato oltre al male di vivere anche qualche dotto comunitarismo istruito come massima espressione possibile della chiusura e della pigrizia nel ragionamento. A cotale gruppone è intitolato il terzo salone dei bassifondi del museo, che va visitato a stomaco vuoto. Questo salone è sempre chiuso, ma è di vetro, quindi può essere visitato girandogli intorno. È un salone a chiusura ermetica: ciò sta a rappresentare la Chiusura della Comunità Comunitarista Omegana, più che altro per percularla.

Intendiamoci: non c'è niente di male nel formare delle comunità. Accade anche sulla Terra, dove tuttavia esse sono aperte , in relazione con il resto del mondo.

Il problema è che l'ethos, insomma gli abiti dei terrestri, sulla Terra, sono dentro i terrestri; appartengono loro; non sono mica loro, i terrestri, dentro gli abiti, posseduti; non sono mica le comunità che formano i terrestri, sulla Terra sono i terrestri che formano comunità aperte, tramandando e lasciando in eredità a loro volta alle generazioni future i loro abiti corporei, con l'accoglienza volontaria che venendo al mondo hanno ricevuto dai propri genitori. È ogni terrestre che determina quali aspetti storici (magari appartenenti ad un ethos condiviso) siano salienti per un certo presente nel proprio contesto. L'ethos di qualsiasi comunità più o meno estesa o circoscritta, sulla Terra, non potrebbe sopravvivere disincarnato, come traccia in una chiavetta elettronica o sul libro di testo di un filosofo omegano. L'ethos sta dentro i corpi degli individui che possono essere accolti, aderirvi o possono separarsi per aderire ad altre comunità ancora, semplicemente portando avanti gli abiti cioè vivendo. Tra diverse comunità ci sono sempre scambi e trasferimenti possibili: nessun falansterio chiuso al mondo esterno verrebbe mai considerata una dimensione comunitaria. Non esistono comunità terrestri di sorta che si possano estendere oltre la dimensione dell'aderenza concreta, oltre l'esecuzione viva degli abiti, oltre gli scambi propri di ogni villaggio terrestre, oltre l'agorà.

I nazistoidi omegani, invece, sono consociali: sono parte della comunità chiusa che è chiusa più che altro anche perché stanno nel penitenziario omegano quindi non è che potrebbe andare altrimenti - dispiace doverlo ricordare... D'altronde, sono criminali quindi stanno là a cuocere nel loro stesso brodo.

Sono state registrate diverse ricette immorali in brodo escogitate da questo terzo gruppo che si possono ricondurre ai seguenti pseudoargomenti:

(C1) La proprietà in comune: che ormai dovresti aver compreso non avere alcun senso.

(C2) La proprietà da intendersi in ultima istanza come da redistribuire a favore della devozione della coscienza, o dedizione applicata verso corpi, attività o enti; cioè della serie le cose siano di chi le ama. Già, e magari vuoi anche prelevarti il mio rene o il mio fegato? Ora, questa Voce Romantika sembra solo una versione inferiore del criterio che ormai dovresti conoscere dove è propriamente un'attività produttiva a dare evidenza di ogni presunta dedizione; senza appropriazione legittima homesteaded, senza produzione, senza relazione concreta, platonicamente (ovvero perché già posseduti e rinchiusi nel perimetro di un Gieffe), amore è solo una vuota parola, una porta dipinta per l'ennesima presa per i fondelli sovrana.

(C3) L'inesistenza dell'individuo perché esiste il Linguaggio ("ciò che siamo pronti a fare insieme"). Incredibilmente, questa è la tesi principale del girone. Dopo essere stati accolti dal Linguaggio, che siamo, senza esistere, nella dottrina, diventiamo potenziali agenti egoistici, per cui non saremmo più in grado di coordinarci spontaneamente, perché mancherebbe senz'altro un'autentica transizione dal valore etico al valore economico con conseguente smaronamento di valori e disgregazione sociale kollettiva del corpo comunitario con reificazione o liquidazione del mondo linguico abitato e cose così (?). Ovviamente - ovvio no? - ne consegue una schifiltudine tipica verso il "libero scambio", l'"hard money", unitamente ad un consolidato disprezzo per "gli ashkenaziti" che passavano di lì (?!).

Incredibile. Camminando di fianco alle pareti di vetro, possiamo raggiungere, in un angolo, il cesso di questo vacuo salone, anch'esso trasparente. È un'opera d'arte intitolata: "La cessazione delle voci". Sulle pareti del cesso sono riprodotte, in graffiti sgraziati, molte voci di omegani comunitaristi confusi, alle quali possiamo rispondere, dentro di noi, mentre proseguiamo nella visita.

"LA CESSAZIONE DELLE VOCI"

"Gli individui non esistono".
Si noti che ad affermare ciò sono degli individui, comunitaristi.

"C'è il Diskorso Pubbliko".
Questo diskorso, con la sua verità inconcussa trasferita nella Legge, non è eseguibile se non con la minaccia della Clava. Il monopolio centralizzato dell'informazione perfetta ed il monopolio della forza sono di fatto la stessa cosa. Noi siamo il diskorso? Vabbeh, noi saremo anche il diskorso, ma io no, io sono Pinco Pallino e non sono il discorso. Io discorro. Chiaro? Prendi nota!

"Tu sei il Linguaggio".
Prego rispondere come sopra: piacere, io sono Pinco Pallino! Mi sto esprimendo!

"L'individuo (il quale, ricordiamolo, non esiste!?) non è in grado per sua natura di scegliere liberamente ciò che è meglio per lui". Ergo, sarà un altro individuo che sarà in grado, allora... mmm... quindi uno è in grado di sapere cosa è meglio per un altro, ma non per sè. Wow! Davvero inconfutabile!

"Gli obiettivi degli individui sono indotti da altri individui".
I cui obiettivi sono indotti da...?

"Non sai mica davvero quali sono i tuoi obiettivi, come nascono, da dove vengono".
Mbeh lo sai tu? Gli obiettivi sono scritti nel libro del Plato o dello Hegel? Certo, come no. O sono subindotti dal Marketing e dai Poteri Forti? E se invece fosse il tuo controargomento comunitarista ad essere superindotto dal tuo sovrano che ti possiede? O introiettato anzi estroindotto dal tuo super-ego? Uh!

"È necessario tenere conto degli obiettivi degli altri".
Ma dai? È chiaro. Per l'appunto si gradisce entrare in una dimensione di scambi, okay?

"Non basta parlare di scambio perché ci sono i doni".
I quali sono un particolare tipo di trasferimento volontario del tutto legittimo, okay?

"La moneta non è una misura del valore perché ci sono i qualia e non i quanti".
Sarebbe gradita, qui, una comprensione minima di cosa sia una moneta, un prezzo, diciamo dell'aritmetica di base; di cosa sia un numero, un rapporto, un'equivalenza. È chiedere troppo? Sulla Terra, non sentiamo il bisogno di essere protetti dalla matematica.

"Inaccettabile un'ontologia quantistica-estensionale"!
Vabbeh. Qui il commento lo riportiamo interamente nella nota, per non annoiare la gente normale (nota [ 2 ]).

"Come sai dei tuoi stati mentali? Come sai se è il tuo vero io"?
Detto anche: attacco frontale psicanalitico a barra dritta. Guarda, è falso, tranquillo. Come so di essere sano? Non lo sono. Sono ammalabile: mi curo. Come sono sicuro? Non sono neanche sicuro. Sono in pericolo. Provo a difendermi se sono sotto attacco. Cose così. E da dove vengono in verità i miei desideri? Embeh? E come so che il desiderio della pera non derivi dall'introiezione subconscia della pulsione oggettuale sussunta dall'organo cosessuale del padre di Melanie Klein collettivo e oggettificato à la Jung? Non ce ne frega un cacchio, okay? Non lo so, lo ammetto. Intanto lasciami prendere quella pera che secondo te non so abbastanza di volere, perché la voglio a sufficienza per volerla, chiaro? Poi a te cosa te ne frega? Criminale inconscio.

"L'importanza della relazione".
Certamente: la relazione consensuale tra individui.

"E la solidarietà"?
Ma naturalmente: la solidarietà provata liberamente da qualcuno.

"E sei poi così convinto di essere libero"?
Naturalmente, nei limiti del possibile. Prego replicare: "Mi scusi prof, ma che cosa vincola cosa"?

"E l'eguaglianza"?
Certamente: gli eguali diritti naturali di ogni individuo.

"E non vuoi frequentare la verità"?
No grazie, frequento già l'errore.

"E non puoi universalizzare la storia dell'Inghilterra".
Okay, Putin!

"E gli individui originariamente vengono accolti".
Grazie!!

Si potrebbe rimanere a lungo presso questo salone tragicomico (nota [ 7 ]), ma si è fatta una certa ora quindi ci diamo una mossa diretti verso l'uscita. Prima del quarto e ultimo salone a luci rosse, il percorso di visita porta ad un'anticamera, che in realtà è intermedia tra tutti e tre i saloni appena visitati. In questo spazio è collocato un ring, sul quale vengono proiettati tutti i più svariati controargomenti criminali sulla cosiddetta relatività del diritto di proprietà, con le varie bande di criminali che combattono tra loro in proiezione olografica per stabilire un vincitore. È normale, infatti, tra bulli, fare a botte e, con l'aiuto dei nerd disponibili, intellettuali posseduti e leccapiedi vari, darsele di santa non-ragione, finché si stabilisce pretenziosamente qualche bellico vincitore, il quale sarà poi tra i capi un po' più capo degli altri, il tutto fino al prossimo round.


IL RING (A) (B) (C)
COMPETIZIONE E INNOVAZIONE NEL SETTORE DELL'ESTORSIONE

Qui vanno in scena battaglie quotidiane, come in un Colosseo permanente, dove nuove guerre combattute con le chiappe degli altri selezionano nuovi capi con nuove corna. Bisognerebbe visitare il museo tutti i giorni per assistere alle più incredibili incornate di chi escogita vie sempre più innovative per giustificare le proprie attitudini criminali con rivendicazioni sempre più sofisticate per aggredire il prossimo e mettere le mani su risorse altrui facendo pagare i costi a qualcun altro, semplicemente ignorando le conclusioni a cui si potrebbe giungere ragionando.

Così qui un giorno assisti ad un nerd che pensa di inventare la sottrazione transitiva per cui se gli hanno rubato la borsa è legittimato a rubarne un'altra anche lui per ripristinare la distribuzione paretiana della borsalità; il giorno dopo, magari, un altro frustrato controbatte dimostrando (si fa per dire) che vi sarebbero cose la cui proprietà è sempre relativa e mai assoluta perché il valore è posizionale rispetto ad altri portatori di valore per cui sarebbe lecito resettare periodicamente le graduatorie e così via, il tutto in un crescendo di creatività delinquenziale, il cui scopo ultimativo è sempre ottenere supremazione sul ring con l'avvallo di nuovi arbitri supremi nell'esercizio del crimine. I vincitori di volta in volta tendono a salire nelle gerarchie omegane del rosicamento portando al proprio filone criminale nuova gloria, la cui eco spettacolare risuona per un po' tra le mura rosicate dell'anticamera.

Ieri si sono sfidati sul ring Andre Matthey, cintura nera di cleptomania, contro Dennis Hope, un folle convinto di potersi appropriare di tutti i corpi celesti del sistema solare scrivendo per primo "sono miei" sul sito web di un qualche Vertice Omegano di Assegnazione. Naturalmente, il cleptomane ha potuto ribattere che Giove non è mai stato minimamente non solo trasformato ma neanche sfiorato da Hope, il quale d'altra parte è riuscito a dimostrare facilmente che ogni cleptomane dovrebbe restituire sempre ciò che ha rubato, anche se sostiene di essersene accorto tardi: pareggio e palla al centro. A seguire, sono saliti sul ring diverse star molto amate su Omega, come Pablo Escobar, Lucky Luciano, Jesse James o Arsenio Lupin, che si sono battuti contro personalità del calibro di Proudhon o Macchianera. Quest'ultimo ha portato una sfera di cristallo in grado di rilevare ogni abbandono di una proprietà prima del compimento dell'abbandono stesso, il tutto per giustificare delle violenze preventive, ricevendo sommessi applausi tra le risatine degli astanti; Proudhon invece è stato fischiato, perché non è riuscito a mettere in fila più di 3 frasi senza contraddirsi; ha sproloquiato con la sua solita verve illogica zoppicante che ogni appropriazione dovrebbe essere ritenuta illegittima in quanto sarebbe sempre un furto, un trasferimento forzato di una precedente appropriazione che a sua volta dovrebbe essere la rapina di un'appropriazione altrui, pure quella illegittima e così via, senza che si possa mai capire chi sia la prima vittima e col risultato che nessuno dovrebbe toccare mai niente, nulla, nessuno potrebbe fare niente al mondo secondo lui, a parte lui stesso probabilmente. E ieri è andato in scena anche un Delegato del Kraakliedenbuurt che ha sostenuto l'esilarante idea di poter squattare praticamente qualsiasi spazio lasciato vuoto per più di mezzo minuto.

Oggi invece sta andando in scena un match sulle esternalità negative. Puoi sentire uno che urla: borghese! L'altro: villano! Ciò che fai ha sempre delle ricadute anche su di me, oh bifolco! Hai colto la mela? Ah, nondimeno non vorrai mica lasciarla marcire, che poi i vermi vengono sulla mia clava? E così via! Privi di una soglia morale e di qualunque logica come sono, puoi assistere alle loro grida mentre invocano soglie immaginarie calcolate da punti di vista immaginari sempre più separati e improbabili.

INQUINAMENTO (MENTALE?)

Il tema dell'inquinamento è sempre uno tra i più fertili. Oggi i pugili comunitardisti si stanno arrabbiando molto, dicendo che alla fine ci sono sempre effetti collaterali incalcolabili. A volte puoi sentirli dire così, altre volte, a seconda dell'umore o dalle fasi lunari, magari puoi sentirli dire che i comitati democratici del sovrano possono computare il male-comune, donde legittimare degli altolà o i soliti risarcimenti redistributivi stabiliti da Loro per conto degli Altri o del Diskorso Ospitante. Ecco allora che gli avversari liberalistini, con i loro piccoli guantoni a forma di clava, rispondono saltando sulle corde con delle equazioni paretiane e cose così; oggi puoi sentirli sbraitare che le recinzioni e i relativi diritti di proprietà servono proprio ad internalizzare le esternalità per assegnare e calcolare le responsabilità, per giungere ad una più efficiente allocazione delle risorse e dei valori, dove l'idea di giustizia starebbe in una specie di oggettiva efficienza utilitaristica nell'ottimale distribuzione di questo benessere oggettivamente quantificabile. Davvero sofisticato, ma anche molto buffo! Come comprendono tutti i terrestri che ragionano, anche le entità di danni o risarcimenti, i costi di transazione e qualsiasi altro costo va valutato dal punto di vista di ogni agente. Non può sussistere una specie di oggettiva efficienza giustiziale raggiungibile con qualche oggetto-clava.

Ci soffermiamo a ragionare un po' anche per capire se la nebbia che sembra sollevarsi nel salone è vero inquinamento o solo una rappresentazione scenica dell'inquinamento mentale nei poveri omegani. Consideriamo che in primo luogo non c'è bisogno di relativizzare o limitare alcunché finché non avviene una comprovata aggressione alla legittima proprietà altrui. In secondo luogo, sulla Terra lasciamo che sia l'eventuale aggredito ad esprimersi ed a valutare tanto i danni quanto i risarcimenti. In terzo luogo, i terrestri sono propriamente in grado di coordinarsi volontariamente verso servizi di assicurazione (fallibili), verso i rischi o servizi di arbitraggio (fallibili), rispetto alle controversie, per accertare eventuali responsabilità, rifacendosi in ultima istanza al loro solito criterio universale più volte ribadito in questi giorni.

Per altro, non è sufficiente sentirsi vagamente danneggiati per poter parlare di aggressione criminale, ovvero di una sottrazione di legittima proprietà altrui. Commette forse un crimine chi sviluppa un prodotto migliore del tuo? O chi ti soffia l'amante? Vuoi portarla dall'arbitro perché ha scelto quell'altro? È forse un crimine usare il Duomo di Milano come box auto quando sia stato legittimamente ceduto dall'ipotetico proprietario del Duomo? Non è magari solo stupido? Tra quello che l'ha venduto, e quello che vuole parcheggiarci l'auto, non è che siamo di fronte alla confutazione dell'ideologia del libero scambio, magari siamo semplicemente in presenza di una manica di imbecilli!

Ma vi è innovazione costante su questo ring, quindi da un giorno all'altro puoi sentire nuove proposte perfino sulla proprietà intellettuale, che ovviamente sulla Terra non esiste. Forse sarà il match di domani! Puoi tornare a fare un giro, se vuoi! Ma si può forse rubare una parola? Si può forse possedere un triangolo? Si può forse inventare il triangolo e poi pretendere che ci venga pagato un tributo ogni volta che su un campo di calcio qualcuno esegue una triangolazione? Può forse essere un crimine prelevare un'idea? Sulla Terra non esiste consumo, scarsità o uso esclusivo di triangoli o di altre idee o concezioni intellettuali di sorta; non esiste qualcosa come una proprietà intellettuale che può essere invasa ostacolando l'uso altrui. Non si può aggredire dei triangoli, okay? Oppure è forse un crimine insultare o diffamare? Anzi, è libertà di parola e opinione (free speech). O vogliamo punire in tribunale chi si è presentato in ritardo ad un appuntamento? O chi ha ruttato? Ammazziamolo, dai! No, non può valere una qualunque generica presunzione di aggressività, di colpevolezza, di pericolosità, di infettività o di disturbo. Posso forse ritenermi aggredito da qualcuno che mi stava semplicemente guardando storto? Un generico danno avvertito e reclamato soggettivamente non è sufficiente per la legittimità di una rivendicazione. Qualcosa di preciso deve essere accaduto perché sulla Terra si possa rivendicare un crimine. Qualcuno deve aver dato inizio ad un'azione esplicita di minaccia di invasione sensibile (rilevabile, tangibile) che interferisca intenzionalmente con il possesso e con l'uso di una legittima proprietà e bisogna essere in grado di provarlo al di là di qualche ragionevole dubbio.

Stai ancora ascoltando le battaglie sull'inquinamento. Si levano nel ring urla scandalizzate contro quello acustico, con tentativi di arraffare la proprietà altrui per il proprio diritto alle orecchie! Povero omegano. L'aeroporto fa rumore! Ma se quell'omegano ha costruito o comprato casa dove gli aerei già prima svolazzavano, che pretese vuole avanzare, e a chi? Qualcuno si è seduto vicino a lui, si è acceso un sigaro che odora di letame e gli sta fumando deliberatamente nel naso? Qualcuno inquina l'aria del suo giardino? Sulla Terra ragioniamo così: cominciamo col provare la catena causale e l'invasione della proprietà; non per un vacuo e insensato diritto ad aria pulita, ma piuttosto considerando che uno abbia diritto a non avere l'aria di casa sua invasa da inquinanti generati da un successivo invasore aereo. Sulla Terra, si può avanzare una rivendicazione a condizione che vi sia danneggiamento fisico effettivo, ovvero ostacolo concreto nel pieno godimento di ciò che già apparteneva, a condizione che il presunto aggressore non abbia ad esempio stabilito in precedenza un homestead easement o agio su quello spazio aereo; infine, tra i terrestri di solito spetta a chi intende avanzare una rivendicazione l'onere della prova per accertare la causalità e l'aggressione fisica.

Ogni nuovo arrivato quaggiù trova una situazione preesistente, con un proprio intorno appropriato di agio (corpi, terreni, rumore, sostanze gassose, radiazioni o onde radio, vibrazioni...) già homesteaded.

Non avrebbe senso né lamentare né declamare che ogni terrestre possieda, al congiuntivo, un qualche diritto (nel senso di facoltà garantita da superpoteri, o potere-di concesso-da un'autorità, il potere-della-quale è stato concesso da chi?) di vivere o magari un diritto al silenzio, come se potesse trovarsi in una stanza insonorizzata, e così via. Nessuno può possedere in questo senso un diritto ad aria pulita né esiste un'Entità che potrebbe garantire niente del genere. Se proprio piace esprimersi così in questo italiotano confusionario, ciascuno possiede il diritto a non avere la propria aria invasa da sostanze inquinanti prodotte da un aggressore aereo altrui. Senza dimenticare che si possono trovare sostanze inquinanti che provengono continuamente da processi naturali, per cui l'aria di cui ogni terrestre usufruisce può essere di qualsiasi tipo. Se poi erutta improvvisamente un vulcano nel giardino, non è che qualche altro terrestre possa essere ritenuto colpevole: si tratta di un disastro naturale.

Insomma, non serve davvero concepire nuove e sempre più sgargianti trovate per giustificare la propria mentalità criminale in una competizione serrata per la maledetta supremazia. Questa competizione stessa è inquinamento spirituale. Si può vivere alla grande senza limitare o relativizzare le legittime estensioni altrui, relazionandosi produttivamente con le stesse. Basta disporre di un bel criterio morale universale, come quello illustrato razionalmente in questo manuale turistico, per giudicare di volta in volta, contestualmente, e dal punto di vista delle reali prospettive agenti, le opzioni dell'agire disponibili tra cui scegliere. Possibile che tutti questi omegani abbandonati in questi gironi infernali non ci abbiano mai pensato? Ne hai ormai abbastanza di tutte queste voci confuse che urlano ai quattro venti all'interno di questa anticamera. Purtroppo, la visita non è ancora terminata. Ti affretti risolutamente verso il quarto e ultimo salone, attratto da una strana illuminazione rossa, uniforme e abbastanza inquietante.


SALONE (D)
LA GRANDE FRATELLANZA MARZIANA

Manca un'ultima astrusa manciata di paragrafi dedicati a quest'altro folle girone, invero piuttosto rinomato, non solo su Omega, ma in tutta la galassia, prima di tornare all'aria aperta.

In quest'altro eccentrico salone che fa gara a sè tutto è verniciato di rosso. Un'apatica voce cavernosa, la Voce della Fratellanza, uscendo da un altoparlante che sembra nascosto sotto il soffitto, ripete lobotomisticamente, come in un ritornello stanco: "Omegani di tutta Omega, unitevi"! D'altronde, uni et impera: non c'è miglior modo di governare dei governati che omogeneizzandoli tutti in un'unione unica di pastura unitaria, misurando, raccogliendo e distribuendo centralmente tutto il valore per loro con qualche equazione infallibile. Ciliegina sulla torta: un Governo delle risorse altrui concepito come un Grande Gieffe di Fratelli con la Calcolatrice Magica Progressiva! È millantando questa visione che gruppi elitari di minoranza di questo storico filone hanno cercato di mettere le mani sul bottino in più occasioni, nonostante la storia di Omega si sia già incaricata di smentirli sanguinosamente.


LA MAGIA DEL VALORE-LAVORO

Per piazzare la loro formula etica universale d'arraffo, essi si affidano ad una perfida e fascinosa magia di fondo che consiste nel porre in qualche modo il lavoro non a legittimazione della proprietà, ma a legittimazione del valore. A questo punto del viaggio ci sta un punto esclamativo gigante! Questa bacchetta magica, di cui si può vedere un esemplare magico nella teca magica invisibile al centro del salone, su Omega, viene chiamata da un signor Smith teoria del valore-lavoro.

È l'ultima panzana omegana di oggi. In estrema sintesi, il valore oggettivo di qualsiasi cosa, su Omega, sarebbe dato dalla forza-lavoro socialmente necessaria per produrlo; un'espressione sinistra che dovrebbe portare secondo loro a concludere che vi sia un prezzo medio naturale della roba correlato a qualche ammontare di lavoro medio a monte dove insomma, in definitiva, il valore di qualcosa sarebbe proprio determinato dalla sedimentazione a monte di quel valore-lavoro necessario per produrlo. Sarebbe così il lavoro a conferire valore ad ogni cosa e l'economia sarebbe un'ingegneria della produzione. Di conseguenza, il Governo Fraterno sarebbe legittimato a mettere le mani sulla proprietà dei mezzi di produzione del valore per rivederla centralmente attraverso qualche sagace mossa coercitiva con molte clave, per riottenere giustizia nella distribuzione di tutto il valore prodotto. Secondo loro, tale Fratellanza Omegana, costituita da una sorta di alleanza mondiale di vittime, potrà rovesciare un giorno gli sfruttatori che godono di quel modo di produzione da cui quegli altri sono piegati. Nel mentre, i padroni della forza-lavoro purtroppo continuerebbero a sfruttare i lavoratori-della-forza sottraendo loro quel plus-valore prodotto dal plus-lavoro forzato, tenendosi il plus-valore, il tutto spiegato con formule linguistiche plus-barocche di enigmatica e iniziatica illeggibilità, molto più illeggibili di queste scarne righe. Le righe complete e originali sono conservate nel manoscritto polveroso che va sotto il titolo di "Das Kapital", posizionato nella solita teca invisibile al centro del salone.

In poche parole, questa fratellanza gieffina tende a fomentare su Omega quel divertentissimo (solo per loro, purtroppo) konflitto kapitale-lavoro che mette dei produttori gli uni contro gli altri a mero vantaggio di ladri e parassiti. Per fortuna, nessuno sulla Terra, ragionando attentamente, si potrebbe bere una simile fregnaccia. Quaggiù, il conferimento di valore è soggettivo. Un prezzo, nella dimensione degli scambi, è determinato né più né meno che dalla curva della domanda e dell'offerta e non fornisce altra indicazione se non circa qualche scambio proprio o altrui che si è concluso nel passato, in presenza di una moneta reale e di produttori e scambiatori liberi di produrre e scambiare. Non avrebbe per altro alcun senso, in una situazione di produzione centralizzata di roba, assegnare prezzi alle cose.

Controlla, per favore, tra le tue note. Ricordi? Se uno lavora per mesi scavando un buco di 10 metri nel tuo soggiorno, riempiendolo poi di guano di piccione, è molto improbabile che tu sia disposto a pagarlo per svolgere tale attività. Avrà anche lavorato come un maiale, ma si dà il caso che il prodotto del suo lavoro sia di scarso valore per te. Un certo ammontare di lavoro, non importa quanto, non può rendere prezioso qualcosa che nessuno vuole. Il prezzo verrà deciso nella dinamica mutevole tra la domanda e l'offerta, dove ognuno attribuirà il proprio valore a quel che vuole e quando vuole nelle proprie condizioni. Entrare in relazione di scambio, in un certo senso, come abbiamo visto, è andare a prendere fischi per fiaschi o commutare errori; ed è proprio perché si attribuiscono valori diversi ai portatori di valore scambiati che un qualunque scambio può avere luogo (nota [ 6 ]).

Gli imprenditori terrestri, in un certo senso, sono proprio quelli che prima di tutti gli altri riescono - o almeno ci provano, fallibilmente, rischiando - ad avvantaggiarsi dalla correzione di errori, valutando le proprie risorse come investimenti in vista di futuri scambi, scoprendo e giocando, nel panta rei generale, con nuovi possibili, temporanei, margini, prima che questi stessi si riequilibrino diversamente nel tempo, prima che cambino le probabili scelte dei futuri consumatori, prima che le opportunità svaniscano a favore di altre opportunità.

"EGUAGLIANZA"

Alla Grande Fratellanza Marziana piace molto l'eguaglianza. Ma forse sarebbe il caso di trovare la voglia di approfondire almeno per quei cinque minuti di cosa si parla quando le contrazioni involontarie della laringe tendono ad emettere i suoni di questa parola. La tanto sbandierata "eguaglianza", nel mondo reale, se è qualcosa, che cos'è se non proprio l'eguaglianza dei diritti naturali di ogni individuo? Se non siamo eguali in questo in cosa siamo eguali? Il diritto naturale è per l'appunto universale in quanto, volendo proprio esprimersi così, ognuno ha eguale diritto di valorizzare, di conseguire liberamente ogni opportunità per soddisfare i propri obiettivi, cioè ognuno è egualmente legittimato a limitare anche l'azione altrui, nella misura in cui sta difendendo il proprio eguale diritto altrimenti violato.

Così, nessuno è diseguale rispetto a questo criterio di limit-azione. Nessuno può pretendere di trascendere questo limite, violando questa eguaglianza, cioè violando la pari libertà altrui o, in altri termini, nessuno ha diritto di strumentalizzare l'altro per soddisfare i propri obiettivi se ciò comporta la violazione della legittima estensione altrui. In generale, nell'essere eguali, siamo proprio eguali in questo: nel fatto che nessuno ha assolutamente più valore di qualcun altro, non un bimbo più di un vecchio, non un medico più di un imbianchino. Così anche in un presunto "stato di necessità" condiviso, nessuno ha il diritto di violare nessun altro per garantirsi magari la propria quota giornaliera di amminoacidi per il proprio metabolismo o per la salvaguardia del proprio sistema immunitario. Essere eguali significa che se c'è un problema con il metabolismo, nessuno ha più diritto di qualcun altro di risolverlo, ovvero a spese degli altrui diritti.

Da queste parti, di solito, i professori omegani della Fratellanza si perdono sui binari fratelli di qualche tratta ferroviaria, dove si trovano a lobotomizzare in compagnia con un bicchiere di gin, in mezzo a qualche sana e robusta contraddizione, con la testa tra le nuvole immersa in strani dilemmi per cercare di afferrare più che altro sè stessi (non riuscendoci). Se sta arrivando il treno al bivio, e tiri la leva per farlo andare sul binario su cui è sdraiata meno gente, ad esempio, non è che per questo sulla Terra sei una persona migliore. Se hai tirato la leva, sei un criminale. Semplicemente, nessuno può decidere chi ha più diritto di qualcun altro, chi vale di più. Eguaglianza, per l'appunto. Se hai ucciso anche una sola persona, hai commesso un omicidio, anche se stavi bevendo gin ai lati di una ferrovia. Purtroppo, siamo eguali anche nella possibilità di ragionare male, perdere treni o commettere crimini.




LA STANZA DEL TOPINO DI PONGO PLATONICO

Possiamo finalmente dirigerci verso l'uscita del museo. Risalendo, ci si ritrova in una grande hall, non ancora illuminata a giorno. Scorrono qui le immagini, proiettate su maxischermo a imperitura memoria, del più grande furto della storia perpetrato dal crimine organizzato omegano, di cui sia stata registrata traccia.

Non è un caso che la statua di pongo di un topino di pongo svetti di fronte al portone di pongo che conduce all'uscita di pongo. Un topino di pongo, infatti, è il protagonista della vicenda di pongo raccontata nel video. Visto da vicino, è un pongo che non sembra neppure di pongo. In effetti, è pongo immateriale! Come è stato possibile portare a termine un colpo millenario con un topino di pongo immateriale? Gli omegani sono forse tutti fessi?


LA PIÙ GRANDE TRUFFA DELLA STORIA

Per eoni, periodicamente, milioni di sfigati sono piombati in "crisi" che si sono sempre concluse, in modo ricorrente, con il sacrificio di molti per la goduria suprema di pochi delinquenti. Diverse piaghe si sono succedute anche prima del Covid-1984, ma non c'è paragone coi danni inflitti dal più grande e duraturo furto della storia: la piaga pandemica dei soldi finti.

Dovunque venga generato e risparmiato del valore, là vi è ovviamente la possibilità di estorcere codesto potere d'acquisto, specialmente se conservato male, sgraffignando o manipolando delle riserve. Ciò può avvenire in vari modi, attraverso violenti prelievi diretti, ma anche quasi per incanto celato, o apparente destino fatale, attraverso sottrazioni coercitive indirette, quasi invisibili, spalmate nel tempo con l'inganno, mediante quel fantastico gioco di prestigio chiamato inflazione: nient'altro che una tassa occulta.

Questo trucco da baraccone su Omega continua a funzionare, nella generale inconsapevolezza di quasi tutti i poveri omegani tuoi concittadini. Vige infatti sul tuo pianeta di origine una fiat economy fondata su un rigoroso fiat money standard. Qualcosa di molto peggio di una centralizzazione della moneta. Una fiat money, come insegnano in tutte le Accademie del Crimine Kartalistico, non è neppure una cosa, una moneta, o una merce come le altre, bensì è puro segno, una pura unità informativa, un'astratta unità o promessa di pagamento simbolica, o scrittura del debito, contabilizzata centralmente da un'Autorità Monopolista sul proprio database. Sono le Autorità Omegane a legittimare e a contabilizzare questa Pura Fuffa. E sono sempre le Autorità Omegane ad incrementarne il platonico volume in circolazione per i propri porci comodi. Inflazionare una fiat money è una passeggiata per il suo Creatore, il Gieffe cui appartieni. In estrema sintesti, una fiat money non è una vera e propria tecnologia monetaria.

Sulla Terra, una tecnologia monetaria è uno strumento concreto, realmente esistente, a sovranità individuale e a rivelazione selettiva, utilizzato da ogni individuo come riserva di valore, medio di scambio e unità di conto standard all'interno di un sistema di coordinamento di prezzi. Tale tecnologia permette di risparmiare o trasferire valore in modalità sicura, verificabile, non censurabile, non confiscabile e non inflazionabile da chicchessia. L'asset non è virtuale, ma reale: ogni unità può essere prodotta da qualche partecipante solo consumando energia, con un rapporto stock-to-flow che rimane alto. Tecnicamente, tutto funziona come un grande orologio decentralizzato a sovranità individuale, con un registro distribuito nel quale viene conservata tutta la storia dei trasferimenti nel tempo. Ogni partecipante può aderire volontariamente al protocollo di comunicazione aperto che mantiene il registro mediante un sistema di messaggistica p2p, lo stesso usato per trasmettere, senza interferenze, le riserve, all'interno di trasferimenti di valore a distanza ottenuti con opportuni messaggi, all'interno dei quali si trasferiscono in effetti le informazioni chiave per controllare la spendibilità futura di ogni riserva.

Se fosse troppo facile produrre nuovi stock, i produttori potrebbero incrementare facilmente le riserve esistenti, le quali svilirebbero il proprio potere d'acquisto nel rapporto con tutti gli altri prodotti o servizi, con l'esito di espropriare la ricchezza di coloro i quali avevano fatto ingenuamente quella scelta come riserva di valore. Ecco perché è importante la scarsità dell'asset: le acquisizioni con l'obiettivo del risparmio incrementano la domanda di nuove unità, facendo salire il prezzo, il che a sua volta incentiva la produzione, aumentando l'offerta, riequilibrando il prezzo, in presenza di inelasticità in rapporto con alti costi di produzione, in uno scenario di domanda costante o in tendenziale aumento.

Il rigidissimo regime di fiat money omegano, invece, è totalmente virtuale: è un sistema di accreditamenti puro basato sul diktat delle Autorità Garanti di Omega concepite come Prestigiatori di Ultima Istanza, i quali "prestano" o acconsentono che siano prestati dei meri gettoni, dei segnaposto virtuali. Una simile tecnologia serve gli obiettivi dell'autorità parassitaria che la kontrolla, la quale può creare a costo irrisorio, in regime di monopolio coercitivo, spendere o prestare, nuova fuffa gettonica, senza nessuna difficoltà, inondando le tasche di tutti con le proprie fiches, obbligando tutti ad utilizzare questa roba nei propri trasferimenti, ovvero introducendo un corso forzoso, imposto dalla Legge. Non è che su Omega sia facile produrre nuovi stock di fiches; molto peggio: è facilissimo, praticamente a portata di un clic, ma solo per il forzuto Gieffe. Il risultato di questo corso forzoso con questa massa di fuffa in costante e vertiginoso aumento nel tempo è un trasferimento criminale, occulto, di potere d'acquisto, puramente sottrattivo, da omegani ad altri omegani, nel quadro di un impoverimento generale ad esclusivo vantaggio del Gieffe e dei suoi accoliti, cioè questi trasferitori delinquenziali della ricchezza. Semplicemente, è una questione cronologica: coloro i quali avevano già scelto ingenuamente quelle fiches come riserva di valore vedono ridursi il loro potere d'acquisto nel tempo, in favore di altri che entrano per primi in possesso di nuovi stock immediatamente spendibili o investibili esercitando pressione su uno scenario di prezzi destinati ad aumentare.

Nel video proiettato nella sala, si racconta la storia del Gran Visir Merdolaro Sovrano di Sumeria, il quale controllava vasti giacimenti sumerali di pongo virtuale su Omega. Come rievocato nella vicenda, Egli ha istituito, con la forza, per decreto, l'uso del Topino di Pongo Platonico come unità monetaria in tutta la Sumeria. Nelle Accademie sumerali, Egli ha fatto insegnare una qualche forma di ponghismo, una teoria secondo la quale anche un pezzo di carta igienica poteva essere convertita in ratto fatato garantito dal Merdolaro stesso. Dopodiché, ogni giorno, Egli ha fatto produrre (si fa per dire) dai suoi scagnozzi poniamo 100 unità di topini di pongo platonici (magari anche di pongo, vero e proprio pongo, di tanto in tanto), chiaramente ad un costo irrisorio, immettendoli in circolazione. Prestandoli o spendendoli, ad esempio remunerando del lavoro svolto a suo beneficio. Prestandoli? Come no. Magari a interesse? Che idea. Ovviamente un'attività senza senso, dal momento che nessuno potrebbe mai restituire al Sovrano di Sumeria più topini di pongo di quelli che Egli stesso (unico creatore consentito) ha immesso in circolazione. Ad ogni modo, nel video si racconta di come Egli, banalmente, abbia seguitato ad inventare scuse in serie per pongare nuovi topini e spenderli in misura crescente, convincendo ad esempio i propri sudditi di come fossero tutti in pericolo, in grave emergenza, con molti nemici visibili e invisibili, come sotto attacco di Ratti terroristici Giganti, dai quali ovviamente Egli stesso avrebbe potuto proteggerli centralmente, a condizione di poter pongare fiches a manetta.


Di tanto in tanto, dall'alto della sua Benevolenza, Egli ha introdotto gustose novità spingendosi via via sempre più in là in escalation creativa. Dapprima ha eroso la quantità di pongo effettivo contenuto nei primi topini coniati nelle proprie toperie, poi ha dipinto solo l'immagine del topino su foglietti svolazzanti di carta igienica, promettendo la convertibilità dei rotoli, infine ha tolto di mezzo pure la convertibilità, infine è giunto alla mera creazione dal nulla di gettoni digitali di pongo platonico sorgenti magicamente sui conti correnti, sui monitor dei suoi complici, sul suo registro contabile centralizzato. Poi, ha avviato "campagne creazioniste", offrendo "prestiti" a ondate, letteralmente a palate, di cotale pongo virtuale, ai propri amici, senza più alcun ritegno, spesso continuando ad accampare scuse come dover coordinare la gestione centralizzata della risposta a grandi catastrofi incombenti.

I topini di pongo "prestati" dal Merdolaro, essendo risparmio virtuale, hanno semplicemente deformato ogni valutazione di produttività o meno negli investimenti, gonfiando ogni genere di altrimenti cattivo investimento e generando alla lunga catene di fallimenti. A beneficiare del meccanismo sono stati il Merdolaro, il quale ha finanziato le proprie spese senza praticamente far nulla e, arbitrariamente, a cerchi concentrici, tutte le Elites amiche più vicine, che sono entrate in possesso delle fiches prima degli altri (effetto Cantillon).

MALINVESTMENT O ROTTURA DELLE BALLE

Tutti quanti gli altri sfigati che stavano già producendo e scambiando laggiù senza l'intervento del Merdolaro, in effetti quasi tutti, eccetto la ristretta cerchia delle elites nominate, si sono trovati semplicemente i prezzi (espressi nell'unità monetaria) di ogni bene o servizio già esistente saliti, senza ancora aver ricevuto nessuna nuova palla di pongo. Tutti quei poveri omegani di Sumeria, con le stesse balle di prima, si sono ritrovati con meno potere d'acquisto. In altre parole, sono stati derubati. Non è che siano state rubate le loro balle, contabilmente sono rimasti con le loro stesse balle di prima in mano; sono state svilite quelle balle là che avevano già: in altre parole, i criminali hanno rotto loro le balle, alla lunga per sfinimento.

D'altronde, quei poveri omegani sono responsabili di aver scelto piuttosto male le proprie riserve di valore. Non ci sono vere e proprie vittime e carnefici, su Omega. Ricordiamo che si tratta di un pianeta penitenziario abitato da criminali abituati a pestarsi i piedi a vicenda senza assunzione di responsabilità, dove qualche criminale è semplicemente più criminale o comunque un criminale un po' più capace di qualche altro o un passettino più avanti di quell'altro sulla strada del crimine.

I Professori lobotomizzati delle Accademie del Crimine, mantenuti nel frattempo dal Merdolaro, hanno diffuso la dottrina favolosa della moneta creata a debito. Come illustrato nel video, le balle di topino platonico sono fuffa creata a furto, non a debito. Non è che gli omegani siano "in debito"; non è che si trovino in condizioni di "restituire o non restituire" un qualche "debito". Ma chi? A chi? Debito de che? Semmai è un Qualche Debito Stronzo, qualche Gieffe che dovrebbe restituire ciò che ha sottratto, ovvero quel potere d'acquisto trasferito arbitrariamente, coercitivamente, da qualche maggioranza omegana più sfigata a qualche minoranza omegana più vicina e privilegiata. Bisognerebbe chiamare queste cose col loro nome: ovvero un furto plurisecolare, un trasferimento criminale su larga scala. Nel video è ricostruita la testimonianza di questa mirabolante truffa, in cui interi aggregati di omegani sono caduti in disgrazia senza manco accorgersi del barbatrucco, vedendo pacchi di investimenti impropri fallire rovinosamente o riserve di valore svilirsi a vantaggio della goduria di pochi altri parassiti improduttivi totalmente esterni, tutti stretti nel micidiale abbraccio intorno alle spalle risucchiative del Gieffe, appesi sotto i suoi viscidi Baffoni erosivi.

Oltre al danno, la beffa di essere tutti additati addirittura come miserabili concittadini "in debito", da parte di quelle stesse autorità che dovrebbero restituire il malloppo. Con la complicità degli Esperti di Corte, responsabili di aver consolidato e diffuso la credenza della fuffa platonica funzionale come "incentivo agli investimenti", da ritenersi come Principio Assolutamente Positivo.

Già, ma gli investimenti devono avere un senso, come qualsiasi terrestre è in grado di capire! Altrimenti sono sprechi. Risparmi reali e investimenti produttivi possono procedere insieme come in una fisarmonica virtuosa, oppure no. Risparmi fittizi non possono che essere l'anticamera di investimenti illusori, destinati a catene di fallimenti. Inoltre, bisogna sempre considerare "ciò che si vede, e ciò che non si vede", come dice un tale molto amato sulla Terra. Non è che se rompo il tuo vetro con una pietra, hey evviva ho dato lavoro al vetraio, e tutti felici che il PIL è salito! Solo con le pietre in testa si può ragionare così: il lavoro del vetraio è ciò che si vede; ma cos'altro avrei potuto fare con la stessa spesa? Questo è ciò che non si vede più. Non sappiamo che cosa sarebbe potuto accadere senza quella massa di investimenti fallimentari alimentati da fuffa e credenze illusorie.

Se la fuffa non ha valore, se è agevole entrarne in possesso, per esempio in prestito, con un tasso di interesse artificialmente basso - un indice che, in condizioni liberi e normali informerebbe fallibilmente sul costo della moneta reale, ovvero sulla quantità complessiva di risparmio reale probabilmente disponibile nel villaggio - se tale fuffa svilisce il proprio potere d'acquisto nel tempo, ebbene, è ovvio che convenga investirla, non certo tenerla. Incentivo agli investimenti, dunque? Certamente. Ma una corsa artificiale, imposta dall'alto, insensata, irrazionale, a investire costitutivamente in qualsiasi cosa, magari senza correggere o pagare dei propri costi con le proprie risorse e sotto la propria responsabilità, una simile corsa kollettiva senza sottostante innovazione con effettiva produttività, basata per altro su false credenze di risparmi che in realtà non ci sono, una simile ondata è semplicemente destinata a rigonfiarsi e collassare in un medio/lungo periodo, dopo una sbronza iniziale nel breve, con costi che si ripercuotono su generazioni future, con iperinflazione crescente e catene di fallimenti e lavoro che andrà in fumo; con le famigeratissime crisi. Le cosiddette depressioni o crisi sono mere logiche conseguenze di espansioni irrazionali del credito.

Insomma, tutta questa fiction omegana del governo del valore, da imputare alla delinquenziale regia del Gieffe, non è economia reale. È semplicemente una grande illusione criminale di massa che si svolge nei decenni, un gigantesco schema Ponzi, una grande truffa, la più grande e duratura nella storia di Omega.


Nella parte finale del video, ecco qualche favolosa "rottura delle tavolette", ecco qualche mitico "reset", o qualche "azzeramento del debito", che il Sovrano di turno arriva a decretare, agitando lo scettro, dopo l'ennesima "crisi", di fronte alla platea dei falliti! Scompare poi di scena, come Keyser Söze. E via con un nuovo giro di giostra.

Stai forse distogliendo, inorridito, lo sguardo dal video?

La giornata è stata davvero pesante, eh? Proprio come una lunga seduta di esorcismo allo specchio.

È tempo di avviarsi, forse anche vacillando un po', verso il portone di pongo, per varcarlo finalmente e tornare a respirare all'aria aperta. Puoi prendere un respiro profondo. Tutti i loboturisti omegani che riescono ad arrivare fino a qui, di solito, preferiscono rientrare direttamente in albergo, per passare almeno un paio di giorni a riposare, seduti a gambe incrociate, o qualcosa del genere, a bordo piscina, godendosi semplicemente un po' di sole. Se è anche il tuo caso, ci vediamo tra poche righe, per il grande epilogo.




UN SALTO IN CENTRO?

Oggi è l'ultimo giorno del tuo viaggio di esplorazione del mondo terrestre. Semplicemente osservando e ragionando, hai fatto molte scoperte. Forse per la prima volta, hai sperimentato la sensazione di avere delle idee chiare, fallibili, ma chiare. Ormai dovresti essere in grado di completare questa esperienza estrema. Che conseguenze avrà sulla tua vita? Potrai mai tornare indietro? Potrai smettere di ragionare? Potrai tornare a deresponsabilizzarti per giacere ai piedi del Ministero della Verità?

Dovrai fare ritorno su Omega? Prima di porti il fatidico problema del ritorno, hai ancora un'ultima preziosa visita che è prevista nel programma di viaggio di questo manuale turistico. Dunque, eccoci qui. Facciamo un salto in centro! Per chiudere in bellezza, andremo a visitare il capoluogo della regione in cui sei sbarcato. In ogni viaggio che si rispetti, non può mancare l'ispezione di qualche monumento storico in rovina!


CENTRALIZZAZIONE / DECENTRALIZZAZIONE

Stai ancora cercando i classici edifici in rovina quando ti rendi conto che forse non ci sono affatto. Ohibò, come mai? Non è che sulla Terra preferiscono la vita, le cose nuove e funzionanti, alla morte, alle cose rotte, vecchie o in rovina? Mah!

Perlustri i dintorni e non riesci a trovare la Caserma Verticale di Simmetria né il Grande Asilo Pubbliko, né la Grande Skuola Governativa, né il Banko Centrale, o l'Ospedale di Salute Pubblika, e neppure la Sede dell'Alto Coordinamento di Sua Centralità. Niente. Cerchi, ma non trovi, né Cerchi, né Centri, e neanche il classico Palazzone decadente con la Sede del Signor Ponzi o chi per Lui. Nessun Kastello Piramidale, nessun Triangolone, nessuna Torre di Kontrollo, nessun Edificio Ministeriale, nessun Arco della Giustizia, e non ci sono manco i Fori Imperiali con le Tavole delle Ordinanze. Niente di niente!

Eppure, ci sono costruzioni, piazze e vie, abitazioni mobili e strutture meravigliose che si succedono in gruppetti sparsi in mezzo alla natura lasciandoti estasiato dalla ricchezza di intrecci e di pattern, materiali, forme e colori! La pianta non è centrale, sembra piuttosto una vastissima rete distribuita di nodi cangianti che si collegano in tutte le direzioni ed in modi imprevisti, ma altamente efficienti, tutti funzionanti, con intrecci, fili e strade che si incrociano in un network come in un tessuto neurale e che ti sembrano quasi cambiare sotto i piedi mentre le percorri incantato in ogni direzione. E c'è vita, tanta vita!


La grande agorà terrestre, che hai cominciato a conoscere fin dai primi giorni, è un'immensa struttura aperta, decentralizzata, antifragile, adattiva, brulicante di vita, di viventi agenti appassionati e desiderosi di vita produttiva e riproduttiva, una struttura che emerge con un suo ordine spontaneo, seguendo il progressivo sedimentarsi di rivelazioni selettive, scelte e scambi volontari da parte di una moltitudine intraprendente di libere prospettive agenti che possono scambiare o coordinarsi responsabilmente con informazioni asimmetriche e imperfette, usando anche molteplici tecnologie come quelle monetarie, di comunicazione, o informatiche, usando sistemi di prezzi, contratti, crittografia, calcolo, ecc., talvolta cooperando localmente, tal altra competendo appassionatamente, talvolta formando associazioni volontarie, ovvero condividendo obiettivi contestuali, addirittura formando su base volontaria piccole strutture gerarchiche come piccoli gruppi famigliari, attività o imprese produttive che possono rischiare, applicare diverse strategie, creare valore, costruire perfino dei luoghi abitati, mobili o immobili, delle strade, dei canali, delle infrastrutture! Insomma, tutto il capoluogo della regione non è altro che un trionfo di ottimizzazione della natura che si organizza nella pluralità delle sue vite viventi che si relazionano insieme, una vivace concentrazione di vita pulsante che naturalmente si sviluppa e cresce, dove errori vengono commessi, strategie vengono corrette, costi vengono pagati, valore viene creato e remunerato, dinamicamente, incessantemente, evolvendosi. Economia. Vita.

Ormai dovresti averlo appreso: su ampia scala, decentralizzazione non significa non-coordinamento. Non è vero che se non c'è centralizzazione eterodiretta non c'è coordinamento, anzi! Quella centralizzazione tipicamente omegana piuttosto è la morte di qualunque network o rete, deresponsabilizza, spegne l'emersione di qualunque "intelligenza" di sorta, disincentiva ogni azione in grado di creare valore per sè e per gli altri, parassita e sottrae in definitiva valore, produce irrazionalità e disfunzioni; mentre è proprio partendo dall'azione decentralizzata e dal gioco delle responsabilità che è possibile trovare creativamente e produttivamente coordinazione crescente e su ampia scala. La grande agorà terrestre è un grande tessuto vivo, che appassionatamente vive ed evolve!


Niente a che vedere con la grigia statualità cadaverica dell'Architettura Centrale della Città Giusta Omegana con i muri scrostati dei suoi Palazzoni Governativi, con la Manica di zombie deresponsabilizzati che si scaricano responsabilità l'uno con l'altro delegando sempre al piano di sopra, zombie rassegnati sotto il peso del loro coacervo di contraddizioni che vagano in stato di quiescenza, smarriti, spenti e rivolti passivamente verso il Grande Occhio del Central Planner che tutti Ristora e Protegge, il Grande Protettore fiduciario al Vertice della Piramide del Ministero della Verità che Svetta nel cuore di Omega City di fianco alla Basilica del Ponzi, colui che provvede a tutto con la base di ogni colonna sporca di sangue. Cos'è il grande penitenziario omegano, se non un Aggregato Consociale di Lobostronzi disciplinati da un Maximo, un Central Planner che tutto finge di poter valutare e governare dal centro, separato, con il sangue degli altri, dopo aver centralizzato valori e informazioni, restringendo, burocratizzando, pianificando e contingentando coercitivamente la vita di tutti dentro un grande schema Ponzi?


Tristemente noto anche sulla Terra, il mitico Charles Ponzi è un acerrimo criminale omegano, autore della truffa a schema piramidale, di cui ricordiamo l'applicazione molto semplice: A raccoglie le risorse di B e C, promettendo un investimento ad alto rendimento, dopodiché riesce a convincere anche D, E, F e G, ma con i soldi prelevati da questi ultimi comincia a remunerare B e C, i quali fanno girare la voce di quanto renderebbe l'investimento, così entrano anche H, I, L, M, N e O, con i soldi dei quali A può remunerare anche D, E ed F e così via; in breve, A usa le risorse degli altri, degli ultimi ingenui arrivati, che continuano ad entrare, per remunerare i primi; il che ovviamente è una fregatura, priva di qualunque sostenibilità a lungo termine, perché può andare avanti solo finché gente nuova, sempre più ignara e più ingenua, continua ad entrare da sotto, pur non essendoci alcuna attività produttiva sottostante. Infatti non viene creato nessun valore: c'è solo un trasferimento di ricchezza già esistente dal fondo fino al vertice della catena piramidale, là dove è piazzato colui che da un momento all'altro può anche darsela a gambe con tutto quanto raccolto in quel momento. Così funziona, ad esempio, l'INPS, il Sistema di Previdenza Sociale Omegano: nient'altro che un grande schema piramidale privo di altro senso, la cui irrazionalità è scaricata sulle ignare generazioni future.

Che ingenuità.

Come hai potuto credere passivamente alle cosiddette autorità centrali ponziane? Come hai potuto credere che potessero guidare separatamente e centralmente la vita di tutti? Come hai potuto credere che avesse senso? Come hai potuto credere che una simile Authority potesse cancellare la povertà? O procedere ad un'identificazione ubiqua mantenuta con la forza? O produrre e distribuire il pane, garantire coercitivamente il giudizio, la difesa, la guarigione o l'apprendimento? Come hai potuto credere che un Central Planner potesse creare o gestire centralmente il valore prelevandolo, potesse guadagnare o pagare costi, potesse agire prendendo decisioni per conto di tutti come se fosse un uomo o un agente razionale non si sa come coinvolto? Come hai potuto credere che fosse là per proteggerti con le sue direttive di disciplinamento kollettivo? Come hai potuto credere a una simile panzana? Pigrizia? Superficialità? Oppure qualcuno ti ha raggirato, ti ha perculato alla grande, sedendosi a quel Tavolo Marrone, prendendo a dare ordini a destra e a manca, sorridendo sotto i suoi Baffoni, semplicemente per avvantaggiarsi da una posizione criminale? O entrambe le cose?

In condizioni naturali di rischio asimmetrico e informazioni imperfette, semplicemente i processi deliberativi non possono scalare.

Per un individuo, o per una piccola struttura sociale volontaria di prossimità, può essere fattibile prendere rapidamente delle decisioni, andare incontro ai propri feedback, assumersi ogni responsabilità andando incontro al proprio destino. Queste strutture tipicamente terrestri possono fallire, nel senso che qui i costi sono accettabili, si possono pagare i costi di uscita e si può rientrare in altre organizzazioni. A livello omegano pubbliko o di central planner, invece, questo feedback è impossibile, non esistono strumenti di incentivazione (interni) che possano rendere altrettanto "etico" o "razionale" un simile decisore kollettivo, ammesso di poterlo costituire per voto o di programmarlo in un algoritmo magico. Non può esistere né il sistema Elettorale Giusto, né l'Algoritmo esterno che può Prendere la Decisione Giusta in ogni circostanza. In sistemi complessi, quando un single point of failure gioca letteralmente con la vita di milioni di individui, non esiste l'informazione vera centralizzata, non c'è feedback possibile, non c'è assunzione di responsabilità o accountability, non esiste alcun sistema virtuoso di vincoli o incentivi interni da seguire, non si può prendere una decisione oggi per uno e domani aggiustarla per un altro, non si può agire con la stessa razionalità, o intelligenza con cui agiscono degli individui.

Gli individui possono interagire in modo più o meno intelligente o stupido, ma l'insieme di tutte le interazioni non può essere considerata né stupida né intelligente allo stesso modo.

Se potesse esistere un Supereroe buono, giusto, informato, valutante ed efficiente à la Minority Report, si potrebbe anche accettare di tanto in tanto, in situazioni di emergenza straordinarie, un suo potere direttivo, ma vi è ampia evidenza che ciò non può accadere, non può esistere concretamente, perché c'è ignoranza (è normale, siamo ignoranti), c'è idiozia (è normale, siamo stupidi a volte, applichiamo euristiche fallimentari), ci sono ciarlatani, ci sono le cattive intenzioni e la maleducazione di ieri sera, ci sono i criminali, e non ci sono criteri e metodi infallibili per selezionare i giusti, che tanto giusti non sono mai. Sulla Terra non esiste un modo per selezionare questo Supereroe. Perché nella realtà non esistono i Supereroi. Non c'è sovrano autoritario con un proprio Comitato di Esperti di fiducia che tenga, che possa acquisire questi superpoteri. Sulla Terra vale un principio precauzionale: molto spesso, semplicemente, non si sanno delle cose. Talvolta non le sa proprio nessuno.

Risalendo alla preistoria, in presenza di poche possibilità di coordinamento spontaneo, si può anche comprendere la diffusione di distopie della conduzione coatta dall'alto, potendo fornire il vantaggio di facili ed efficaci risposte ad emergenze circoscritte o a cosiddetti nemici comuni, ma in epoca moderna o contemporanea, oggi come oggi, con la disponibilità globale di tecniche e tecnologie per la sovranità decentralizzata, sarebbe inconcepibilmente idiota, irresponsabile e criminoso sostituire le innumerevoli possibilità di coordinamento bottom-up con strutture distopiche di coattamento up-down su ampia scala; sarebbero solo macchine distopiche di scoordinamento permanentemente in conflitto tra loro, apparati coercitivi di Leggi irrazionali utilizzati da minoranze separate ed arroccate per limitare libertà individuali altrui ed avvantaggiarsi nel commettere crimini organizzati da posizioni di potere.

Senza dimenticare che al di là di tutti i benefici dei più svariati coordinamenti desiderabili, è da ritenersi altrettanto importante pure la benedetta libertà di scoordinarsi di tanto in tanto, quando ciò è possibile senza nuocere agli altri! Posso anche adottare per un po' il sillogismo indiano se mi gira, finché non lo applico con la forza al tuo prossimo carrello della spesa! Si può conseguire un proprio determinato obiettivo senza commettere crimini? Questo è il punto! Duecento individui non possono forse conseguire un qualche obiettivo condiviso tra loro senza commettere crimini contro gli altri? E dieci miliardi di individui? Sulla Terra è possibile! Ci si può coordinare, certamente, come giungono a coordinarsi le gemelle diencefaliche Abby e Britty Hensel, fin dove ritenuto fondamentale da parte di ogni individuo coinvolto, ma può essere altrettanto desiderabile scoordinarsi talvolta! Proprio così! Perché uno non dovrebbe poterlo fare? Chi siamo noi per impedirglielo, se non sta commettendo alcun crimine?

Chi siamo noi per nutrirlo a forza, magari, costringendolo a cantare l'Inno di Mameli o prelevando il 50% del suo reddito? E perché non prelevare tutto allora? Perché non prelevare e centralizzare qualsiasi cosa, compreso naturalmente il controllo di ogni corpo e di ogni pensiero sfuggente? Forse perché non si può vivere così?? Forse perché non funziona?? Poniamo pure di dare i numeri, riducendo ogni valore alla soddisfazione di stati di necessità arbitrariamente ritagliati, come una ventina di amminoacidi da metabolizzare. Può essere forse questo il senso della vita? Il punto è che anche se servono tot milligrammi quotidiani per kg di peso corporeo di istidina, isoleucina, leucina, lisina, metionina, cisteina, fenilanina, tirosina, treonina, triptofano, valina o arginina, beh nessuno ha diritto di separarsi con l'irrazionina ed usare gli altri come strumentini per conseguire i propri statini di necessità! Così come nessuno è più essenziale di qualcun altro, non un medico più di un artista, nessuno è legittimato a strumentalizzare come essenziale chiunque altro per il conseguimento di qualche altro determinato stato di necessità essenziale! Ed anche riducendosi a cadere in una simile trappola, come si può pensare che un tale Potere non degeneri? Il coordinamento centralizzato dei mezzi di produzione del riso della Fratellanza Marziana su Omega, ad esempio, non ha fatto altro che rendere più poveri tutti gli omegani vittime di quello storico esperimento criminale, presto degenerato in una distopica struttura di kontrollo totalitario in qualche provincia periferica di Omega City.


RISCHIO EPIDEMIOLOGICO

Sono rimasti ormai in pochi ritardatari perfino su Omega a credere che possa avere ancora un qualunque senso una sorta di modalità di produzione con distribuzione centralizzata del pane; ormai quasi tutti, dopo secoli di distopie, hanno capito che una simile soluzione porta irrazionalmente a danni devastanti senza essere risolutiva di alcunché. Molto stranamente, tuttavia, quasi nessun omegano è ancora riuscito a liberarsi dalla possessione coatta del Gieffe in tema di difesa o, per esempio, ricerca scientifica, ricerca medica, trattamento del costo di malattie, incidenti o infortuni.

Consideriamo per esempio la Salute e, nello specifico, il Rischio Epidemiologico. Nel capoluogo che stai visitando, non troverai né l'Ospedale di Salute Pubblika, né la Centrale Rischi. Come mai? Ci sono un'infinità di strutture e di medici che offrono servizi sanitari oltre che visite e cure domiciliari, ed un'economia reale di medici e ricercatori che effettuano scambi e ricercano, pagando i propri costi, che possono essere remunerati nel momento in cui creano valore (diagnosi, possibilmente cure) per qualcun altro. Non esiste alcuna Campagna Centralizzata di Ricerca dell'Informazione Medica, non c'è nessuna Commissione Accademica ordinata da un Gieffe o finanziata con sottrazione indebita di risorse altrui, né esiste alcuna Centralità che possa sostituirsi a tutti noi, alla complessità delle nostre interazioni, alla valutazione soggettiva dei rischi, al funzionamento dei diversi sistemi immunitari, alle medicine, ai medici che diagnosticano e curano, alle sperimentazioni, o ai ricercatori medici reali, che effettuano scambi produttivi nei loro canali, alla profondità e nei contesti appropriati all'esercizio delle loro professioni e specializzazioni.

Il Comandante in Carica su Omega, il central planner, non ha alcun "potere" di "fermare un virus" dalla sua kabina di regia, ma neanche di "curare dei corpi", o di "produrre dei medicinali" o di garantire magari "gratuitamente" alcuna "salute pubblika". La "salute pubblika" stessa non esiste. Sulla Terra non esiste neppure la Salute: siamo tutti ammalabili, per questo ci prendiamo cura decentralmente dei nostri corpi tutti i giorni, a volte con delle medicine o con dei trattamenti medici. Sulla Terra viviamo immersi in nuvole di virus e batteri, viviamo in mezzo ai rischi, in una natura complessa. Innumerevoli virus o batteri sono dentro e intorno a noi. Se ne occupa il nostro sistema immunitario, mantenendo nel tempo un equilibrio che non fa emergere sintomi o disfunzioni. Ogni terrestre tende a stipulare contratti di assicurazione contro infortuni o malattie. Quando vi è un sintomo, si reca dal medico, il quale fornisce il suo servizio professionale, diagnostica, fornisce una cura, infine viene pagato, con la copertura del relativo servizio assicurativo. Non vi è alcun numero di posti fissi di macchinari o pilloline gestiti da alcuna kabina di regia. Tutto molto semplice. Naturalmente, in assenza di sintomi, nessuno si reca da un medico. Abbastanza ovvio!

Su Omega, la fantomatica Cabina di Regia può solo raccontare una fiction semplificata, astratta dalla realtà, fatta da Nemici Invisibili ed alti Coordinamenti di Salvataggio centralizzato, per giustificare la propria Sovranità. In effetti, una fastidiosa caratteristica comune dei central planners è la semplificazione narrativa fuori contesto. Sono fatti così: sono unità-sovrane. Sono semplici. Sono single points of failure. Essi possono solo narrare una fiction ridicola, scollegata dalla realtà, dove ci sono Pazienti Zero (?), Virus con un Nome Esotico, con delle varianti geografiche, altamente diffusivi e contemporaneamente letali, corpi e virus separati, corpi in salute senza virus e corpi con virus dentro, "malati asintomatici" da isolare (?? una volta era una commedia di Molière), per non trasmettere il virus a corpi "sani" privi di virus (?), mazzi di TSO o trattamenti sanitari obbligatori, vaccini che non vaccinano, tracciamenti orwelliani, interventi di supereroi che contingentano lo spostamento dei corpi, tracciamenti fantasiosi di confini artificiali, kontrollo delle attività motorie o interazionali sulla base di un'immaginaria valutazione kollettiva di rischio uguale per tutti, con l'intervento del superpotere di turno che salva i poveretti con il suo raggio di intervento centrale, applicando restrizioni, decretando e imponendo movimenti o magari campagne di assunzione obbligatoria di farmaci preventivi ai sani, con il Potere di distribuire, come in un'economia di guerra, un certo numero posti letto fissi, la cui okkupazione deve essere gestita centralmente per la salute kollettiva.

Di fronte a tutti i rischi della vita, di fronte all'esistenza di migliaia di virus potenzialmente pericolosi che possono raggiungere corpi con deboli difese immunitarie, di fronte alle mutazioni, con un Sistema Centrale di posti letto fissi, sotto un simile regime, sragionando così, per gestire il rischio epidemiologico, la Legge non dovrebbe consentire più a nessuno di fare letteralmente alcunché, nessuno dovrebbe mai più muoversi liberamente, perché vi sarà sempre qualche corpo più debole che non verrà garantito e protetto a sufficienza! Sragionando così, vi sarà sempre qualche Alto Protocollo inviato con Alta Circolare a cui tutti devono obbedire gerarchicamente deresponsabilizzandosi, dovremmo vivere sempre e per sempre con delle museruole, con delle camicie di forza e contingentati! Ma come può uno dover vivere pensando di essere a priori un pericoloso untore patogeno che se andrà a fare la spesa starà mettendo in pericolo la nonnina di quello là? Come si potrebbe mai uscire da un simile delirio kollettivo, se non contingentando per sempre la vita di tutti dentro box a tenuta stagna? Come si può pensare di vivere insieme in questo modo delirante? E chi decide quale percentuale di caduti, o quale indice RT, è accettabile? Chi decide quale indice di probabilità applicare a tot numero di insufficienze valvolari mitraliche o a tot neoplasie mieloproliferative per distribuire kollettivamente il tempo dei Chirurghi di Corte nelle sale di intervento fisse o le assegnazioni nelle liste di attesa? Sulla base di quale parametro l'autorità decreta che è lecito e civile tot numero di morti o tot parametro di non si sa cosa? D'altra parte, se l'Autorità di Salute Pubblika non può ospedalizzare a sufficienza, perché dispone per esempio di pochi posti-fissi-di-qualcosa durante un'emergenza, non dovrebbe essere logico dedurne che ha la responsabilità di essere un fallimento totale nella gestione della salute o dei rischi? Questa constatazione dovrebbe essere un argomento da usare contro l'irrazionale irresponsabilità del Sistema Sanitario Centrale dei protocolli di obbedienza e dei posti fissi, non certo contro il comportamento della gente per insultarla e contingentarla dall'alto con misure di restrizione delle loro libertà. In quest'ottica, la tipica escalation di misure restrittive omegane serve più che altro a proteggere e perpetuare proprio quel Sistema Sanitario Centrale, incapace di gestire il rischio epidemiologico, che andrebbe invece debellato, insieme a tutte le altre distopie conformi. Sulla Terra, un lockdown è un crimine che viene chiamato con il suo nome: sequestro di persona di massa.


APPARATO SKUOLASTICO

Analogo ragionamento si può svolgere in riferimento all'apprendimento e all'insegnamento. Come mai nel corso della visita di oggi non hai trovato da qualche parte neanche un Apparato Templare a pianta Centrale, con i classici portici protettivi, con la sede di un'Accademia Certificata?

Sono rimasti ormai in pochi ritardatari perfino su Omega a credere che possa avere ancora un qualunque senso una sorta di modalità di produzione con distribuzione centralizzata del pane; ormai quasi tutti, dopo secoli di distopie, hanno capito che una simile soluzione porta irrazionalmente a danni devastanti senza essere risolutiva di alcunché. Molto stranamente, tuttavia, quasi nessun omegano è ancora riuscito a liberarsi dalla possessione coatta del Gieffe in tema di identificazione o, per esempo, di formazione. No, questo paragrafo non è ripetuto per distrazione. Bisognerebbe dedicare un identico paragrafo ad ogni altra gentile occupazione del Gieffe!

Su Omega, le Skuole del central planner sono tecnologie cruciali in cui il central planner rastrella e aggrega coercitivamente i piccoli omegani in mucchi strani, con criteri tipo l'equivalenza delle età, per perpetrare sudditanza e mentalità criminale di spoliazione altrui. Questo Apparato distrugge fin da subito l'ordine naturale dell'apprendimento, quella condizione naturale in cui piccoli o meno piccoli umani in formazione di diversa età potrebbero rivelarsi selettivamente e interagire, mettere alla prova le proprie euristiche, le proprie esperienze, imparando dagli errori gli uni dagli altri, dove le correzioni potrebbero trasmettersi da individui con più esperienza e con skin-in-the-game ad altri individui con meno esperienza con interessi potenzialmente convergenti. Non c'è alcun bisogno che un'Autorità esterna rastrelli della gente, circoscrivendo dall'alto delle cosiddette classi, ritagliate, di tot unità di pari-età, per impartire dall'alto lezioni di bispensiero ex cathedra, da parte di un vecchio, titolato, depositario di saperi omogeneizzati, coi suoi manuali del sapere certificati, da perpetuare a scopo lobotomizzante, con l'apoteosi trionfale dell'Edukazione Civika per il superamento dell'Esame Finale per l'abilitazione a Concittadino Coartato. L'Edukazione Civika dell'Apparato Skuolastico omegano: la più grande arma di distruzione di massa della storia.

Evidentemente, su Omega la mentalità criminale viene trasmessa di generazione in generazione mediante apposite tecnologie criminali di trasmissione intergenerazionale del crimine. Ovvio: criminali tirati su criminalmente da altri criminali tenderanno ad edukare nuove generazioni di criminali.

A tenere accesa la fiammella intergenerazionale ci sarà sempre il rosicamento, il grande motore mondiale omegano di organizzazione della forza per l'aggressione altrui, per la spoliazione coercitiva organizzataSolo così possono perdurare, come se fossero comportamenti normali, degli intramontabili classici come dover eseguire gli ordini o dare ordini agli altri, come bramare il comando o sognare di godere senza fare alcuna fatica, o sentirsi entità superiori agli altri, l'assuefazione a farsi proteggere da qualcun altro, l'idea che uno debba rivelare per forza la sua presenza compartecipativa o l'idea di vivere con le risorse degli altri. Solo nelle Skuole Omegane della Kultura del Crimine il cervello dei poveri omegani può spegnersi, in scacco, rovesciato tra gli ossimori, sommerso tra le appropriazioni pubblike (??), le equazioni del valore, le schiavitù volontarie e le confische alla mafia (?)... Solo dei poveri omegani in scacco possono bersi l'ostinata convinzione criminale che "libertà" significhi fare quel cacchio che vuoi. Unwash your brain, povero omegano! Non funziona mica così! Quella è la mentalità criminale, quella è la mentalità della prevaricazione altrui! Sulla Terra non lo chiamiamo uomo libero, quello lo chiamiamo uno stronzo.



EPILOGO

La tua passeggiata odierna per le strade dell'agorà terrestre sta per concludersi. Ora inizia il tuo tempo libero. Viaggi Lobotomizzati ritiene di aver fatto il possibile per accompagnarti nella visita di un mondo sorprendentemente nuovo, così diverso da quello a cui eri probabilmente abituato nelle tue condizioni di cattività.

Che cosa succederà ora?


Dovrai tornare su Omega? Potrai farlo da adulto?

Ormai non dovresti più manifestare sintomi di cleptomania o Sindrome di Stoccolma o di Peter Pan.

La vedi quella palla al piede, no? Forse puoi provare a toglierla. Cosa ne dici?

Se ti tocca tornare su Omega, forse potresti trovare modi migliori di difenderti. Purtroppo il Gieffe non ammette l'abbandono: ta daa, l'apolidia volontaria è considerata reato in tutta Omega. I peggiori criminali, quelli che ti hanno a loro volta già oltraggiato, non restituiranno mai il loro malloppo. Potresti impegnarti a ragionare d'ora in avanti, cercando di fare scelte prudenti per metterti in salvo, le meno peggiori possibili. Potresti abituarti ad imparare dagli errori tuoi e altrui. Potresti metterti il più possibile al riparo proseguendo il tuo percorso di crescita che è stato innanzitutto interiore. Impegnati a sciogliere le contraddizioni eventualmente rimaste. Puoi farcela! Potresti anche intraprendere una nuova strada. On the road again, onward!

Data la situazione, valuta bene se, come e quanto vorrai esporti e, nella misura in cui vorrai esporti, potresti provare a far notare ad altri omegani qualche contraddizione, qua e là in qualche conversazione anche occasionale; con prudenza, a qualcuno potresti provare a far conoscere ciò che hai scoperto nel corso di questo viaggio, sempre prestando la massima attenzione. Non puoi forzare nessuno al risveglio. Ogni omegano è solo un altro potenziale loboturista in grado di risvegliarsi da solo: puoi valutare, eventualmente, di stargli accanto, di fianco al lettino, facendogli passare di tanto in tanto qualcosa di potenzialmente risvegliante sotto il naso.

Attenzione, per favore! Potresti evitare di perdere tempo cercando di unirti con altri sfigati in collezioni di Riunioni o cose così? Potresti per favore non tornare in giro a lamentarti per i corridoi del penitenziario rivolgendoti al Gieffe per i diritti dei Carcerati o per altri Ristori, magari brandendo questo manuale turistico? Potrebbe non essere un'idea geniale. In generale: potresti non vagare con la palla al piede sollevando striscioni? Perché non c'è nessun superpotere a cui rivolgere striscioni. Perché forse non c'è alcun bisogno di unirti in aggregati di valutazioni verticali per rivolgersi a non si sa chi. Anzi, potresti rimanere decentralizzato e deposseduto, per favore? Potresti proseguire il tuo percorso di crescita, continuare con le tue valutazioni, produrre e scambiare, entrando semplicemente in una dimensione di scambio creativo con gli errori altrui. Naturalmente: senza commettere altri crimini (nota [ 10 ]).

Potresti prudentemente ritirarti per favore dal Consenso verso il tuo Aguzzino? Potresti per favore non fare politica, ma economia? Mezzi economici, non mezzi politici. Agorismo: cioè non sterili lotte di indottrinamento edificante altrui, non Potere, non Violenza, non scoordinamenti coercitivi e irrazionali, ma coordinamenti volontari, black market, agoràtecnologia produttiva, qualcosa che creerà valore, che finirà per funzionare anche per gli altri, anche per quelli che non ci saranno ancora arrivati.

Tecnologia, soluzioni, sì. Perché è come se anche la stupidità fosse solo parassitismo involontario. Puoi guardarla in quest'ottica, no? Quegli altri là non ce la fanno, non ci sono ancora arrivati, tutto qua. Non prendertela. Qui la soluzione può essere tecnologica. È come se la politica fosse la tecnologia vista dagli omegani più smarriti. No, banalmente, i meno stupidi dovrebbero essere lasciati liberi di procedere; ciò non accade spesso, perché i più stupidi sono più stupidi mica per caso; non potendo capire, ostacolano i meno stupidi. Allora sta solo e unicamente ai meno stupidi riuscire a risolvere il problema, perché dovrebbero essere meno stupidi mica per caso, ammesso che lo siano. Possono riuscire ad aggirare, se ci riescono, i più stupidi, liberandosi, e procedendo anche per gli altri, evitando i loro stessi danni, i loro ostacoli, con tutte quelle complicazioni continuamente procurate contro il loro stesso interesse. Per quanto riguarda la componente involontaria, si tratta di correggere più errori possibili rimuovendo le continue complicazioni procurate dalle strategie più fallimentari, affinando il funzionamento automatico di tutta la natura con apposite procedure e macchine che funzionino, tecnologie che svolgano con più successo il lavoro per gli altri, anche per chi non ci arriva, anche per quelli a cui basterà schiacciare semplicemente un bottone. Ogni tecnologia è idealmente uno strumento per cui basta schiacciare un bottone ed ecco che funziona, ecco che il lavoro è stato svolto anche per loro, è stata applicata una strategia meno fallimentare, senza che neppure se ne siano resi conto.

Sai come risolvere un problema che affligge qualcuno? Potresti sviluppare e rendere economicamente disponibile una soluzione che gli risolva quel problema. Gli altri potranno usare semplicemente questa soluzione. Arriveranno dopo a capire come funziona, amen!

Ogni tecnologia spinge in una certa direzione, nel senso che non si può tagliare il formaggio con una palla; ebbene, siamo sempre interessati allo sviluppo di opportune tecnologie ottimali di coordinamento volontario e autodifesa a sovranità individuale. È solo per dire: prendila solo come uno spunto en passant!

D'altronde, c'è anche il parassitismo intenzionale e consapevole, che di solito si cela sotto le apposite S.I.G.L.E. (vedi esempio di autocensimento italiota). Qui potresti semplicemente allontanarti, metterti al riparo, lavorare e difendere semplicemente il risultato del tuo lavoro. Semplicemente si fa per dire eh, perché i delinquenti organizzati sono tanti. Su Omega, circondato da criminali ottusi, inconsapevoli, o semplicemente molto incattiviti, o particolarmente malintenzionati e organizzati, l'autodifesa potrebbe essere un'urgenza.

In effetti, è proprio dall'omeganesimo che dovresti urgentemente prendere le distanze. Sì, è proprio dall'omeganesimo che potresti imparare nettamente a difenderti. In effetti, è proprio di Omega che potresti innanzitutto liberarti. Non è così?

Potresti proprio cercare di andartene. Potresti provare a continuare l'evasione, che per ora è solo una conquista cognitiva. La tua fuga da Omega è appena cominciata. La storia della tua evasione inizia ora.




REFERENCES E VIAGGI DI APPROFONDIMENTO

Mises.org
Nakamotoinstitute.org
Robert Sheckley - Gli Orrori di Omega
George Orwell - 1984
Franz Kafka - Il Castello - Nella colonia penale
John Locke - Two Treatises of Civil Government
Ludwig Von Mises - Human Action
Friedrich Von Hayek - Law, Legislation and Liberty
Friedrich Von Hayek - Individualism and Economic Order
Frédéric Bastiat - The Law - Things seen and things not seen - The State
Murray Rothbard - The Ethics of Liberty
Murray Rothbard - What has Government Done to our Money?
Israel M. Kirzner - How market work
Samuel Edward Konkin III - New Libertarian Manifesto
Timothy C. May - CyphernomiconThe Crypto Anarchist Manifesto
Eric Hughes - A Cypherpunk's Manifesto
Eric Voskuil - Cryptoeconomics
Gene Callahan - Economics for Real People
Henry Hazlitt - Economics in One Lesson
Esteban F. Thomsen - Prices and Knowledge
Stephan Kinsella - Against Intellectual Property - stephankinsella.com/publications
Hens-Hermann Hoppe - Democracy - hanshoppe.com/publications
Bruce L. Benson - The Enterprise of Law: Justice Without the State
Walter Block - walterblock.com/publications
William Rees-Mogg - The Sovereign Individual
Herbert Spencer - The Man Versus the State
Lysander Spooner - No Treason
Saifedean Ammous - The Bitcoin Standard
Euclide - Elements



COPYLEFT 03/2021

lobotomizzati.com




NOTE BLU IN PICCOLO (PER DOTTE PERSONE CHE NON STANNO BENE DI TESTA)

[ 1 ]
IL FALLIBILISMO È REALISMO

Forse può aiutarti ricordare sommariamente la cosiddetta storia del pensiero filosofico. La storia della filosofia comincia quando certa gente comincia a scrivere. Tutte le voci che viaggiavano nell'oralità, improvvisamente, furono viste e, con un colpo di scena, giustapponendo e mettendo in fila le prime informazioni, questa gente cominciò a chiedersi: ma che roba è? Fine del mythos, inizio del logos. Nascita della filosofia. I cosiddetti Dialoghi del Plato sono i più antichi testi tramandati, trascritti manualmente, fino ai tempi nostri, nei quali si nota che qualche pioniere cerca di mettere un po' di ordine nel discorso, in effetti inizialmente con scarso successo; dove di solito c'è un personaggio (tipicamente il signor Socrate) che infastidisce altri personaggi minori, surclassandoli grazie ad una magistrale abilità dialettica, finché gli interlocutori si piegano al suo cospetto cioè al cospetto di una Grande Narrazione che si dispiega, in tutto il suo splendore. Storicamente, come è testimoniato nella biografia del Plato, quel vezzo di importunare gli altri con una narrazione affascinante viene messo in pratica sempre più ripetutamente, sempre con scarso successo, soprattutto nel corso di alcuni viaggi a Siracusa. Alla fine, i capi di Siracusa non ne vogliono sapere di rendere Giusta la loro Città, seguendo le indicazioni narrative del platonico intellettuale, il quale, deluso, se ne va o viene cacciato dai bulli a calci nel sedere. Preso male, trascrive tutto ne "La Repubblica", dove accusa gli Inglesi di non capire il pensiero astratto (gli Inglesi non c'erano ancora, ma si capisce che l'accusa è rivolta a loro). In coda a questi Dialoghi, seguono secoli di ridondanti repliche, remake, didascalie, parafrasi e commenti (questi ultimi in gran parte in tedesco), fino all'inquietante costituzione della Komunità Europea, fondata ovviamente sul Progetto del Vero Costituito. L'alleanza tra nerd e bulli è una tradizione storica di lunga data: l'esito conclusivo è un'aggressione storica ricorrente e plurimandataria, coperta di congiuntivi, sigle e maiuscole. È imposizione altrui, con la clava, della storia di una Città Giusta che, nel tuo caso, probabilmente, è Omega City.

Ora, a cosa può servire il pensiero razionale, se non a navigare tra le narrative stesse, apprendendo a riporle nel proprio contesto? Ragionare può servire proprio a prendere le distanze da quell'atteggiamento maniacale di ricerca della Città Giusta altrui che, in definitiva, dovrebbe averti stancato; può servire proprio a non dipendere più dalla dialettica di un capo, ovvero dal ricordo della voce di quel Capo, coadiuvato dal suo nerd preferito; può servire a saper manipolare quella voce ed in definitiva a chiarirsi le idee nel proprio capo, con l'esercizio critico delle proprie capacità di astrazione, nell'esercizio vivente, soggettivo, del proprio ordinamento individuale. Non è mica poco. Il pensiero razionale può essere la prima e più importante tecnologia di autodifesa da adottare contro la mostruosa alleanza tra Platone e Dione che può riproporsi, di volta in volta, in un lungo filone di continuità tra la bomba atomica, il congiuntivo, le Maiuscole e gli spyware, in modalità di aggressione sempre più organizzate.

Attenzione: questo fallibilismo razionale è realismo, non è relativismo. Un relativismo presupporrebbe un assoluto di riferimento del tutto inafferrabile sullo sfondo, impossibile da esibire per qualunque individuo. Tale rimando non sarebbe nient'altro che altra fuffa innovativa nelle mani di qualche Criminalità Organizzata. Se c'è qualcosa di assolutamente reale, quello è l'errore. La consapevolezza di questa posizione si può vedere espressa anche in alcuni famosi risultati di Godel e Tarski, che non possono essere riassunti qui in poche righe senza banalizzarli in modo oltraggioso. Oltraggiosamente, da quei risultati risulta che nessun sistema assiomatico, che sia abbastanza coerente ed espressivo da contenere l'aritmetica, può essere utilizzato per dimostrare la sua stessa coerenza. Se può dimostrare la sua stessa coerenza, allora deve essere incoerente. Se si vuole essere coerenti, bisogna essere incompleti. Quando bisogna chiudere il cerchio, vanno tenute aperte almeno due opzioni incompatibili tra loro, tra le quali non si sa ancora decidere. Questo è un risultato matematico di matematica fallimentare, la meno peggiore incontrata. Pure a Socrate era stato attribuito il meme originario: so di non sapere. Tale era già allora la condizione di ogni terrestre: sbagliarsi.

Sulla Terra, qualsiasi modello, a cominciare da una (nuova?) teoria della verità, deve essere pronto per essere adottato e falsificato. Anche qualsiasi teoria della verità, sulla Terra, si rivelerà inesorabilmente fallata. Le uniche mappe disponibili saranno quelle delle città sbagliate. Gli unici manuali turistici disponibili, come questo stesso, saranno pieni di errori (vai sapere quali, chi lo sa?, avanti il prossimo, con le prossime correzioni). Questo fallibilismo è una metafisica negativa. Non c'è nessun imbarazzo qui, nessuna contraddizione. L'errore della verità è la verità dell'erroreSi tratta di praticare l'errore anziché la verità. Qui non si va più ad alcuna Siracusa del piffero a trascendere sulle navi o a rompere le scatole ad altre prospettive erranti, qui si scendecentra, perché noi siamo già l'agorà. Ognuno di noi può restare umano, qui, sulla Terra, e continuare a sbagliare, insieme a tutti gli altri che sono nelle sue medesime condizioni. Non c'è modo di uscirne ed è meraviglioso così. Si può convergere verso strutture relazionali organizzate volontariamente in cui sia possibile confrontarsi, effettuare scambi, esprimere e valorizzare liberamente le differenti valutazioni, cioè ogni potenziale dissenso, ogni distinta valutazione. Non vi è altro a cui aderire, a parte partecipare in un modo o in un altro a cotale libera agorà di ordinanti talvolta potenzialmente convergenti, tal altra divergenti. Ogni prospettiva agente, ordinante, sarà aperta. Anche allo scambio, o alla condivisione volontaria. Nel condividere, potrà selezionare. Nel valutare, potrà fallire. Ogni ordinamento sarà fallibile. Realmente. In ultima istanza vi sarà solo "realtà" ad esibire dei vincoli obiettivi all'interno dei quali coordinare tentatativi che potranno solo riuscire o fallire. Sempre realmente.



[ 2 ]
NOZIONE DI PROPRIETÀ EMERGENTE

Forse può aiutarti la nozione di proprietà emergente, pienamente consistente con il paradigma scientifico contemporaneo. Si osservano sinteticamente in natura proprietà cosiddette "emergenti", sopravvenienti, correlate, ma non riducibili o interamente prevedibili a partire dagli elementi già rivelati e rilevati. La natura continua a rivelarsi. Ad esempio, la trasparenza dell'acqua non risulta ancora preventivamente prevedibile a partire da una conoscenza circostanziata delle caratteristiche degli atomi di idrogeno o di ossigeno presi isolatamente. Oppure, se il cloruro di sodio (NaCl) è un composto di sodio (Na), un metallo morbido, scintillante, capace di prendere spontaneamente fuoco se immerso in acqua, mentre il cloro (Cl) è un gas verdastro tossico, il sale NaCl risulta invece ottimo per salare le patatine. Proprietà emergenti? Allora eccoci qua: gli individui terrestri sono evidentemente emergenti. Essi emergono, chiaro? Visto che ti piace tanto questo concetto, prendi atto che ognuno di loro è emerso. Da qualche parte emerge la capacità di valorizzare e agire. Da qualche parte spunta fuori uno zigote, dopodiché una blastocisti si impianta e a seguire da qualche parte esce fuori quella nuova entità cui viene tagliato il cordone ombelicale e che inizia presto a strillare, ecc. Avresti previsto quel tizio piagnucolante? È emerso.

Attenzione: non è che gli insiemi di individui emergano dagli individui. In questo caso lì non è emerso proprio niente. Se permetti c'erano già. Quelli sono collezioni-di, sono insiemi. Astrazioni! Non è emerso proprio un tubo: li stiamo considerando come collezione, cioè viene considerata la collezione di elementi che evidentemente esistevano già prima di collezionare. Sono basi per attività di logica, aritmetica, geometria, matematica. Zermelo-Fraenkel: ti dice niente questo nome? Elementi, equivalenza e appartenenza sono nozioni primitive sufficienti per fornire una nozione di insieme. L'insieme vuoto ad esempio è y = ∅ ⇔ ∀x x ∉ y; cioè non è che l'insieme Y = {x|P(x)} sia un'entità che emerge dalle parti come una sirena dalle acque del mare. È un modo equivoco e molto impreciso di esprimersi in italiotano quello per cui si lascia dire che certi elementi appartengono o non appartengono a certe collezioni, perché ciò fa sorgere l'equivoco che le collezioni possano possederli. In realtà, si tratta di concetti diversi, per cui bisognerebbe distinguere, usando ad esempio il "di" o l'"in". Non è che ci sono elementi di una collezione: ci sono collezioni di elementi; ed elementi astratti-in una collezione. Sono gli elementi che hanno o non hanno certe proprietà, per cui possono essere considerati-in una collezione piuttosto che in un'altra. Piuttosto, se qualcosa di sopravveniente, di nuovo, di irriducibile ed unico è emerso mai da qualche parte, quello è stato l'elemento esistente, per l'appunto.

Facciamo così: tu, voglio dire chiunque tu sia, più o meno esistente, non vuoi considerarti emerso? E vabbeh. Cosa vuoi che ti si possa dire, tu esisti un po' di meno, forse sei sadomasochista, nichilista o sei un'entità sacrificale autoescludentesi. Apposto. Amen! Vuoi farti possedere? Vuoi sentirti compartecipato nel Linguaggio Materno della Tua Pre-Appartenenza? Vuoi annichilirti? Fai come ti pare. Voglia tu solo prendere in considerazione che se da qualche altra parte è emerso anche un solo individuo adulto, anche solo uno, per cinque minuti, se quell'alterità distinta da te, quello là, è in grado di valorizzare e agire singolarmente e responsabilmente, se dopo essere stato accolto si è finalmente emancipato, se in quei cinque minuti di vita adulta è anche solo in grado di volere anche una sola volta una pera e non una mela stasera a cena, da qualunque genealogia, filogenesi, ontogenesi o lobotogenesi derivi tutto ciò, cerca di tenere a mente questa semplicissima cosa: ora c'è, è di là, e vuole una pera. È scientificamente emerso e vuole semplicemente una pera. Prendine emergentemente nota, per favore.



[ 3 ]
SCHELLING POINT

Forse può aiutarti rivisitare un classico esempio di game theory. Supponiamo che due tizi sappiano di volersi incontrare domani a Omega City, ma non possano scambiarsi altre informazioni per coordinarsi. Ognuno può ragionare in autonomia, assumendo che anche l'altro si comporterà razionalmente. Entrambi possono partire dal presupposto che dovranno, potranno, vorranno ragionare per arrivare ad una conclusione. Dove e quando potrebbe avvenire l'incontro, senza girare a vuoto tutto il giorno per la città? Si osserva che probabilmente, la maggior parte delle volte, essi riusciranno ad incontrarsi a mezzogiorno in Piazza Duomo o davanti alla Stazione. In molti casi potrebbero fallire, ma il mezzogiorno davanti al Duomo o davanti alla Stazione è un'ottima soluzione che potrebbe funzionare nella maggior parte dei casi. Possiamo chiamare questa conclusione uno "Schelling Point". È incredibile verso quanti Schelling Point si possa volontariamente, autonomamente e spontaneamente convergere, senza che vi debba essere qualcun altro che ci costringa ad agire in un certo modo. Non è che esistano solo ordinanze e coordinazione dall'alto o disordine e assenza di regole dal basso. Questa falsa dicotomia va respinta al mittente.



[ 4 ]
L'ARGOMENTO DELLA SOLITUDINE

Forse può aiutarti, prima di proseguire, provare ad immaginare per un momento, per un paragrafo, di essere l'unico individuo sopravvissuto all'estinzione definitiva di tutti gli individui possibili sapendo di essere l'ultimo individuo. Questa nota ha il mero scopo di assumere un medicinale da viaggio apotropaico ad effetto rapido in presenza di eventuali sintomi di nichilismo o solipsismo galoppante. Ebbene, quanto più proviamo ad immedesimarci in una condizione come questa, in cui qualsiasi valore sembra sgretolarsi, tanto più capiamo, noi istruitissimi sapientoni, che questo esperimento mentale fa schifo, che siamo confusi, che non stiamo ragionando con chiarezza, perché è un esperimento impossibile anche teoricamente. È un esperimento che non si può tenere, perché non sussiste qualcosa come la certezza della solitudine, la certezza di essere l'unico e ultimo soggetto. Staremmo parlando di una sorta di prospettiva sovra-individuale che non avrebbe più alcun problema, né alcuna morale, perché non avrebbe più valori disponibili dalla sua propria prospettiva, in grado perfino di annichilirsi. Quale prospettiva, poi, visto che è unica-unitaria? No, non esiste qualcosa come la cognizione dell'esserci una sola prospettiva possibile, per cui non ce ne saranno mai altre, oltre o dopo di noi; è concepibile solo una pluralità potenzialmente indefinita di prospettive ordinanti possibili che consente di autocomprendersi come coscienze, come prospettive agenti nel mondo ovvero da cui il mondo si può ordinare. Neppure l'aspettativa di un'estinzione locale potrebbe togliere motivazione al nostro agire cosciente, anzi. Non abbiamo cognizione possibile di un qualcosa come la certezza definitiva dell'estinzione universale e totale di qualunque futura coscienza o alterità che possa raccogliere in un qualsiasi modo il nostro ricordo, la nostra eredità o il senso della nostra vita come appare in una prospettiva in prima persona per una qualunque sorgente di azione individuale. Come coscienze, siamo già sempre alterità, in relazione potenziale. Ergo, o alterità, voglia tu sparire o prendere in considerazione la possibilità di relazionarti con qualcun altro. Puoi farlo BENE o MALE.



[ 5 ]
OBIETTIVI: BREVE ESPOSIZIONE IN PRIMA PERSONA

Forse può aiutarti qualche paragrafo, assai edotto, da un'ottica fenomenologica, con un'esposizione tipicamente in prima persona (se ti piace questo approccio). Indagando in prima persona sulla natura della nostra stessa esperienza di agenti, osserviamo analiticamente che esibiamo comportamenti di preferenza e posposizione in continuità, da un livello di immediatezza e impressioni sensibili, ad un livello di mediatezza e decorsi orientati. Ordiniamo dapprima malissimo e nell'immediatezza delle emozioni, con poca consapevolezza, poi sempre meno peggio; differenziamo ed apprendiamo a differenziare meno peggio di prima, arrivando addirittura a svolgere lunghe deliberazioni riflesse, mentre sorvegliamo e ordiniamo i decorsi, immaginando e soppesando alternative disponibili.

Qui possiamo esibire che per un'unità-d'azione, "priva di valore" equivale a "indifferente", mentre dotata di più o meno valore equivale ad "anteposta" o "posposta", sia a livello immediato, sia a livello mediato, nei nostri ordinamenti valutativi. Ora, il nostro stesso agire, descritto in prima persona, (ci) appare in una condizione aperta. In un certo senso, l'orizzonte ultimo è il senso della (nostra) vita come macro unità-d'azione, che è anch'esso in moto dalla nostra prospettiva in continua riprogettazione. Tutti gli obiettivi possibili sono gli uni dentro gli altri come cornici che fanno continuo riferimento le une alle altre in percorsi che ogni tanto si incontrano (mi alimento, per potermi alzare, per allacciarmi le scarpe, per uscire, per andare a pescare, per prendere il pesce, per alimentarmi...). Ogni obiettivo è un'unità-d'azione proiettata/progettata in una cornice intertemporale aperta di unità-d'azioni (tutte nozioni ritagliate e ritagliabili in prima persona, evidentemente). D'altra parte, vi è limitatezza e finitudine nel senso che sono finito (morirò?), cioè l'aspettativa è quella di una (mia) scarsità naturale. La scarsità è quella delle (mie) energie, del (mio) tempo, della (mia) attenzione: per l'appunto sono io ordinante, concreto e limitato qui, che opero delle (mie) scelte nelle (mie) condizioni, nel (mio) contesto.

In prima persona, rileviamo questa apertura indefinita, ma anche finitudine (scarsità). Fallire non è morire - piuttosto la (mia) morte sarà la chiusura, la fine dei (miei) fallimenti, cioè della (mia) vita fallibile. Qui è sempre di un agente finito e limitato che stiamo parlando, descrivendo l'esperienza del suo agire in prima persona. Un punto di vista esterno/altro rispetto a questa condizione, per esempio una specie di "cabina di regia" del tutto "onnisciente", uno sguardo "fuori dal tempo" o dalla pluralità delle prospettive, non avrebbe niente da "valorizzare", non vi sarebbero scoperte da fare o decisioni da prendere con responsabilità, tutto sarebbe di eguale-valore ovvero di nessun-valore e non pagabile. Per questo Osservatore Ordinatore tutto sarebbe già precalcolabile, anzi precalcolato. Come potrebbe essere conoscere ogni cosa da ogni prospettiva o da più prospettive contemporaneamente? In ogni ordine? Non ci sarebbe possibilità d'azione, di questo o quel valore, del bene o del male. Che cosa dovrebbe scegliere e a che scopo? Non si darebbe più alcuna differenza tra successo e fallimento, tra riuscita e tentativo, non dovrà mai pagare dei costi (a chi?), non avrà alcuna responsabilità da assumersi (verso chi?); in effetti, rimanendo rigorosamente sul piano immanente di un'analisi dell'agire in prima persona, qui stiamo blaterando, non sappiamo proprio di cosa stiamo parlando. Tu chiamalo, se vuoi, BIG BROTHER.



[ 6 ]
PREZZI MARZIANI

Forse può aiutarti qualche esempio? Davvero pensi che i prezzi medi delle cose si equilibrino intorno ad prezzo medio naturale della roba correlabile a qualche ammontare di lavoro produttivo medio a monte? Dai, non può essere la produzione a determinare un prezzo. Hai mai notato che un'idea molto azzeccata, anche con poco lavoro, può essere rivenduta ad un prezzo piuttosto alto? Quanta fatica potrebbe richiedere ad esempio registrare un brillante dominio sul web, da rivendere a caro prezzo in circostanze mutate? Un quadro capolavoro può diventare una crosta o viceversa, dopo una procedura di autenticazione, o in seguito ad un mutamento nei gusti. O no? Puoi ritrovarti con delle competenze professionali che da un giorno all'altro non sono più richieste, anche se hai impiegato anni per affinarle. Le tecniche di produzione, di volta in volta, possono essere le più svariate. Quale sarà la tecnica media di produzione di un disco musicale medio? E 4 minuti di silenzio di John Cage non possono forse essere scambiati ad un prezzo alto tra collezionisti, più alto di quanto possano essere mai valutati tutti gli arpeggi di una vita di mio nonno? Non esiste neppure qualcosa come una tecnica media di produzione. Com'è possibile poi che un dvd vergine possa costare pochi centesimi, mentre lo stesso dvd, con un concerto di Bach in offerta speciale, solo cinque volte tanto? Com'è possibile che un orologio di prestigio, o magari una T-shirt di marca, siano disponibili ad un prezzo più elevato di altri orologi o capi di abbigliamento simili prodotti allo stesso modo? Vogliamo parlare degli immobili? I prezzi medi si equilibrano forse in proporzione con un tempo di lavoro socialmente necessario incorporato nel mattone o nelle geometrie del territorio edificato? Dai. Forse ti eri smarrito militando cervello-medio negli sforzi di radicamento territoriale-medio di non-so-quale organizzazione media. Poniamo di asserire nei nostri circoli omegani speciali medi che la quantità di sforzo necessario in media per la produzione di feci sia di 1 Joule, ovvero che 1 Kilo per 1 Metro quadro al Secondo quadro di escreti esca dai buchi del sedere medi socialmente necessari verso i vasi sanitari socialmente necessari per lo smaltimento del lavoro medio di defecazione. Al di là delle oscillazioni (intestinali?), dovremmo dire smithianamente che il prezzo medio dello sterco medio sarà determinato in proporzione, cioè che il prezzo naturale di un escremento sarà "determinato dalla corrispondente quantità di lavoro media necessaria incorporata nella produzione" del pezzo ("Lohn, Preis und Profit", KM 1865). Ma fai davvero? Sforzo sociale medio? Stai cagando con il cervello.



[ 7 ]
COME INTERLOQUIRE CON LE VOCI: ESEMPI

Forse può aiutarti, se vuoi fermarti in questo salone qualche minuto in più, chiudere gli occhi, e già che ci sei, per un po' di tempo, anche i libri de lo Hegel, de lo Husserl, de lo Plato e di tutti lo altri compari. A questo punto, a voci spente, puoi esercitarti con un po' di sana logica, di aritmetica, di geometria o di microeconomia (che poi, sulla Terra, equivale alla filosofia morale). Stiamo parlando di tutte quelle attività in cui hai sempre avuto molte difficoltà. Se portassi pazienza e ti esercitassi, con il tempo potresti acquisire un minimo di familiarità con una fantastica tecnologia: il pensiero razionale. Ragionando con lucidità, potresti finalmente realizzare che siamo individui fallibili e che Diskorso Pubbliko non v'è senza la Clava Pubblika; che vi sono comunicazioni selettive che possono trovare coordinazione; che vi è una dimensione prelinguistica di appropriazione originaria e scambio dove infatti si possono apprendere anche attività linguistiche (le quali si possono anche tradurre tra loro); che non siamo tutti bimbi desiderosi di amorevoli cure non richieste da parte della komunità; che potrai anche influenzarmi, ma non è che controllerai, attiverai o sorveglierai la mia azione mediata come una causalità efficiente o come se i miei arti fossero attaccati al tuo sedere; che l'attribuzione di valore è soggettiva, per individui emersi; che è possibile la coordinazione volontaria senza coercizione (calata dall'alto o concepita a livello di supercazzola come attrito intersoggettivo limitante); che abitualmente si converge, persino inconsapevolmente (addirittura l'evoluzione naturale presenta convergenze come nei sonar a ultrasuoni sviluppati in maniera indipendente in pipistrelli o delfini); oppure che si converge tematicamente, individuando specifici Schelling Point; o che semplicemente ci si coordina tramite tecnologie dell'informazione e di trasmissione dell'informazione o di scambio di valore; che è possibile diventare adulti agendo razionalmente (il caldo invito è ad assumersi cotale responsabilità individuale anche per evitare l'estinzione); che gli obiettivi non sono mai dati, ma scoperti; che tutta la realtà è progressivamente rivelata e scoperta; che il soddisfacimento non esaurisce mai alcun agire (si soddisferà sempre qualcos'altro, in quanto siamo e saremo in continua ricerca di soddisfazione e orientamento dotato di senso); che in assenza di scarsità non c'è niente da economizzare; che fin dove possibile, evidentemente ognuno può fare quel che vuole (lo sta già facendo), stando accanto o entrando in relazione, senza pestare i piedi ad altri (senza nessuna cogenza ad integrarsi, o magari disintegrarsi); che si può entrare in relazione cooperando o competendo, anche per mutui obiettivi o per mutuo interesse; che se c'è qualcosa che lede la struttura dell'agire questi è l'eterno parassita o rompitore di scatole altrui, non certo un qualsiasi temporaneo coproduttore. Semplicemente, potresti giungere ad accettare che sul piano della comprensività narrativa, quell'unità legittima che è l'esistenza individuale come soggettività agente e ordinante è il livello ottimale di assegnazione delle responsabilità/causalità agenti (non quello dei tuoi batteri intestinali, di ogni tua cellula, del tuo giro di amici, della tua Provincia o del tuo Falansterio Intersoggettivo). Insomma, okay, vi è un orizzonte comunitario intersoggettivo interstorico di intervalori che intertravalicano l'esistenza individuale, ma l'interaderenza interspetta all'individuo e l'interdifferenza la fanno coercizione o volontarietà. Insomma, okay, vi sono diseguaglianze nella libera espressione degli individui, ma sono spesso legittime e ancora più spesso sono fonte di arricchimento e sviluppo nella dimensione degli scambi volontari, chiaro? Infine, non c'è proprio nessuna alienazione crescente nella komunità estendendo l'uso del pensiero razionale; perché l'alienazione è più che altro quella del tuo inter-cervello quando è stato iper-ceduto.



[ 8 ]
TEST B.I.V. (BRAIN IN VAT)

Forse può aiutarti un piccolo esperimento mentale. Chiunque si sia posto il problema del vero e del falso a livello radicale si è dovuto confrontare, prima o poi, con lo scenario apparentemente più estremo: la cosiddetta ipotesi del genio maligno (seguendo l'espressione di Decartes). Secondo questa ipotesi elementare, dalla Terra ad Omega, fino ad oltre i Bastioni di Orione, tutto potrebbe essere un grande inganno. L'intera Realtà, ciò che appare essere l'orizzonte della realtà conoscibile, potrebbe essere il sogno di una farfalla, o peggio ancora il suo incubo. La storia è piena di riscoperte di questo argomento, da Decartes a Nozick, da Putnam agli Andy e Larry Wachowski di Matrix.

Potresti già essere anche tu, in definitiva, a tua insaputa, un cervello viaggiatore in una vasca, qualsiasi cosa voglia dire. Lo sai? Non lo sai? Ora supponi che ti venga proposto di introdurti, volontariamente, sotto la Cupola del film del Truman Show, o in una Brutta Vasca, su Omega. Come nel film eXistenZ, ti verranno attaccati degli elettrodi per simulare tutto come in un grande videogioco. Una volta attaccato, e una volta acceso tutto, non avrai più modo di distinguere l'orizzonte, il reale dal virtuale. In questo esperimento mentale B.I.V. (brain in vat), ti trovi ora, consapevolmente, di fronte a quella che hai motivo di ritenere essere una simulazione della realtà, un contenitore limitato rispetto all'intera realtà da cui provieni (qualunque cosa sia la realtà da cui provieni). Potresti farti rinchiudere al suo interno, sapendo che non potrai più uscirne, né potrai mai scoprire di esservi stato rinchiuso, né serberai più alcun ricordo di esservi mai stato rinchiuso. Potrebbe anche essere piacevole. Supponiamo che ti venga domandato cosa preferisci fare: potresti mai accettare?

In fondo non sono affari nostri. Ma è opportuno distinguere la questione epistemica, legata alla conoscenza, da quella morale, legata all'azione, alla tua scelta. Da un punto di vista epistemico, semplicemente non puoi sapere quale sia il limite della realtà o della tua conoscenza della realtà, a meno che tu sia divino. Venirne a conoscenza non farebbe che spostare più in là il tuo nuovo limite della nuova realtà o della tua nuova conoscenza della realtà. Da un punto di vista morale, ebbene sì, puoi decidere di separarti dalla realtà. Non è irrilevante affatto, ma la valutazione è insindacabilmente tua.

Visto più da vicino, tuttavia, questo esperimento risulta più sciocco di come sia apparso pochi minuti fa. Visto più da vicino, questo esperimento fa acqua da tutte le parti. Potresti infatti forse avere la certezza che, entrando nella vasca, un giorno, non potrai in qualche modo uscirne? Vorrebbe dire avere il superpotere di limitare volontariamente l'orizzonte della tua realtà indipendentemente dalla tua volontà e da qualunque altro evento indipendente che potrebbe modificare questa condizione. Parliamoci chiaro: sei Dio? Dai, forse non puoi farlo. Forse puoi solo annichilirti, ma non puoi raggiungere cognizione certa o ottenere determinazione certa e per sempre di tale separazione. Di nuovo, averne la certezza vorrebbe dire trovarsi già in una condizione ontologica diversa in cui l'esperimento ha già perso di senso prima ancora di effettuarlo. Vorrebbe dire poter accedere perfino ad una sorta di condizione di "schiavitù volontaria". Insomma, ragionando con calma, comprendiamo che puoi decidere di entrare in qualche gabbia universale, ma che non sai davvero se lo stai facendo. Puoi pensare che ti stai sottoponendo ad un esperimento B.I.V., su Omega, o sulla Terra, ma anche questa sarebbe solo un'ipotesi in ultima istanza non verificabile. Il fallibilismo è realismo: non sai, né potrai mai sapere, se un esperimento B.I.V. si sia mai effettivamente svolto. Objectivity: nella realtà, questa nota può concludersi così: hai realmente ben altro di più interessante a cui pensare.



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OBJECTIVITY

Forse può aiutarti, se soffri di derive relativistiche, solipsistiche, nichilistiche o psicotiche, a livello di preparazione psicologica o di training autogeno, assumere ora una postura più rilassata, prendendo qualche respiro profondo prima di procedere con i prossimi paragrafi. Stai per incontrare, con questo manuale turistico tra le mani, quello che potrebbe rivelarsi come un criterio di limitazione morale universale, un'inferenza obiettiva, raggiungibile razionalmente da ogni coscienza, in quanto ancorata sulla natura razionale dell'agire cosciente. Un evento scioccante? Povero omegano: qualunque atteggiamento di disturbo delirante, soggiogato o narcisistico avessi verso la realtà, dovrai ammettere di averne avuto almeno uno, anche uno molto distratto, con molta sufficienza o con spavaldo disimpegno. Nessuno può disimpegnarsi dal rapportarsi con (qualunque cosa sia) la realtà.

Objectivity: obiettivamente, qualunque coscienza non divina può solo sbagliarsi, impegnandosi in tentativi di coordinazione con altre coscienze immanenti. È come se obiettivamente l'intera realtà altro non fosse che cotale orizzonte aperto di coordinamento possibile, ovvero aperto a rivelazione, emergenza e scoperta per ogni coscienza razionale fallibile. Non vi è alcun conflitto qui tra errori o possibilità di correggerli, anzi, non vi sarebbe possibilità alcuna di correzione se non emergessero mai obiettivamente, criticamente, nuove contraddizioni, nuovi errori, nuovi fallimenti. Un'indagine razionale della natura è possibile e risulta obiettivo che vi siano ordinamenti possibili da cui la realtà può dispiegarsi. Così si può convergere, in risultanze o risultati obiettivi, talvolta ripetibili nelle medesime condizioni, talvolta funzionando o non funzionando, probabilmente riuscendo o fallendo. Senza avere conoscenza del futuro, ogni nuova scoperta di un errore può espandere la cosiddetta conoscenza fallibile in vista dell'agire, ovvero può fornire strumenti fallibili, probabilistici, a livello predittivo, per provare a sbagliarsi di meno. Anche le conoscenze logiche e matematiche sono soggette ad errore: ci sono concetti da tendere ed esperimenti mentali da correggere. Semplicemente va esibito, ma fino a prova contraria 1 + 1 risulta uguale a 2 del tutto obiettivamente, in attesa delle prossime (improbabili?) correzioni. Non vi è contradditorietà praticando l'errore, ovvero nel correggersi per evitare di cadere in contraddizione, cioè praticando una metodologia di ricerca dello scoprire errando, nell'immanenza dell'agire.

Qui, anche un Imre Lakatos, ad esempio, si perdeva, interrogandosi insieme ai suoi colleghi sulla cosiddetta "ricerca" scientifica (ricerca svolta da chi?), nel suo spasmodico tentativo di definire una "linea di demarcazione" narcisistica, la quale poteva portare soltanto dritto verso l'individuazione di un'accetta governativa buona per fissare una Riunione intorno ad un Tavolo per decidere dall'alto quale euristica dovesse essere finanziata (da chi?) o quale programma regressivo abbandonato centralmente come fake (da chi?). Il punto è che nessuna Ricerca Centralizzata sarebbe razionale. Nessuna Legge potrebbe Imporre dall'alto un Programma su un Altro senza introdurre irrazionalità nella "ricerca" universalmente, decentralmente intesa, ovvero quella dimensione in cui ogni ricercatore reale ricerca. Ciò non rende irrazionale la "ricerca" à la Kuhn, o assente un "metodo" à la Feyerabend; semplicemente, coscienze incarnate possono portare avanti liberamente le proprie demarcazioni fallibili, dove è propriamente anche un simile rifiuto di un qualsiasi coordinamento coatto della "ricerca" dall'alto un protocollo stesso, un metodo obiettivo di responsabilizzazione nella scoperta di nuovi errori, un metodo disponibile per ogni scienziato. Proprio questa libertà può rendere anche la "ricerca" (scientifica) razionale.

D'altra parte, 1+1 non è uguale a 2 convenzionalmente. Anche nella ricerca scientifica vi è del coordinamento in cammino, ma a quanto pare risulta un livello naturale di coordinamento ultimativo in cui è la realtà stessa a rivelarsi per cui se alla fine 2 continua a tornare da 1 + 1 è perché ci stiamo sintonizzando con la realtà. Potremmo anche scoprire che ci stiamo coordinando male o che tale equivalenza viene meno in determinate condizioni, ma questo non è relativismo, né convenzionalismo, né materialismo, né idealismo di sorta, semplicemente è realismo fallibile: vi è un livello ultimativo di coordinamento con ciò che si rivela via via meno scorretto, via via sempre meno falso, demandato alla natura, ad un reale come rivelazione, per coscienze immanenti. Qui l'unica trascendenza accettabile è quella delle leggi naturali: non vi è alcuno spazio morale o razionale per alcuna legittima separazione/trascendenza in terra a livello di istituzioni arbitrarie e convenzionali di coordinamento coercitivo terreno.



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ABORTO

Forse può aiutarti, come esercizio per casa, o come souvenir di viaggio, provare a scrivere sul tuo diario la tua nuova posizione sull'aborto. Se hai imparato qualcosa in questo viaggio, potresti essere in grado di distinguere meno peggio il bene dal male, mettendo a fuoco quale tipo di crimine piuttosto evidente venga commesso in queste tragiche circostanze.



INDICE

MANUALETTO TURISTICO DI DIRITTO NATURALE
VIAGGI LOBOTOMIZZATI
PREPARATIVI E TEST D'INGRESSO
ESISTENZA INDIVIDUALE
SCHIAVITÙ VOLONTARIA
RATIONAL THINKING
IL "VALORE"
ORDINAMENTO E PREFERENZE TEMPORALI
OBIETTIVI
LIBERTÀ
FOR EACH

IL PROGETTO DEL VERO?
IL MISTERO DEL QUANTO MAGICO?
LA RIACCENSIONE DEL CERVELLO
FALLIBILISMO E METODO SCIENTIFICO
NARRAZIONI E SCARSITÀ
ERRORI E COMMUTAZIONE DI ERRORI
RESPONSABILITÀ
AGORÀ

ENERGIA E SCARSITÀ
APPROPRIAZIONE ORIGINARIA
DIRITTO NATURALE E PROPRIETÀ
LEGITTIMA ESTENSIONE DELLA CORPOREITÀ
PRIVACY: RIVELAZIONE SELETTIVA
TRASFORMAZIONE DELLA NATURA
HOMESTEADING E PRODUZIONE
DILAZIONE DEL CONSUMO E RISPARMIO
ECONOMIA: OTTIMIZZAZIONE DELLE RISORSE
RELAZIONE E LIBERO SCAMBIO VOLONTARIO
SPECIALIZZAZIONE DEL LAVORO
TECNOLOGIA MONETARIA: LA MINIERA DI GRANO!
RISERVA DI VALORE, MEDIO DI SCAMBIO, UNITÀ DI CONTO
LA TECNOLOGIA DEI PREZZI
COORDINAMENTO!
SCAMBIO DI LAVORO

DEBOLI E FORTI?
DONO, TRANSITO E INGRESSO NELL'ETÀ ADULTA
SOCCORSO O SOSTEGNO A INABILI O SCEMI
IL MONDO DEL CRIMINE
REGOLE E PATTERN SPONTANEI
IL MITO DELLA SIKUREZZA KOLLETTIVA
DEFENSE OR SELF-DEFENSE?
LE AUTORITÀ OMEGANE DI PROTEZIONE DEGLI SCAMBI

I 4 PRINCIPALI BRACCI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA:
SALONE (A):
- IL FILONE TEOCRATICO
SALONE (B):
- IL GRANDE SODALIZIO LIBERALE
- UNA MACCHINA PER IL CRIMINE ORGANIZZATO?
- LE TAVOLE DELLA LEGGE?
- PICCOLE CLAVE?
- L'ARGOMENTO DELLE PARI OPPORTUNITÀ?
- HOMO HOMINI LUPUS? SCENDI GIÙ, MISANTROPO
- POSSESSIONE?
SALONE (C):
- IL RADUNO DEI CRETINI: LA TRADIZIONE COMUNITARISTA
IL RING (A) (B) (C):
- COMPETIZIONE E INNOVAZIONE NEL SETTORE DELL'ESTORSIONE
- INQUINAMENTO (MENTALE?)
SALONE (D):
- LA GRANDE FRATELLANZA MARZIANA
- LA MAGIA DEL VALORE-LAVORO
- EGUAGLIANZA

LA STANZA DEL TOPINO DI PONGO PLATONICO
LA PIÙ GRANDE TRUFFA DELLA STORIA
INFLAZIONE E MALINVESTMENT

CENTRALIZZAZIONE E DECENTRALIZZAZIONE
SCHEMA PONZI
RISCHIO EPIDEMIOLOGICO
APPARATO SKUOLASTICO

EPILOGO
REFERENCES E VIAGGI DI APPROFONDIMENTO
NOTE BLU IN PICCOLO